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CHI SONO I VERI VIOLENTI

Pubblicato da: Categoria: ATTUALITA'

22
FEB
2018

Da Macerata a Piacenza passando per Modena e per tutti i santuari della sinistra militante, i nobili ideali della nonviolenza sono stati declinati in manifestazioni dall’alto spessore ideale consistenti in bastonate gratuite all’indirizzo delle forze dell’ordine, cori contro gli italiani infoibati ad opera dei soldati Titini (proprio nel giorno della memoria) e scene di violenza

Riavvolgiamo il nastro: pochi giorni fa, uno spacciatore nigeriano – a quanto pare destinatario di una serie di decreti di espulsione – percuote, violenta ed uccide barbaramente una giovane donna facendola a pezzi ed occultando il corpo in una serie di borsoni.
Il tutto con l’ausilio di due connazionali dediti anch’essi allo spaccio: d’altronde non è colpa dei pericolosi fascioleghisti se gli immigrati, pur essendo l’8,3 per cento della popolazione, riescono a rappresentare ben il 25 per cento della popolazione carceraria italiana.
Trattandosi di tre preziosissime risorse però, nessuna delle sacerdotesse del femminismo si esprime sull’argomento, nessun difensore del corpo delle donne esibisce le scarpette rosse, nessuna alta carica istituzionale si indigna ma osservano tutti il silenzio d’ordinanza, quel silenzio sfacciato che negli ultimi anni ognuno di noi si è abituato a riscontrare ogni qualvolta accada un evento pronto a falsificare il paradigma in base al quale accogliere è bello, gli immigrati sono povericristi tutt’altro che dediti al malaffare, l’interazione con costoro – oltre che un dovere morale – è un motivo di arricchimento e via vaneggiando.
Capita invece, ma ovviamente è solo una coincidenza disgraziata, che in questi casi più di qualcuno ne approfitti per inasprire la propaganda pro accoglienza quasi come se si volesse sfidare l’evidenza ed imporre, anche contro la realtà fattuale, un modello ideologico ben preciso con una violenza comunicazionale mistificatoria della realtà, sfrontata ed arrogante.
La qual cosa, messa a sistema con il malessere che la pressione migratoria esercita sulle nostre città, non fa altro che inasprire il disagio collettivo dando la stura anche a qualche squilibrato che – come ad esempio l’assassino di Macerata – prende e spara su un gruppo di Nigeriani ferendone sei (due dei quali fuggono dall’ospedale forse perché zeppi di cose da nascondere). Un minuto prima tutti zitti ma ad un tratto si accende la fanfara.
All’armi c’è il pericolo fascista: si mobilita il ministro della Giustizia che va a trovare le malcapitate vittime del gesto dello squilibrato (ma non la madre della ragazza italiana), si mobilita il Presidente del Senato, parlano tutte le più alte cariche dello Stato, quelle stesse personalità che avevano evitato di commentare l’efferato omicidio della ragazza rea di essere una italiana imbattutasi in assassini extracomunitari.
Omicidio che passa in secondo piano perché il problema è il pericolo fascista, la violenza delle destre a cui si deve far fronte con una serie di manifestazioni in giro per l’Italia finalizzate ad arginare la violenza xenofoba (la violenza contro la povera Pamela è notizia irrilevante) e fermare i mandanti morali di questa ondata di brutalità contro gli ospiti.
E così da Macerata a Piacenza passando per Modena e per tutti i santuari della sinistra militante, i nobili ideali della nonviolenza sono stati declinati in manifestazioni dall’alto spessore ideale consistenti in bastonate gratuite all’indirizzo delle forze dell’ordine, cori contro gli italiani infoibati ad opera dei soldati Titini (proprio nel giorno della memoria) e scene di violenza che dimostrano quanto sia lurida e lercia la doppia morale di questi esseri insignificanti che agitano il pericolo fascista con la chiave inglese in mano pronta a sfasciare il cranio di chi si frappone sul loro sentiero.
"Ma che belle le foibe da Trieste in giù", "Maresciallo siamo con te. Meno male che Tito c'è", “i covi fascisti si chiudono col fuoco, con i fascisti dentro sennò è troppo poco” cantavano i più facinorosi tra bandiere dell’Anpi, di Libera, dell’Arci, della Fiom, di Emergency e di formazioni politiche come Potere al Popolo e Rifondazione Comunista senza che nessuno li allontanasse dalla manifestazione o esternasse disappunto.
E nessuno che magari avesse il buon gusto di ricordare che non si tratta solo di parole perché la sinistra il dramma delle foibe l’ha negato fino all’altro ieri mentre i “covi fascisti” li ha veramente chiusi col fuoco.
Basti pensare ai poveri fratelli Mattei di 22 ed 8 anni – figli del segretario della sezione MSI di Primavalle a Roma – che furono arsi vivi nella loro casa da alcuni militanti di Potere Operaio perché tanto uccidere un fascista non è reato.
E non si tratta solo di qualche sparuta minoranza perché quest’ultima, seppur sparuta, ha potuto presenziare a pieno titolo alle sedicenti manifestazioni antifà senza che nessuno si indignasse nemmeno ex post condannando questo letamaio semovente.
Perché chi tollera, chi tace compiaciuto, chi va a caccia di estremisti a casa degli altri lisciando bonariamente il pelo a quelli che ha in casa propria è colpevole tanto quanto coloro i quali si rendono artefici di queste canagliate senza precedenti. Perché chi tace acconsente mentre chi non ha il pudore (o la furbizia) nemmeno di tacere poi si abbandona a battutine, come quella di Cecilia Strada, che solo formalmente sono meno violente delle imprese dei gruppettari.
La principessa in questione, l’ennesima che non ci spiega dove diavolo siano questi fascisti e cosa intenda per fascisti (da Salvini a Casapound passando per Giorgia Meloni o chi altri?), ha recentemente scritto "Non scopate con i fascisti. Non fateli riprodurre. Anche solo per non dar loro una gioia".
E la cosa è stata vissuta dai commentatori con una naturalezza inaudita mentre magari a parti invertite ci sarebbe stata una non stop di Mentana sul tentativo di pulizia etnica, sui toni inaccettabili e blablabla.
Troppo facile sarebbe ironizzare sull’aspetto fisico di Cecilia Strada e per questo non lo faremo, non foss’altro  per evitare di scadere nel macabro mettendoci al suo livello. Solo una domanda: chi sono i veri violenti?



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