Si è conclusa domenica la 18^Edizione del Festival del Cabaret. Com'è andata, ce lo racconta lottimo Gianluca Fumarola capo Ufficio Stampa:
"Un Festival nel segno della comicità surreale. Va agli archivi il 18° Festival del Cabaret, con l’ennesimo successo di pubblico. Tre giorni di risate ad alto livello, per festeggiare nel migliore dei modi il diciottesimo compleanno, quello della maturità ufficiale. La serata finale con Gene Gnocchi, che ha ricevuto dalle mani del sindaco Franco Ancona il premio alla carriera, ha offerto un epilogo “surreale”. Non solo per l’esibizione di Gnocchi, ma anche per il premio della critica assegnato all’originale e astratta esibizione di Albert Huliselan Canepa. Lunghi e meritati applausi sono stati tributati a Tommy Terrafino, vincitore assoluto, barese, che riporta lo “scettro” in Puglia (Santino Caravella e i Lo Tumolo avevano trionfato negli ultimi anni) e che conferma, dopo la vittoria di Dino Paradiso del 2013, il momento felice della comicità “made in Sud”: il comico di Turi ha convinto pubblico e critica con il classico monologo cabarettistico dal taglio sociale, dimostrando di avere maturità giusta non solo per la televisione, ma anche per una tenuta scenica teatrale. Tutte le esibizioni dei concorrenti finalisti sono state di buon livello, e la giuria presieduta da Michele Totti e Attilio Romita ha dovuto faticare non poco per emettere i verdetti.
Dunque, la forza del Festival di Martina Franca rimane la gara tra i comici emergenti, perché la qualità non è certo un traguardo scontato, e non è mai facile affrontare un pubblico maturo come quello di palazzo ducale. Se poi anche gli ospiti sono di grande livello il successo è garantito. Un’autentica standing ovation ha accompagnato le esibizioni di Dino Paradiso, Baz, Andrea Di Marco, Scemifreddi, Bruce Ketta, Andrea Perroni, Salvatore Gisonna, Antonello Vannucci e Mariolina De Fano (premio “Sirio”). Era fondamentale, di fronte a un cast così nutrito, riuscire a garantire una conduzione adeguata e alla fine vincente è risultata la scelta di abbinare Mauro Pulpito ad una presentatrice comica, come Barbara Foria: i due non solo sono riusciti e gestire i tempi dello spettacolo, ma anche a garantire valore aggiunto in fatto di ironia e comicità. Alla fine il pubblico è andato via “sazio”, nutrito da un piatto comico di qualità e quantità, “cucinato” a puntino dagli autori Fabiano Marti e Alessandro Tagliente e “speziato” ottimamente dagli interventi musicali dei Tribemolle, fortemente presenti nella struttura dello spettacolo.
Il patron Giovanni Tagliente, in coda allo spettacolo, ha ribadito il suo desiderio di far diventare Martina la “Sanremo della comicità”. Al traguardo dei 18 anni più di qualcuno avrà pensato che nelle sue parole ci sia un eccesso di modestia. Il Festival di Martina è diventato sicuramente, se non il più importante, uno dei pilastri delle manifestazioni comiche italiane. Senza il supporto delle grandi reti televisive, solo con la forza del suo pubblico e delle sue idee."
(Foto: Sergio Malfatti)