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SEGNALIBRO/AMORE E DISTOPIA

Pubblicato da: Categoria: CULTURA

4
DIC
2018

L’autore premio Nobel, con questo romanzo, gioca con le ombre e con i sottintesi, nascondendo al lettore una verità che spesso è solo lontanamente percepita, creando una similarità con ciò che vivono i protagonisti, a cui è stato detto ciò che aspetta loro in futuro, ma mai palesemente. Una grande abilità narrativa, associata a una tematica che fa vibrare le corde dell’anima, rende "Non lasciarmi" una pietra miliare nella letteratura contemporanea.

“Non lasciarmi” è uno di quei libri che è rimasto depositato sulla mia mensola per un bel po’. Acquistato quando all’autore è stato assegnato il Nobel per la Letteratura (Kazuo Ishiguro è stato l’ultimo ad averlo ricevuto, tra l’altro, poiché quest’anno il Premio è stato sospeso) e abbandonato in favore di novità.
Che dispiacere avere atteso così tanto. Ora che l’ho letto, ora che l’ho concluso, vorrei averlo fatto tempo fa, perché non si può non conoscere Kathy H. Non si può restare indifferenti alla sua storia, né a quella di Hailsham.
Ishiguro racconta di un luogo popolato da bambini e tutori, dove si studia, si realizzano disegni e opere d’arte per la Galleria di Madame senza sapere realmente a cosa serviranno; dove, inoltre, si usano termini come “donatori” e “assistenti”.
Ma soprattutto si intrecciano rapporti, come quello tra Kathy, Ruth e Tommy, cresciuti insieme e uniti da un legame profondo, anche se a tratti contrastante.
Ishiguro costruisce un mondo che – fortunatamente – non esiste, ma pur parlando di una realtà distopica, incanta per la potenza vera dei sentimenti dei protagonisti.
L’amicizia che genera un rapporto quasi di dipendenza, di bisogno estremo di sentirsi parte di un tutto, e a tratti – non così sporadici, tuttavia –, sfocia nell’invidia, nel dispetto, nella cattiveria.
L’amore – puro e assoluto, quanto platonico – che si percepisce in maniera inconfondibile da una sciocca preoccupazione per una maglietta che rischia di sporcarsi e di rovinarsi.
È questa la forza di Ishiguro: partire da dettagli che sembrano quasi insignificanti, o meglio che lo sarebbero per chiunque altro, e dargli forza, rendendoli importanti, quasi imprescindibili.
L’autore è stato in grado di raccontare l’amore fatto di piccoli gesti, di frasi non dette, di sentimenti mai palesati, donando un’autenticità che spesso manca in una storia manifesta.
“Non lasciarmi” diventa altresì il romanzo simbolo di una lotta per la dignità e per i diritti umani, al pari del Racconto dell’ancella della Atwood (che invece devo ammettere di aver trovato deludente per lo stile dell’autrice), invitandoci a riflettere su ciò che mai dovrebbe accadere e che, tuttavia, a volte appare quantomeno spaventosamente verosimile.
 



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