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SCUOLA/Parliamone, ma i fatti?

Pubblicato da: Categoria: CULTURA

10
OTT
2014
Sempre acceso il dibattito sullo stato di salute del sistema scolastico: il quadro che ne emerge è caratterizzato da enormi criticità, e le buone prassi sono tutte rimandate al futuro
 
Sta “marcando visita” in questi giorni la scuola ionica, sottoposta ai raggi X all’indomani del dossier-questionario sulla “buona” scuola voluto dal presidente del Consiglio Matteo Renzi. Il dossier si sostanzia in ben 140 fogli cartacei immessi in rete. Tutti potranno dire la loro in merito prima che il Governo assuma le decisioni definitive.
Non gode di buona salute nemmeno l’Università tarantina perché corre voce che le professioni sanitarie potrebbero essere a breve trasferite nel capoluogo barese. 
Insomma, soffia aria di burrasca sulla scuola e sull’università tarantine e per questo motivo nei giorni scorsi si è svolto nell’Aula Magna dell’I.C. “Don Bosco” di Taranto un convegno di studi, organizzato dal Comitato per la Qualità della Vita, per prendere in esame le buone prassi in merito.
Per quanto attiene alla proposta di fare iniziare la prima classe della scuola primaria a 5 anni, il parere è stato negativo per motivazioni didattiche e anche alla luce delle esperienze degli altri Paesi dell’Unione Europea.
L’estensione degli insegnamenti della Storia dell’Arte, del Disegno e della Musica, argomenti inseriti nel dossier, alla Scuola Materna e alle classi terminali della Primaria, è stata oggetto di discussioni; in particolare è stato fatto notare che tale orientamento è già presente negli attuali programmi e inoltre che appare difficile che docenti di Musica e di Storia dell’Arte delle scuole Superiori possano dedicare alcune ore del loro insegnamento agli ordini inferiori della nostra Scuola.
Altrettanto negativo il giudizio sulla estensione della pratica dell’Educazione Fisica nelle scuole Materne e Primarie, visto che nelle nostre scuole non soltanto ci sono palestre fatiscenti, ma mancano anche le aule per poter ospitare gli alunni. 
E’ stato anche fatto notare che si parla di “buona” scuola con riferimento a quella futura, come dire che si deve etichettare come “cattiva” quella attuale. Ma così non è perché la scuola la fanno i docenti e gli alunni che non possono essere oggi mandati all’inferno. 
Eppure quello dell’Educazione Fisica è un problema importante soprattutto per le scuole primarie e secondarie di primo grado con riferimento ai dati sulla obesità dei ragazzi, dati che per Taranto sono pari al 46,7% contro il 41,6% a livello regionale e il 32,8% a quello nazionale.
L’obesità non va sottovalutata perché i ragazzi che oggi sono obesi domani potrebbero avere problemi seri di natura metabolica, come il diabete, e di natura cardiaca.
Nel documento si traccia un quadro apocalittico per quanto attiene l’aspetto relativo alla valutazione dei docenti, dei dirigenti scolastici e degli stessi Istituti. Si parla già di date e di procedimenti ben definiti dimenticando che, per esempio, in Italia ci sono soltanto 54 ispettori scolastici, mentre in Francia, per esempio, sono ben 138mila, senza dimenticare che un docente tedesco percepisce mediamente 42mila euro all’anno e quello italiano appena la metà.
Sono veramente duri i tempi che si affacciano all’orizzonte della scuola italiana. 
Vedremo come andrà a finire.
Intanto per le professioni sanitarie a Taranto è scoppiata una “guerra” tra gli studenti tarantini che hanno manifestato anche nell’Ateneo barese. Speriamo che qualcosa possa evolvere in positivo.
 


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