MENU

MICHELA COPPA/ Oltre alle gambe c'è di più

Pubblicato da: Categoria: COVER

30
AGO
2013
Un grande debutto per l’ex letterina sul palco del Festival del Cabaret, aspettando un autunno… tutto in cucina
 
È passato qualche anno da quando faceva ruotare le mani come un mulinello intonando il noto ritornello di Passaparola, storico quiz televisivo condotto da Gerry Scotti. E da allora, l’ex letterina è cresciuta, dimostrando un grande talento per la conduzione.
Bella, spontanea e solare, Michela Coppa, a Martina Franca per la diciassettesima edizione del Festival del Cabaret, ha dato prova di avere le idee chiare su come dovrebbe essere una donna in televisione. Poiché se è vero che è necessario possedere dei requisiti estetici non indifferenti, è altrettanto vero che questi da soli non bastano. Ce lo conferma lei, che dopo l’esperienza di Miss Italia ha capito di non essere fatta per stare in bella mostra su un palco – «ero terribilmente imbarazzata», ha dichiarato –, ma al contrario voleva essere di più. Non una valletta, ma una spalla per il conduttore, che sappia quando intervenire e quando invece è opportuno lasciare più spazio, perché altrimenti «si rischia d’esser pesanti!». 
Durante le prove del Festival del Cabaret, il quale anche quest’anno ha riscosso un enorme successo, Michela approfitta di una pausa per parlarci della sua carriera e dei suoi sogni per il futuro.
 
È la prima volta che vieni a Martina Franca?
«No, in realtà ci sono già stata con Davide Mengacci quando conducevo con lui “Ricette di famiglia”. È stato un vero piacere ritornare qui, è una città meravigliosa, così bianca, pulita. La ricordavo molto bene e infatti quando ho rivisto la piazza ho riprovato quelle stesse sensazioni piacevoli. Inoltre sono innamorata dei trulli. Al nord si pensa che siano presenti solo ad Alberobello e invece ne è piena l’intera Valle d’Itria. Incantevoli. E poi la vostra accoglienza non ha paragoni».
 
E il cibo.
«Non ti dico quanto ho mangiato bene durante questo Festival! Che buona la vostra cucina!».
 
Questo è il tuo primo anno alla guida del Festival del Cabaret e del Risollevante Tour.
«Esatto, sono una neofita. Sono entrata nel cast del Risollevante quest’anno, prendendo il posto della mia amica Serena Garitta, e ne sono felicissima perché il mio sogno è sempre stato quello di lavorare con i comici, alla stregua di Zelig o di Colorado. Abbiamo già fatto tre serate di Risollevante al nord, poi in Puglia e Basilicata. Dopo il Festival del Cabaret ne faremo altre due e si spera di continuare il tour anche con qualche altra data».
 
Un debutto straordinario accanto al “capitano” Mauro Pulpito.
«Sì, essendo il mio primo Festival del Cabaret, il quale rappresenta a tutt’oggi la manifestazione più importante di Italia nel suo genere, ce l’ho messa tutta. Ho cercato di fare del mio meglio e spero di poter ripetere questa fantastica esperienza anche nei prossimi anni».
 
Immagino che ci sia stata un po’ di emozione prima di cominciare…
«Beh, quella c’è sempre. Anche se lo si fa da diverso tempo, ogni volta è sempre un’emozione nuova. Quando inizia a mancare, allora forse è il caso di cambiare mestiere. Però, devo anche dire che ero abbastanza tranquilla, perché sapevo di poter contare su un esperto quale Mauro Pulpito, attore, comico e conduttore eccezionale. Un vero punto di riferimento per me e per tutti i comici. La colonna portante di questo Festival».
 
Poco fa hai citato Zelig e Colorado. Programmi sempre alla ricerca di nuovi volti e di conduzioni fresche e accattivanti. Questo Festival potrebbe essere un’ottima palestra.
«Chi lo sa, magari. È davvero il mio sogno nel cassetto. Anche se mi rendo conto che è molto difficile approdare in quelle trasmissioni».
 
Lavorare con i comici deve averti dato modo di collezionare diversi aneddoti da raccontare.
«Guarda, si ride sempre, devo ammettere che è un lavoro estremamente piacevole. Mi sono divertita tantissimo con Stefano Chiodaroli quando, per simulare la farina, l’ho cosparso di borotalco. Dietro le quinte si scivolava da morire e ridevamo come matti. È stato stupendo. Ma poi, avendo lavorato con Gerry (Scotti, ndr) per diversi anni, ho imparato a destreggiarmi abbastanza bene con le improvvisazioni e gli imprevisti. Sai, a “La Corrida” non avevo copione, quindi ho imparato a seguire il conduttore a braccio, a capire i suoi segnali, le sue pause. Con Gerry ero naturalmente agevolata perché lo conosco a menadito. Capivo quando entrare, quando poter fare una battuta, studiavo la sua mimica facciale in ogni dettaglio e questo mi è stato molto utile anche con Mauro Pulpito e con tutti quelli con cui lavorerò in futuro».
 
Ecco, Gerry Scotti. Si può dire che è stato il tuo padrino televisivo. Che rapporto hai con lui?
«Quasi di parentela, direi. Ci sentiamo spessissimo e abbiamo un rapporto straordinario. Spero di poter collaborare ancora con lui e magari condurre un programma insieme. Lui è stato finora il mio pigmalione, colui il quale mi ha insegnato tutto sul mondo dello spettacolo. È con Gerry che è cominciato tutto, grazie a “Passaparola” prima e a “La Corrida” poi. Per me è sempre il numero uno. Tutte le cose più importanti sono legate a lui».
 
Il tuo primissimo esordio, tuttavia, lo si deve a Miss Italia. Quest’anno il concorso di bellezza è al centro di numerose polemiche sull’immagine della donna, al punto da essere stato cancellato dalla Rai. Sei d’accordo con questa scelta?
«Mah, credo che ci sia un po’ di esagerazione e che a tutto occorra dare il giusto peso. È vero che è un concorso interamente basato sull’immagine della donna, sulle ragazze che si esibiscono in costume, sfoggiando il proprio corpo. E posso capire tutti questi discorsi sulla donna oggetto; ammetto anche che quando vi ho partecipato nel 2001 mi vergognavo tantissimo. Ero tremendamente imbarazzata nel mettermi in mostra in maniera così ostentata, ero molto pudica. Tuttavia, io in Miss Italia ci ho visto un mezzo, non un fine. È stata un’esperienza utile almeno nel farmi comprendere se fossi davvero fatta per il mondo dello spettacolo oppure no, se mi piaceva davvero o se era il caso di lasciar perdere. Mi ha insegnato comunque a muovermi in uno studio televisivo, a sorridere alla telecamera. È stata una mezza scuola, ecco; anche se la mia vera palestra rimane “Passaparola”, senza dubbio. Lì non mi sentivo un oggetto; pur essendo svestita, la letterina di Passaparola si discostava dall’idea di valletta tradizionale. Al contrario Gerry ci faceva parlare, non ci sentivamo delle donnine in bella mostra. Tutte le polemiche intorno all’immagine della donna rischiano di essere ipocrite, perché diciamocelo: per lavorare in televisione occorre essere di bella presenza, avere un aspetto gradevole. Io sono convinta che ogni cosa vada presa nel verso giusto, che le si debba dare la giusta importanza. A Miss Italia, quantomeno, ho capito che la carriera del sex symbol non l’avrei mai fatta, e che invece mi sentivo più portata verso la conduzione».
 
Hai trascorso l’estate in giro per l’Italia con il Risollevante Tour. Mi auguro ci sia stato anche tempo per una vacanza…
«Sì, per fortuna. Il mio fidanzato e suo fratello hanno aperto un ristorante a Ibiza, quindi ho trascorso un po’ di tempo lì».
 
Dove ti vedremo nei prossimi mesi?
«Il 9 settembre inizio su Alice un programma di cucina con un cuoco giovanissimo, Roberto Valbuzzi. Si chiamerà “Benvenuti al nord”. Da ottobre, invece, andrà in onda “Ricette all’italiana”, su Rete 4, e mi terrà impegnata per tutto l’anno. E poi, poi si vedrà… Speriamo di rivederci qui per la 18^ edizione del Festival del Cabaret».
 


Lascia un commento

Nome: (obbligatorio)


Email: (obbligatoria - non sarà pubblica)


Sito:
Commento: (obbligatorio)

Invia commento


ATTENZIONE: il tuo commento verrà prima moderato e se ritenuto idoneo sarà pubblicato

Sponsor