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Anni ´80 a go-go/Cosa non si fa per i Depeche

Pubblicato da: Categoria: EVENTI

25
APR
2014
I “Devoti”  pronti per il party che tutti aspettavano:  il 29° - sì, avete letto bene: 29° - Depeche Mode Party con i Precious in concerto. A distanza di un anno dalla nostra prima intervista, Roberto, Keplero e Giako ci raccontano come sono arrivati sul palco del Demodé
 
Li abbiamo incontrati un anno fa circa: loro sono Roberto, Giako e Keplero, ovvero i Precious, la cover con la “C” maiuscola dei Depeche Mode. 
Ci siamo incontrati all'incirca un anno fa, cosa è cambiato da allora, quali sono stati i vostri passi in avanti?
Keplero: «Da quando ci siamo conosciuti sono cambiate tante cose, dal punto di vista umano si è rafforzata  la nostra amicizia, musicalmente ritengo che siamo cresciuti grazie all'impegno nel preparare sempre al meglio il repertorio. I "Devoti" conoscono bene i testi e le traduzioni ed è mio dovere cercare di trasmettere il giusto significato  delle parole che canto; anche musicalmente il pubblico che ci segue è attento ed esigente e questo ci ha spinti a introdurre anche la batteria nel nostro setup».
Robyvertigo: «Abbiamo lavorato costantemente con entusiasmo, alimentati da una sana passione. Il nostro motto è sempre stato “ad maiora!” (“verso cose più grandi!”) e così ci siamo imposti la sfida di riuscire a essere completi nonostante la “line up” della band sia composta da soli tre elementi. Abbiamo inserito la batteria, perfezionato gli arrangiamenti e arricchito sia l’aspetto scenografico che i costumi; volendo usare un termine tecnico abbiamo lavorato con “devozione”».
GiaKo: «Siamo riusciti a raggiungere alcuni degli obiettivi che c’eravamo prefissati. Dentro di noi c'è la consapevolezza di poter continuare a far bene e di rendere omaggio alla musica dei Depeche Mode con tanta umiltà. Nei brani più rock abbiamo curato ancora di più l'aspetto scenico dei nostri concerti, inserendo elementi caratteristici che danno il marchio di fabbrica della provenienza della musica che suoniamo».
E' stata dura arrivare a suonare al Demodè?
Keplero: «E' stato impegnativo arrivare a suonare in questo locale, che rappresenta per noi un bel traguardo musicale perché calcheremo il palco che ha visto e vedrà tanti professionisti della scena musicale italiana e internazionale. Essendo un cantautore, ho partecipato con buoni risultati all' Accademia di Sanremo e questo mi ha permesso di fare esperienza in ambienti professionali e di conoscere tanti discografici».
Robyvertigo: «Per noi suonare al Demodè, soprattutto a un Raduno di Devoti, rappresenta un obiettivo centrato e conseguentemente un premio per tutto il lavoro svolto finora. E’ un locale di riferimento del Sud Italia, crocevia di artisti nazionali ed internazionali, e non possiamo non ricordare la storica presenza nel 2011 di Mr. Andy Fletcher (Depeche Mode)».
GiaKo: «Era uno dei nostri obiettivi primari riuscire a suonare a un Raduno di Devoti. Per noi questo concerto ha un alto valore aggiunto, in quanto è un palco dove nel 2011 c'è stato Mr. Andy Fletcher che rappresenta la storia dei Depeche Mode e inoltre, si sono esibiti i Motel Connection (band capitanata da Samuel dei Subsonica)».
Come vi sentite per l'evento di sabato? Che emozioni vi porta? Cosa rappresenta nel vostro percorso?
Keplero: «Una sola parola: dobbiamo spaccare!!!».
Robyvertigo: «L’evento di domani rappresenta un piccolo punto di arrivo nonché di ripartenza. Abbiamo adrenalina da vendere!»
GiaKo: «E' innegabile che si avverte l'adrenalina che sale e che comincia ad andare in circolo. Siamo eccitati, carichi e pronti per condividere musica con tutti i fans dei Depeche Mode che domani canteranno insieme a noi. L'evento di domani rappresenta l'inizio di un ennesimo percorso che spero ci possa portare sempre di più a farci conoscere anche fuori dalla nostra realtà».
Oggi al Demodè e domani chissà... quanto sognate durante le vostre prove e riunioni e a cosa ambite?
GiaKo: «Abbiamo idee molto chiare in merito. La nostra intenzione è quella di superare gli attuali confini geografici e spingerci in tutta Italia e non solo. Abbiamo avuto contatti dall'estero per organizzare diversi live e ci stiamo muovendo molto sotto questi aspetti. Parliamo spesso di incrementare il nostro repertorio che è già invero molto nutrito, ma avendo una linea comune di pensiero, siamo portati ad essere molto pragmatici e sognatori allo stesso tempo... quindi... citando i nostri beneamini: “Nothing's Impossible”!»
 


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