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Calcio, giovani/Più martinesi per il Martina

Pubblicato da: Categoria: SPORT

25
OTT
2013
E’ il responsabile del settore giovanile dell’As Martina calcio e leader storico della scuola calcio Cristo Re. Franco Campanella è da anni nel mondo dei giovani calciatori, e MartinaSport lo ha incontrato per fare il punto della situazione sul calcio giovanile di Martina e dintorni. Ne è venuta fuori una interessante chiacchierata.
Franco cominciamo con un commento sul momento particolarmente positivo del settore giovanile del Martina
«Sono tre anni che gestisco questo settore giovanile. In particolare lo scorso anno, il primo tra i professionisti, è stato un anno di transizione, anche perché è molto dispendioso sostenere delle trasferte a livello nazionale. Quest’anno ci siamo assestati sul piano organizzativo, grazie anche all’accordo col Comune di Mottola per l’utilizzo del loro campo in sintetico e dotato di illuminazione, che ci permette di allenarci anche alle 7 di sera. I giovanissimi stanno andando molto bene, grazie al loro allenatore Gigi Boccadamo e alle società che ci hanno messo a disposizione il materiale umano per formare quel gruppo. Mi riferisco in particolare alla Nuova Taras, che ha una filosofia ben precisa: dare alle società migliori del territorio i ragazzi migliori. Nel nostro girone ci sono squadre del calibro di Bari, Lecce, Avellino e Juve Stabia, tutte società di serie B. Aver vinto contro di esse ci da la conferma della bontà del gruppo che si è venuto a formare. Anche il gruppo degli allievi è un ottimo gruppo. E’ cambiato pochissimo rispetto allo scorso anno e su di loro puntiamo per formare una buona Berretti il prossimo anno. Fra l’altro contiene delle individualità seguite già da formazioni di A e B».
Fa piacere avere gli occhi addosso degli addetti ai lavori di tutta Italia…
«Certo, abbiamo contatti con loro. Ma stiamo molto attenti a non responsabilizzare troppo i ragazzi, perché si rischia di fargli perdere contatto con la realtà. Nonostante quello che si pensa e si dice, alla fine vanno avanti non i raccomandati, ma quelli che dimostrano sul campo il loro valore. Se non hai qualità non vai avanti. Noi come società dobbiamo metterli nelle condizioni di andare avanti. Lo stesso mister Bocchini, dopo le amichevoli fatte, è rimasto sorpreso delle doti di qualcuno. Ma c’è ancora tanto da lavorare».
E la Berretti?
«La Berretti è un gruppo completamente nuovo. Abbiamo lasciato i ’95 che lo scorso anno hanno dimostrato di meritarsela e abbiamo portato su molti ’96 del gruppo Allievi dello scorso anno. Purtroppo e un gruppo sfortunato. Alcuni di loro sono stati colpiti da infortuni gravi che ne stanno pregiudicando la stagione. Ma finora, su 6 partite, hanno toppato solo un tempo sabato scorso a Lecce. Ma sono certo che rimarrà un episodio in tutto il campionato. Se un ragazzo Berretti non si pone come obbiettivo quello di approdare il prima squadra, credo non che abbia capito in che dimensione vive». 
Voltiamo pagina. Alle critiche di chi sostiene che nel settore giovanile del Martina ci sono pochi martinesi hai sempre risposto che in realtà non ci sono poi tutti questi “talenti” nostrani. A cosa attribuisci questo impoverimento del calcio martinese: carenza di impianti, calcio a 5-mania o cos’altro?
«Il calcio a 5 è uno sport diverso dal calcio. Hanno di uguale solo il nome. Non credo che il calcio a 5 possa togliere risorse al calcio. Forse il clima spinge molti genitori a far giocare i propri figli al chiuso, ma ciò non toglie che un domani questi possano tornare. Per il resto alle critiche rispondo con i fatti: negli allievi c’erano una decina di ragazzi tutti martinesi. La cosa mi sorridere, per cui respingo al mittente e vado avanti. Sui giovanissimi è vero: lo scorso anno non ce n’erano di martinesi. Ma non dimentichiamo che Red Boys e Cristo Re lo scorso anno sono retrocesse con i ’98…Dov’erano i ragazzi di valore? Io devo fare gli interessi del Martina, e non singoli ragazzi, genitori o società».
C’è anche un problema di mentalità dei ragazzi martinesi nell’approccio al calcio rispetto a qualche anno fa?
«Questo sicuramente. Gente come Palazzo o Camassa hanno fatto sacrifici per andare a giocare a Lecce, prima di tornare da noi. Hanno dimostrato voglia di emergere. Questa voglia è venuta un po’ a mancare negli altri ragazzi. Se uno non ha voglia dentro di sé, lascia. Oggi i ragazzi vivono lo sport con troppa apprensione. Ci sono i corsi pomeridiani, altri sport, la musica e tutta una varietà di interessi che li distolgono da quello che una volta era l’unico interesse dopo la scuola. Nelle scuole calcio li si può aspettare. Nel Martina no. Questa è la differenza che molti non colgono».
Altra nota dolente: gli impianti… 
«E’ chiaro che allenarsi su un campo regolamentare alla fine ha i suoi vantaggi. Ci sono società che fanno sacrifici per allenarsi su un campo grande e altre che invece si accontentano del campo una volta alla settimana. Alla fine dell’anno un certo tipo di allenamenti su campo grande porta dei risultati diversi». 
Negli ultimi anni la Lega Pro sta diventando sempre più il vivaio della serie A e della serie B, anche grazie alla collaborazione tra le società maggiori e quelle minori. Secondo te è una via che porterà dei frutti al calcio italiano?
«Secondo me è l’unica soluzione. Finito il tempo delle vacche grasse, le grandi società non investono più per strutturare settori giovanili di un certo livello. Negli ultimi 3 anni, soprattutto in B, i settori giovanili si sono molto impoveriti, per cui preferiscono piazzare i ragazzi in Lega Pro o in D e riprenderseli già maturi. Questo fa piacere anche alle società di Lega Pro, che dimezzano i loro ingaggi e usufruiscono dei contributi della Lega. E’ uno scambio reciproco che va nell’interesse di tutti. Anzi io sarei ancora più drastico nella riduzione dell’età media il Lega Pro».
Grazie Franco, in bocca al lupo e buon lavoro.
«Grazie a voi. Un augurio a tutti i giovani calciatori martinesi. Voglio dire loro: impegnatevi perché il Martina vi tiene d’occhio costantemente, con la speranza che un giorno qualcuno di voi possa vestire la maglia del Martina».
(Su www.martinasport.it è disponibile il video integrale di questa intervista).
 


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