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Categoria: EDITORIALI
Sta tutta lì la forza delle donne, in quella strana pazza capacità di sfoderare il più generoso dei sorrisi mentre dentro rompe un fragoroso pianto, in quell’insolito vigore che guadagni nell’attimo in cui pensi di aver fallito. Le donne sanno proteggere un segreto, pesare il valore del silenzio, difendersi senza voltarsi, sanno curare e curarsi. Le donne sanno, ma odiano sapere. Vorrebbero librarsi in fantasie e immaginare, sognare e fantasticare e invece sanno e sentono tutto ciò che di reale e vero le circonda. La captano, l’accettano e, nonostante tutto e tutti, la trovano anche interessante questa imprevedibile realtà. Semplicemente perché è la loro. Spiegano gli angoli di ogni perché e ne fanno ricami, a volte fitti, a volte laschi, indecifrabili ma sempre straordinariamente belli. Perché la vera bellezza di una donna, cari amici lettori, sta tutta nella sua innata forza fatta di silenzi e attese. Nella sua testardaggine bambina e nella sua adulta prudenza. Il fascino che dura nel tempo siede proprio lì, accanto alla semplicità di saper essere solo e naturalmente donna, senza fronzoli e vezzi. Donna. Con le sue rughe e ferite, con quella sofisticata distrazione, con la sua grazia miscelata a grinta, la sua passione presa per disperazione. Siamo e saremo sempre diverse e di questa sfrontata diversità dobbiamo andarne fiere. Non pretendiamo di essere capite o seguite. La cultura dell’egualitarismo è il suicidio della nostra unicità. Come si fa a spiegare lo stupore che ci fa tremare di fronte a ciò che è nulla per gli altri? Come si può descrivere il vivere incessantemente sull’equilibrio pericoloso delle emozioni? La nostra grande bellezza è questa qui. Riuscire ad essere sempre meravigliosamente indecifrabili, incomprensibili, inarrivabili. Perché è impossibile definire l’infinito.
