MENU

SEGNALIBRO/ANATOMIA DEL ROMANZO PERFETTO

Pubblicato da: Categoria: CULTURA

28
GIU
2018

Infanzia, adolescenza ed età adulta; amicizia, amore, passione; idolatria e divinazione. Una vita in simbiosi che diventa forza distruttiva. Questo e molto altro nell’ultimo, meraviglioso, libro di Paolo Giordano.

Quando si legge molto, per diletto o per lavoro, capita di trovarsi di fronte a libri di ogni tipo. Personalmente, ho letto romanzi bellissimi, altre volte erano semplicemente gradevoli, senza troppe pretese. Ci sono stati anche i libri brutti – ah, se ci sono stati! –; alcuni talmente noiosi da non averli neanche conclusi.
E poi capita quello di cui ti innamori, letteralmente. Quello così bello da emozionare, quello che non vorresti lasciare mai.
“Divorare il cielo” appartiene a questa, purtroppo esigua, categoria.
Paolo Giordano, con la sua ultima fatica letteraria, ha costruito il romanzo perfetto. In tutto: forma e struttura, stile e scrittura, trama e personaggi.
Famelici, questi ultimi. Pronti a conquistare il mondo, a divorare il cielo, appunto; certi di poter fare la differenza. Estremi nelle loro ideologie, i protagonisti crescono uniti da un legame che pare quasi indissolubile, ma che, proprio per questo, non può che generare un disastro una volta che si è riusciti a frantumarlo. Tre ragazzi abituati a condividere tutto: esperienze, cose, persone; talmente uniti da sembrare uno solo e, al contempo, così diversi nelle loro personalità da dare luogo a un gioco quasi perverso, al cui centro vi è la figura di Bern, sempre lui, un catalizzatore di attenzioni e di emozioni, un vulcano perennemente sul punto di eruttare, un leader nato dotato di un fascino maledetto, da cui tutti si sentono in qualche modo attratti. Soprattutto Teresa, voce narrante, irrimediabilmente affascinata da quello strano trio, sin da quando, bambina, lo vede per la prima volta, osservandolo furtivamente mentre gioca in piscina.
“Divorare il cielo” è un romanzo potente, dotato di una grandissima forza comunicativa che mette il lettore quasi al centro della storia, capace di farlo sentire come se fosse lui stesso a vivere tutto, come se ogni cosa si stesse svolgendo davanti ai suoi occhi.
Non mi capita spesso di dirlo, ma in questo caso posso addirittura gridarlo: “Divorare il cielo” è esattamente come un romanzo dovrebbe essere.
 



Lascia un commento

Nome: (obbligatorio)


Email: (obbligatoria - non sarà pubblica)


Sito:
Commento: (obbligatorio)

Invia commento


ATTENZIONE: il tuo commento verrà prima moderato e se ritenuto idoneo sarà pubblicato

Sponsor