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Mimmo Lardiello / Giustizia in corso

Pubblicato da: Categoria: ATTUALITA'

26
DIC
2014

Inchiesta “Ambiente Svenduto”: i miticoltori ammessi al processo. Lo annuncia l’avvocato difensore delle cooperative coinvolte

Avvocato, ben 13 cooperative di miticoltori da lei difese hanno visto riconoscersi il diritto di parte civile nell’inchiesta “Ambiente Svenduto”. Quale è il suo stato di animo?

«Soddisfazione sotto il profilo professionale per avere ottenuto un successo importante. Assumere in questo processo la difesa di persone oneste che lottano quotidianamente per cercare di salvare non solo il proprio lavoro ma anche la tradizione di un'attività come quella della mitilicoltura, patrimonio inestimabile della nostra città, è un fatto che mi inorgoglisce e al tempo stesso mi dà forza per quella che sarà una battaglia processuale lunga, faticosa ma al tempo stesso appassionante. Si tratta di restituire giustizia a gente che per anni ha sofferto per errori e responsabilità altrui e che ora si trova in serissima difficoltà per colpe non proprie. Occorre accertare le responsabilità gravissime che hanno portato al disastro ambientale che ha privato la nostra città del futuro e della prospettiva che si meritava. Ce la metterò tutta per ridare a questa gente la dignità e il rispetto che merita».

Quale è stata invece la “reazione” dei miticoltori?

«Composta e assolutamente fiduciosa nella giustizia».

Secondo lei, questa notizia potrebbe rappresentare una voglia di riscatto da parte della città di Taranto?

«Assolutamente sì e a parer mio la città dovrebbe partecipare in maniera ancora più attiva alle vicende processuali derivanti dall'inchiesta "ambiente svenduto"».

Vuole dirci quali sono i reati ipotizzati per i danni subiti dai miticoltori?

«Le ipotesi di reato contestate riguardano fatti di distruzione e morte che hanno caratterizzato gli ultimi quaranta anni della storia della città. Taranto è stata sottratta alla sua serenità a causa di logiche affaristiche ciniche e spregiudicate, i nostri giovani costretti a partire, le nostre famiglie costrette a piangere per lutti e malattie in percentuali superiori a tutta Italia. In questo processo saranno giudicati coloro i quali sono stati indicati dalla magistratura come i responsabili di tutto questo. Si tratta di un fatto di portata storica e coloro i quali hanno lavorato affinché questo processo avesse luogo non meritano di essere lasciati soli. Parlo ovviamente dei magistrati che hanno curato l'indagine, verso i quali credo tutti i tarantini dovrebbero nutrire sentimenti di gratitudine».

 

Avvocato, un noto detto dice: la verità viene sempre a galla. Secondo lei, come andrà a finire?

«L'esito sarà il frutto di un accertamento dibattimentale che si preannuncia lungo e complesso. La moltitudine di imputati e la diversità delle imputazioni renderanno l'attività istruttoria non semplice. Occorre prepararsi e lunghe udienze e a momenti di particolare intensità. Ma sono fiducioso che si arriverà alla verità. Lo merita la città e la nostra gente».



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