MENU

Lamberto Boranga/Agli amici non si dice no

Pubblicato da: Categoria: COVER

8
NOV
2013
«Vi racconto come si fa il portiere a 71 anni». Intervista a un ragazzino classe 1942. Ex portiere di serie A, è tornato in campo ed è team manager di una squadra di calcio a 5 femminile, in serie A: «Stiamo costruendo qualcosa d’importante. E mio figlio è un bravo allenatore»
Esistono quelle alchimie che nessuno è in grado di spiegare. Incantesimi dello spirito, puri e veri, misti a un perfetto stile di vita. Come il caso di Lamberto Boranga, per esempio. Portiere dentro, nell’anima. E’un ragazzino del 1942. Cresciuto nel Perugia, esordì in Serie A con la maglia della Fiorentina nel corso del campionato 1966-1967. Militò poi con la Reggiana, il Brescia, il Cesena, il Varese, il Foligno e il Parma (con cui conquistò una promozione in Serie B nel 1978-1979). Ma il calcio è la base del suo secondo futuro lavorativo. Nel corso della sua carriera si laureò in Biologia e Medicina, uno dei primi calciatori fedele ai libri. Stando alla sua carta d’identità, nel 1983 andò a concludere la sua carriera nel Foligno, ormai quarantenne. Addio al calcio, quindi? Ma che, neanche per idea. Boranga ha i colpi di scena in canna, d’altronde il ruolo del portiere poco si addice a gente noiosa. Come quando a Cesena si faceva portare una tazzina di caffé dal massaggiatore che beveva a metà secondo tempo, accanto alla porta con il gioco in corso. Succede dunque che nel 1992, dopo essere diventato medico sociale della squadra dilettantistica umbra del Bastardo, torna in campo a 50 anni suonati per una domenica a causa del forfait contemporaneo di tutti i portieri della rosa. La partita andò male, perché il Bastardo perse 1-0, è vero. Ma “Bongo”, soprannome datogli da un suo tifoso dell’epoca ai tempi del Vicenza, non sfigurò affatto, compiendo anche una parata importante che impedì al pallone di insaccarsi sotto la traversa. L’ultima apparizione, si penserà. No, sbagliato anche stavolta. Il 25 agosto 2009, all'età di 66 anni, ritorna in campo con la maglia dell'Ammeto, squadra di Seconda categoria umbra. L'esordio avvenne il 20 settembre 2009. Quello di Boranga è un elisir di lunga vita. Infatti il 27 luglio 2011 firma un altro contratto, con il Papiano, squadra della Seconda Categoria Umbra. Nel 2013 la società decide di rinnovargli il contratto fino al 2015, viste le sue ottime prestazioni. Non è titolare ogni domenica, ma quando occorre Boranga c’è sempre, agli amici non si dice di no. Ma il calcio non è l’unica disciplina che consegna Lamberto Boranga agli archivi. C’è anche l’atletica. Con 1,61 m è primatista italiano di salto in alto di atletica master, categorie master over 45, over 55 e pre 65 e con 11,26 m nel salto triplo over 65. In più il calcio a 5, dove agli albori del nuovo millennio decide ancora una volta di mettersi in gioco, stavolta il merito è di Alessandro Gaucci che lo porta, con grandi successi annessi, nel Perugia. E ora è proprio il Perugia, ma stavolta si parla futsal femminile, il presente ed il futuro di Lamberto Boranga. E’ il team manager e responsabile dell’area medica dell’attuale squadra che ha ritrovato la serie A con il ripescaggio di quest’anno, dopo l’amaro epilogo di quello scorso. Sta fattivamente contribuendo alla rinascita societaria del Grifone, insieme a suo figlio Eugenio, il bravo e competente allenatore delle perugine. E con un super papà del genere, mister Boranga (junior) ha le spalle ben coperte. Storie di un mito, da consegnare agli annali eternamente giovane e pronto all’ennesimo intervento salva-risultato. Come l’ultimo in ordine di tempo, al centenario del Parma disputatosi solo qualche giorno fa: una parata al di fuori di ogni logica su un colpo di testa di Asprilla, pallone tolto dalla rete con un colpo di reni da far invidia a qualsiasi collega ventenne.
Dottor Boranga, la prima domanda nasce spontanea: ma come fa? Ci racconta i segreti di questo elisir di lunga vita sportiva?
«Faccio il medico, quindi so come uno deve comportarsi. Stile di vita, condizioni ideali. E’ un modo di vivere che uno ha dentro, non faccio neanche tanta fatica. E’ un abbinamento fisico-mentale».
Ci vuole raccontare una sua settimana tipo?
«Posso fare di tutto, non ho propriamente una settimana standard. Lunedì e martedì in piscina, mercoledì mattina allenamento con i portieri del Perugia. Giovedì faccio palestra, ne ho una in casa e quindi ne approfitto. Venerdì nuoto, sabato ancora palestra e domenica posso fare di tutto: corro, vado a saltare. Per quanto riguarda l’alimentazione: colazione abbondante, con proteine, carboidrati, grassi, e poi tanta attenzione per il biologico. Mi porto dietro un po’ di frutta, yogurt. Sono molto variabile».
Chi meglio di lei può raccontarci i cambiamenti che ha notato più di altri in questi anni di calcio.
«L’evoluzione c’è stata ed è evidente. Prima c’era un gioco più lento, compassato e meno tattico, ora è più esasperatamente tattico. C’è più velocità e fisicità. Ibrahimovic per esempio mi ricorda Riva. E poi oggi la punta è sempre di peso».
Quali sono i suoi ricordi più belli? Scelga un aneddoto particolare da dirci.
«Aneddoti ne ho tanti. Il più significativo, un lontano Reggiana-Catania. Eravamo a bordo in campo in borghese, a un certo punto si avvicina Spagnolo, punta della Reggiana. Aveva un cappotto in loden. E io dissi: me lo fai provare? Lui me lo fece indossare e poi mi invitò ad andare in porta. Mi calciò un rigore e glielo parai, con tutto il cappotto addosso. E poi si facevano cassanate, tante. E non c’era tutto questo accanimento mediatico come ora».
E’ ancora in attività con il suo Papiano e ha un contratto fino al 2015. Poi cosa dobbiamo aspettarci?
«Loro quando hanno bisogno sanno che possono contare su di me. Non gioco sempre, anche nel rispetto degli altri. Se posso giocare, sì. Sono potenzialmente sempre a disposizione quando serve».
Come se il calcio non bastasse, anche l’atletica e il calcio a 5. Quando sono nate queste passioni?
«Sì, atletica da ragazzo, facevo sette metri di lungo. Fisicamente ero una bestia, ecco perché ho fatto il portiere. Con la scuola, col liceo, ero prestato dall’atletica al calcio. Poi tecnicamente ho imparato tardi a fare il portiere. Ho avuto l’umiltà di applicarmi. Il calcio a 5 è stata un’invenzione di Riccardo Gaucci. Me la sentivo di giocare in porta, ho accettato. Siamo andanti fino a in A2. Poi l’esperienza di Cesena, tutto questo dal 2001».
Festa del centenario del Parma. Quella parata fuori dall’ordinario su Asprilla. Vuole parlarci delle emozioni di quel giorno?
«Emozioni non ne ho più. Diciamo che più gente ti vede, più stimoli hai. Il portiere è reattività, riflessi, che non perdi mai se ti alleni regolarmente. Reazione istintiva. Mica mi alleno come si allena Mirante, è l’abitudine. Però l’istinto c’è».
Diamo uno sguardo agli attuali portieri. Chi è il suo preferito?
«Di italiani siamo un po’ in regresso. Ci sono i vari Marchetti, Consigli, Mirante, però ormai sui trent’anni. Ma c’è Perin, che in prospettiva verrà fuori. Buffon a parte, ovviamente. Bisognerebbe valorizzare qualcuno dalla serie B, ce ne sono due-tre bravi. Tuttavia il livello si è un po’ abbassato».
Ma ci sono attualmente delle persone, magari in serie A, che le chiedono consigli su come emularla?
«No, non vendo nessun prodotto. Certo, potrebbe essere fattibile, ma non faccio propaganda. Se c’è un portiere che conosco e che si rivolge a me, i consigli li darò. Ma non divulgo quello che faccio».
Presente. Perugia C5 femminile, ricopre il ruolo di team manager e responsabile dell’area medica. In panchina suo figlio Eugenio. Come procede questa nuova avventura?
«E’ una cosa interessante. Ho cercato di migliorare la società. E’ talmente esaurito l’allenatore, viste le cose che ha da fare! (ride, ndr). Gli do una mano sull’aspetto organizzativo. Cerchiamo di migliorare molto l’aspetto della società. Io per esempio ho portato il nutrizionista, per dirne una. Da quest’anno è partita una società che in prospettiva può crescere. Sotto l’aspetto economico vediamo. Noi dobbiamo creare un futuro. Una cosa oculata nel tempo».
 


Lascia un commento

Nome: (obbligatorio)


Email: (obbligatoria - non sarà pubblica)


Sito:
Commento: (obbligatorio)

Invia commento


ATTENZIONE: il tuo commento verrà prima moderato e se ritenuto idoneo sarà pubblicato

Sponsor