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L´ANTICA CITTÀ MARINARA DI TARANTO E L´AMMIRAGLIO D´ARMATA ANGELO IACHINO

Pubblicato da: Categoria: PROTAGONISTI

11
FEB
2019
Taras, l’attuale Città di Taranto, apparteneva alle colonie dell’antica Magna Grecia, e conobbe il massimo splendore con gli Spartani. In quei tempi la tipologia del territorio offriva un grande porto naturale, abilmente fortificato e protetto per ospitare parte della temibile flotta spartana. La città ha ospitato, nel corso degli anni, i vari  insediamenti militari della Marina sul suo territorio. Il massimo splendore lo raggiunse con l’avvento della Regia Marina e con i numerosi marinai appartenenti agli equipaggi delle tante unità, ormeggiate nel Mar Piccolo o alla fonda nel Mar Grande. Il popolo tarantino, già ricco di cultura, ben presto accoglieva nelle sue grandi e generosa braccia migliaia di uomini provenienti da tutte le regioni italiane, suggellando un continuo ed evolutivo intreccio di culture e tradizioni, rilegate a servire la propria Patria in armi sul mare. 
 
IL MONUMENTO
Dopo il secondo conflitto mondiale la città di Taranto ospitò la neonata Marina Militare con le sue unità e nel lontano 1974, l'Ammiraglio d'Armata Angelo Iachino, riservando un  grande attaccamento alla città militare di Taranto, volle donare un monumento che onorasse la memoria dei tanti marinai caduti in guerra durante il secondo conflitto mondiale. La statua venne commissionata e  realizzata dallo scultore Vittorio Cobertaldo. Il monumento raffigura due marinai che levano verso l’alto il loro berretto da con la mano destra alzata. Un antico simbolo che esegue il “Saluto alla Voce” e dalla sommità dell’ingresso del canale navigabile saluta le navi in ingresso e in uscita. Il monumento è alto sette metri e la statua è situata su una grande base in pietra lavorata. La fusione della statua venne eseguita nelle fonderie romane di Catani da Paolo Brosio. Con una sontuosa cerimonia il monumento venne donato e consegnato alla città dall’Ammiraglio Iachino, alla presenza delle massime autorità militari e civili. 
 
ANGELO IACHINO
Nacque il 24 aprile 1889 a Sanremo e morì a Roma il 3 dicembre 1976. Figlio di Giuseppe e di Emilia Piccione, entrò all’accademia Navale di Livorno all’età di soli 15 anni uscendo nel 1907 con il grado di Guardiamarina. Poco più che ventenne partecipò alla campagna di Libia, con il grado di Sottotenente di Vascello. Allo scoppio della prima guerra mondiale Iachino aveva già il grado di tenente di vascello. Durante il conflitto fu dapprima imbarcato sulla corazzata Giulio Cesare e dal luglio 1917 ebbe il comando della torpediniere 66PN, con il quale si distinse in varie azioni fra cui il rimorchio nella notte fra il 31 ottobre e il 1 novembre dei Mas aventi a bordo la mignatta destinata all’impresa di Pola. Nel 1918 ricevette la medaglia d’argento al valor militare. Nel periodo tra le due guerre comandò la cannoniera Ermanno Carlotto e dal 1923 al 1928 fu addetto navale presso l’ambasciata in Cina e promosso al grado di capitano di Fregata. Nel 1926 fu promosso Capitano di Vascello e nel 1932 al grado di Contrammiraglio. Nel 1936 fu promosso al grado di ammiraglio di Divisione e nel 1938 partecipò alla guerra civile spagnola al comando di due gruppi di unità leggere, mentre nel 1939 a bordo dell’Incrociatore Giovanni delle bande Nere partecipò all’invasione dell’Albania. Successivamente venne nominato comandante dell’accademia Navale e nel 1940, Iachino assunse il comando della 2^ squadra navale formata dagli Incrociatori pesanti della 1^ e 3^ Divisione e della 7^ Divisione Incrociatori leggeri. Con bandiera sull’incrociatore Pola Iachino guidò la 2^ squadra nella battaglia di Capo Teulada. Dopo aver condotto le divisioni navali in numerose operazioni navali il 9 dicembre 1940 venne nominato comandante in capo della Flotta, sostituendo l’ammiraglio Inigo Campioni. Il 1 aprile 1943 l’ammiraglio Iachino venne sostituito dall’ammiraglio Carlo Bergamini e il 6 Aprile venne nominato Ammiraglio d’Armata. Nel 1945 fu collocato in ausiliaria e nel 1954 lasciò il servizio attivo per essere posto in congedo nel 1962.
Pubblicò alcune opere, diventate celebri, inerenti alla battaglia di capo Matapan, fra cui “Gaudo e Matapan” e “Il punto su Matapan".
CURIOSITA'
Dopo l’inaugurazione del monumento, il Comando di Maridipart  Taranto dispose che la Banda Centrale della Marina Militare, alla sue strette dipendenze, ogni sera doveva effettuare la cerimonia dell’ammaina bandiera, antica tradizione già in uso, prima e durante il conflitto mondiale. La cerimonia è stata effettuata consecutivamente fino al 1992 e il servizio venne sospeso per il trasferimento della Banda Centrale della Marina Militare presso la sede di Roma. Oggi la cerimonia viene effettuata dalla Banda di Presidio solo per le ricorrenze istituzionali.
 
Didascalia
- Il bel tramonto di Taranto fa da sfondo al Monumento;
- l'ammiraglio Angelo Iachino;
- un momento dell'inaugurazione del Monumento;
- la Banda di Presidio con il comandante del Comando Marittimo Sud, Ammiraglio Salvatore Vitiello.
 


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