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Diverso da chi /Il suono dei pensieri è universale

Pubblicato da: Categoria: EVENTI

14
NOV
2014
Parole in mano, progetto vincitore del bando Principi Attivi, vuole sovvertire i ruoli e il concetto di normalità realizzando servizi multimediali dedicati alle persone sorde
 
Concetti come normalità e diversità sono spesso come quelle scatole appariscenti che, con una certa delusione, scopriamo poi essere completamente vuote. Si tratta infatti di categorie interpretative che usiamo per “incasellare” la realtà, esemplificandone la comprensione, o almeno è questo quello che pensiamo. D’altra parte, chi, almeno una volta, si è confrontato con qualcosa/qualcuno  di altro, sa bene che questi “contenitori”  più che fare ordine, mortificano e appiattiscono le mille sfumature di colori e sapori che contraddistinguono la vita. Solo rompendo gli steccati di ciò che crediamo di avere inquadrato, si possono instaurare contatti autentici, capaci di innescare un fertile scambio. Questi i temi centrali del progetto salentino Parole In Mano, che realizza servizi multimediali dedicati alle persone sorde, con il duplice obiettivo di garantirne la piena partecipazione alla comunità e favorire la diffusione della LIS  (Lingua dei Segni Italiana)  e della ISL (International Sign Language). 
L’iniziativa, promossa dall’omonima associazione che ha vinto il bando Principi Attivi 2012, è stata essa stessa frutto dell’incontro di esperienze di vita complementari, e quindi capaci d’integrarsi a  vicenda. «Si sentono spesso termini come barriere architettoniche, accessibilità, turismo accessibile», spiega Alessia Nuzzo, una delle anime del progetto. «Problematiche e (possibili) soluzioni legate al territorio. Ma accessibili devono essere anche le informazioni riguardanti un territorio. Le persone sorde amano il turismo, viaggiare, visitare musei e fruire dei tesori storici, artistici e naturali dei diversi paesi ma, spesso, incontrano difficoltà anche solo nella scelta di un luogo da visitare e nel reperimento delle relative informazioni. Molti non conoscono a fondo questa disabilità, io per prima inizialmente, e a volte viene anche sottovalutata: si dà per scontato che un sordo possa leggere, ma al contrario per molti sordi la lingua scritta è un grosso ostacolo.  Da queste riflessioni, e dal confronto diretto con persone sorde, è nata la nostra idea. Utilizzare la rete e i social network per permettere ai sordi di conoscere e apprezzare la nostra terra nella lingua che per la maggior parte di loro è la lingua naturale, la Lingua dei Segni»
E quel che colpisce di Parole In Mano è che, già curiosando sul sito e dando un’occhiata alle varie pagine, emerge forte e decisa la “vocazione” all’inclusione e al dialogo. In una parola, alla pluralità. Inevitabile quindi essere curiosi di conoscere le umanità che hanno dato vita al progetto. «Parole in Mano è Marianna, Alessia e Paola. Io mi occupo di tutto ciò che riguarda il web e la comunicazione, il dietro le quinte. Marianna è la più giovane del gruppo e il cuore del progetto. Lei studia la LIS (lingua dei segni italiana) e ha anche realizzato il video di presentazione dell’associazione. Paola è la “guida turistica” del gruppo. In passato ha fondato un’altra associazione di promozione turistica e organizzato varie visite guidate sul territorio».
Marianna, Alessia e Paola hanno dimostrato da subito di avere le idee molto chiare circa l’impronta da dare a Parole In Mano: in modo forte e, apparentemente provocatorio, hanno infatti deciso di non accompagnare i video con i sottotitoli. Perchè? «Hai centrato il punto: come hai notato i nostri video sono completamente in Lingua dei Segni, senza audio o sottotitoli. Una scelta in linea con lo spirito del progetto, che ha l’obiettivo di diffondere la consapevolezza che quella dei segni è una vera e propria Lingua, che come tale va riconosciuta e valorizzata. Sapevamo che questa scelta avrebbe potuto essere vista come una provocazione, ma abbiamo pensato che fosse il modo più efficace per far capire il disagio che provoca una disabilità come quella uditiva, che a volte può tagliare fuori dal mondo. Quale modo migliore per comprendere qualcosa di “lontano” da noi se non viverlo sulla propria pelle!?  Per venire incontro anche a chi la Lingua dei Segni non la conosce e per non escludere nessuno, ogni video è comunque accompagnato dalla relativa parte testuale».
Attualmente si procede con la produzione multimediale, e nel frattempo vengono preparati una serie di laboratori su temi come la disabilità e l’accessibilità. Contestualmente, Parole In Mano continua a tessere rapporti di collaborazione con altre realtà associative operanti nel basso Salento. In conclusione, qual è a oggi il bilancio della prima fase di vita del progetto? «Il nostro lavoro è stato ben accolto sia dai partner che si sono dimostrati entusiasti di partecipare ( per citarne alcuni Magna Grecia Mare, Gal Terra d’Otranto, il Parco naturale Costa Otranto – Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase)  sia dal pubblico. Le visualizzazioni su Youtube aumentano pian piano, grazie anche al fatto di avvalerci di una valida interprete LIS, Antonella Tedesco, e di un ragazzo sordo, Claudio Vergari, che segna in IS (International Sign)».
 


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