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I peggiori anni della storia

Pubblicato da: Categoria: ATTUALITA'

16
NOV
2020

Prima che il 2020 si candidasse all’anno più nefasto di sempre, lo storico inglese Peter Frankopan assegnò questo invidiabile titolo all'anno 1348, quando dilagò la peste nera. Nella sua ricerca dal titolo “Via della seta, una nuova storia del mondo” edito da Mondadori ha spiegato il motivo. Il morbo, solo in Europa, uccise in 18 mesi un terzo della popolazione, stimata intorno ai 75-80 milioni di abitanti all'inizio del Trecento e intorno ai 50 milioni dopo 50 anni. La peste fece la sua comparsa in Europa a Caffa (Crimea), alla fine del 1347. Era giunta dalle regioni della Mongolia e del deserto del Gobi, dove da 20 anni stava già mietendo numerose vittime. Dalla Crimea, lungo la via dell'Oriente, si propagò poi nei principali porti del Mediterraneo, seguendo le galee e le navi che percorrevano la rete delle principali rotte commerciali. Dai porti dilagò nell'entroterra e fino al 1351 percorse tutta l'Europa da sud-est verso nord. Di anni orribili l'umanità ne ha vissuti molti. Nel 541 inizia la peste di Giustiniano che in due anni fece circa 25 milioni di morti tra Europa e Mediterraneo (diffondendosi a macchia d'olio nei territori dell'Impero bizantino). Nel 1942 la scoperta dell'America causa il collasso demografico degli indigeni che provocherà nei secoli successivi oltre 100 milioni di morti. Si assiste al picco del commercio degli schiavi (250.000 persone all'anno) nel 1836, catturati e trasferiti in America per lavorare nelle piantagioni. La Prima guerra mondiale conclusa nel 1919 con 26 milioni di morti, molti Paesi sono destabilizzati e temono una rivoluzione simile a quella bolscevica, mentre dilaga l'influenza spagnola che in pochi anni uccide circa 50 milioni di persone. Nella primavera del 1943 oltre un milione di ebrei sono deportati e uccisi. Due anni dopo, al termine del conflitto, i civili morti (non solo ebrei), a livello planetario, saranno 45 milioni. Nella Repubblica popolare cinese nel 1959, inizia la grande carestia che in tre anni provoca circa 15 milioni di morti per fame, su un totale di 40 milioni di decessi. La pandemia da coronavirus diffusasi nel 2020 si differenzia per i miti e fake news diffuse soprattutto attraverso i social media. Benché la mascherina non serva a proteggere sé stessi dal contagio, almeno le mascherine più semplici perché i virus sono "troppo piccoli" per venire bloccati, centinaia di migliaia di persone “sane” in tutto il mondo si sono precipitate a comprarla. Le bufale sono anche di carattere sociale, come quella della donna di Wuhan che avrebbe cucinato e messo in tavola una zuppa di pipistrello, e aperto così la strada al coronavirus. Anche se i pipistrelli potrebbero forse, essere all’origine dell’espandersi dell’epidemia la storia della "zuppa di pipistrello" nasce nel sud del Pacifico, non in Cina, per un noto programma di viaggi di una blogger cinese, Wang Mengyun. Gli esperti hanno lavorato duramente per sfatare molti di questi miti, peste nera, influenza spagnola e vaiolo possono insegnarci molto. Il SARS-CoV2 all’origine di questa pandemia attuale, è solo uno dei tanti esempi nella lunga storia delle zoonosi, ovvero le malattie che passano dagli animali agli uomini. L'addomesticazione del cavallo permise di fare il salto di specie a quello che oggi è il virus responsabile del comune raffreddore. L'addomesticazione dei polli causò malattie come la varicella, il fuoco di Sant’Antonio e all'origine dell'influenza aviaria ci sono i maiali, mentre morbillo, vaiolo e tubercolosi vengono dai bovini. Quando un virus riesce a saltare da un animale a un umano, l "paziente zero", il primo capace di infettare i suoi simili, e quella versione del virus a sua volta riesce a contagiare un secondo individuo, quelle due persone diventano i primi due vettori umani di trasmissione del virus. Tre quarti delle malattie infettive sono il risultato di salti di specie e il nuovo coronavirus non è un'eccezione. Il termine "coronavirus" fa riferimento a una famiglia di virus la cui forma ricorda quella di una corona, e racchiude circa il 10% dei raffreddori comuni, infatti la principale causa del raffreddore comune sono i rhinovirus. Proprio nel XXI secolo, i coronavirus hanno compiuto il salto di specie diffondendosi tra gli umani in tre occasioni, ogni volta causando epidemie mortali: la SARS, “severe acute respiratory syndrome” ovvero sindrome respiratoria acuta grave alla fine del 2002, la MERS, Middle East respiratory syndrome ovvero, sindrome respiratoria medio-orientale nel 2012, e la COVID 19 o Coronavirus disease 2019 o malattia da coronavirus 2019 all'inizio di questo inverno. L'altro microrganismo protagonista della lunga storia delle epidemie dell'umanità non è un virus, ma un batterio, lo Yersinia pestis, responsabile dell'epidemia di peste bubbonica scoppiata a metà del XIV secolo, alla quale ci si riferisce normalmente con l'appellativo di “morte nera”. Nella memoria storica popolare, l'origine della Morte Nera è spesso associata alla Cina, secondo altri studi sarebbe nata in Asia Centrale, da dove si sarebbe poi diffusa in Cina e in Europa.

 



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