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Tuttocuoio e niente arrosto

Pubblicato da: Categoria: SPORT

14
MAR
2014
In Toscana i biancoazzurri si impongono nonostante un arbitraggio non all’altezza e un avversario ostruzionista. Domenica al “Tursi” arriva il Melfi: la riconcorsa può continuare.
 
Più forti di tutto. Se il Martina alla fine si salverà, quella col Tuttocuoio resterà la partita simbolo di questa stagione. Con una piccola eccezione: la beffa finale stavolta non arriva, grazie a un dio chiamato Nicola Modesti, al terzo rigore parato in stagione.
Il Martina di ieri ha vinto innanzitutto contro il sig. Zanonato: non butta fuori Falivena quando colpisce Montalto al volto in area (sarebbe stato rigore ed espulsione: si era sull’uno a zero, ndr). Butta fuori invece Montalto per l’urlo e la caduta di Falivena, e per una condotta violenta dell’attaccante martinese che intuisce solamente. Non la vede perchè non c’è, mentre l’altro a terra se la ride.. Non vede la gomitata di Balde a De Martino sul gol dell’uno a uno. Poi però rimedia: vede il sangue sulla maglia del martinese e non lo fa rientrare perchè sporca! Non comprende mai la malizia dei giocatori del Tuttocuoio, scorretti e plateali anche nel bere dalla borraccia. Concede un rigore che si può concedere, ma concede pure l’angolo successivo alla parata, a tempo scadutissimo.
Ma la vittoria è anche contro l’atteggiamento del Tuttocuoio, scorretto, cialtrone, anti-sportivo, anti-calcio. Dal primo fallo subito ogni calciatore urla come un ossesso e cade come colpito da uno sparo, seguito ovviamente da grida e insulti a pioggia dalla tribuna. Il tutto non aiuta certo il sig. Zanonato, che già è scarso per conto suo. Nel calcio spesso lo si chiama mestiere, esperienza. Il Tuttocuoio andava abbondantemente oltre. Hanno voluto metterla su quel piano, mentre gli altri pensavano a giocare a calcio. Gli è andata male..
Hanno vinto in più forti, insieme ai loro tifosi, anche loro più forti di tutto: dei 1700 km da casa, del pessimismo, della repressione, della crisi, della classifica, della gente negativa, di quella nostalgica, dei maligni che parlano sempre male e ora si riavvicinano al carro. Un piccolo pensiero per loro: sono fantastici nei travestimenti, ma si possono riconoscere. 
A volte cominciano a sciorinare i loro curricula da tifosi secolari che tanto hanno dato e tanto hanno fatto per il Martina. Poi si fanno prendere dal narcisismo dei: io l’ho sempre detto, io ci ho sempre creduto.. Una cospicua parte poi non si vede al “Tursi” più o meno da tre papi fa e si prenota in gradinata per Martina – Melfi. Poi, per dare credibilità al tutto basta un bel post su Fb per invitare tutti al campo alla prossima: ma tu, quando ci vieni??
In generale sono quelli che si riavvicinano in prossimità di un probabile successo finale, e si riallontaneranno dopo due sconfitte consecutive. Un po’ quello che è successo alla Lc Five per capirci. Tutti grandissimi tifosi, nelle vittorie. In questi anni il Martina ha dimostrato di esistere, resistere e poter andare avanti anche senza di loro. Si dice: ma il Martina è di tutti. Parliamone… Il Martina è di chi lo segue a prescindere, malgrado tutto. Per tutti gli altri una squadra vale l’altra, purché sia ricca e vincente.
Dopodomani arriva il Melfi dell’esperto Dino Bitetto, privo di Giordano e Muratore. Su altri campi si giocano: Castel Rigone Ischia, Tuttocuoio Chieti, Aversa Arzanese e Aprilia V. Lamezia. I presupposti per un’altra domenica magica ci sono tutti.
 


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