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Categoria: nuvolette
1945. Guerra di Liberazione. Gli Alleati sbarcano in Puglia. Due soldati americani, due di quei “vincitori”, sono convinti di essersi conquistata anche la libertà di stuprare... Il nuovo imperdibile volume della collana Midi Fumetti per il Sud racconta la nascita di una famiglia soprannominata “Lupi sordi” per la loro natura diffidente, schiva e riservata...
Anche questo decimo volume della collana “Midi Fumetti per il Sud”, uscito il 6 gennaio scorso nelle edicole di Puglia e Basilicata, lascerà il segno. La Gazzetta del Mezzogiorno, grazie alla collaborazione con Hazard Edizioni, per festeggiare i suoi 130 anni, continua a regalarci storie a fumetti di altissima qualità.
Gli eleganti volumi (48 pagine a colori su carta da 150 grammi, formato 17x24 cm, brossurati con cucitura filo refe e copertina con alette da 15 cm) sono in vendita con cadenza mensile a 5 euro, oltre il costo del quotidiano. La collana è curata da Marco Gastoni. Il progetto editoriale è di Gianni Miriantini (Hazard Edizioni), ed è nato proprio da una sua idea. Successivamente all’uscita in edicola, i volumi verranno distribuiti in libreria su tutto il territorio nazionale (ma questa volta al costo di 10 euro). Se ne avete perso qualcuno, richiedeteli in edicola: è l’unico modo per averli tutti al prezzo vantaggioso di 5 euro ciascuno.
Dalla presentazione del decimo volume, “Li chiamavano Lupi Sordi”, scritto e disegnato da Luigi Zetti (con i colori di Marco Guizzetti): “La storia è ambientata nelle campagne pugliesi durante la Guerra di Liberazione e racconta la nascita di una famiglia. Uomini e donne che oggi sarebbero considerati poco più che ragazzi si forgiano affrontando difficoltà per le vie del mare, della terra e del cielo, messi di fronte alla spietatezza a all’arroganza delle “logiche” di guerra vigenti su quel territorio, tra i primi a passare in mano agli Alleati. E così può accadere che la voce stupenda di una giovane madre richiami in lontananza l’attenzione dei soldati americani, due di quei “vincitori” convinti di essersi conquistata anche la libertà di stuprare, e può accadere che sia l’intervento deciso delle donne del paese a far morire in loro l’intenzione”.
Luigi Zetti, da Giambellino (Milano), classe 1978, si racconta così: «Per anni sono stato vignettista di “Scarp de tenis” (periodico rivolto ai senzatetto - ndr) … intanto ho frequentato il corso serale di fumetto della Scuola del Castello. Dopo la scuola, ho fatto orgogliosamente parte dei Giovani Cani, costola dei Cani gruppo di auto produzioni a fumetti. È stato poi il momento di Burumballa, altro collettivo scolastico che mi ha portato a pubblicare due volumi tramite Tunuè edizioni. Anche si tratta del mio primo amore, il fumetto è stato poi accantonato per tanti anni. Anni in cui ho lavorato con le più importanti agenzie pubblicitarie e case di distribuzione in qualità di story board artist e visualizer. Oggi posso finalmente dire di aver ripreso il fumetto, prima con “L’Album dei Mostri”, poi con “Malmessi”, altro collettivo... in ultimo con questo volume (“Li chiamavano lupi sordi”, Hazard Edizioni - ndr). Infine spero di poter concludere in tempi umani “La Grande Molletta”, un fumettone che ho in ballo da una vita...».
In quarta di copertina di questo decima uscita si legge: «Lupi Sordi: termine con cui venivano storicamente chiamati i membri della mia famiglia. Gente diffidente, schiva e riservata... di pochissime parole. Come se dentro di loro fosse cresciuto un lupo, un lupo sordo...».
Dopo il decimo volume, ci aspettano (per ora) l’undicesimo: “Taras, l’atleta di Taranto” (di Olga Mazzolini e Samuele Sambuco, 3 febbraio 2018) e il dodicesimo: “Matera, coi Sassi nel cuore” (di Antonio Mirizzi e Salvatore Centoducati, 3 marzo 2018), in attesa, naturalmente, del nuovo piano editoriale con gli altri titoli che, secondo Donato Iacobbe della Gazzetta del Mezzogiorno, dovrebbero aggiungersi ai dodici annunciati.
