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Caso Archita/Gli assenti ingiustificati

Pubblicato da: Categoria: COVER

26
SET
2014
Lo sono i politici di una città dove non ci sono mecenati ma solo colonizzatori. Intanto il Palazzo degli Uffici, nonostante i proclami, rimane in stato di fatiscenza. E gli studenti protestano
 
"Dopo tanti annunci, e una attesa infinita, avvicendamento di ditte appaltatrici, impalcature che il tempo ha coperto di ruggine, finalmente ci siamo, i lavori di ristrutturazione di Palazzo degli Uffici a breve riprenderanno. A comunicarlo alla commissione bilancio del comune, presieduta da Vincenzo Todaro (SDS) l'assessore ai Lavori Pubblici, Alfredo Spalluto." Questo annuncio risale al mese di giugno 2011. Qualche tempo dopo, ottobre del 2012, interviene sull'argomento anche la provincia con il suo allora vice presidente: “Gli studenti del liceo Archita hanno ragione di lamentarsi e protestare. Lunedì prossimo (siamo nel 2012 ndr) chiariremo come stanno effettivamente le cose e di chi sono le responsabilità degli indubbi disagi provocati dai lavori in corso... Come tutti sanno, dal 2006 la Provincia di Taranto garantisce il sostegno finanziario all’ipotesi di ristrutturazione di Palazzo degli uffici con un investimento di 8 milioni e mezzo di euro. Considerate le ristrettezze di bilancio con cui nostro malgrado dobbiamo confrontarci, avremmo potuto scegliere diversamente spendendo questi soldi per altre finalità. Ma noi, come abbiamo sempre ribadito in ogni circostanza, crediamo nella scuola e dunque abbiamo scelto di mantenere fede agli impegni assunti. Una scelta di cui evidentemente siamo orgogliosi”. Il progetto di ristrutturazione di uno dei più antichi e prestigiosi immobili del centro tarantino, una volta anche sede del tribunale, prevede una collaborazione pubblico-privato. Ognuno mette a disposizione (così dovrebbe essere)  una quota parte dei fondi necessari: 11 milioni dal Comune, 8,5 (destinati al Liceo Archita) saranno a carico della Provincia e 9,5 milioni deriveranno da un progetto di finanza. Inizialmente accanto alla sede dell'Archita e di alcuni uffici comunali sarebbe dovuta sorgere una galleria commerciale. Poi si è parlato di un albergo a 5 stelle. Tutto comunque sempre e solo sulla carta.  Siamo al termine del mese di settembre 2014 e, per parafrasare Vendola quando parla di Ilva, siamo tornati alla casella di partenza di un gioco dell'oca che non diverte per nulla. Anzi, a voler essere più precisi, da quella casella non ci si è mai mossi! Nel frattempo, tra lavori appena avviati e sospesi, vicende giudiziarie, impalcature arrugginite ma pur sempre da pagare, si è assistito ad un ulteriore degrado che ha messo a serio rischio uno dei più importanti patrimoni culturali della città, dato dalla presenza di circa 20 mila volumi che appartengono alla biblioteca del liceo. Ci raccontano che in America vai a letto guardando dalla finestra un campo deserto e ti risvegli con un nuovo grattacielo davanti! Un evidente iperbole che evidenzia come il tempo oltre oceano abbia un valore diverso. Nessuno osa aspirare a tanta efficienza ma dopo 12 anni sarà pure lecito chiedere se esista almeno una previsione possibilmente attendibile? La vicenda Archita-Palazzo degli Uffici è uno dei simboli più emblematici  del declino di una città che non riesce a difendere la propria storia, la propria cultura, le proprie radici. Vogliamo parlare della città vecchia che continua a cadere a pezzi? Vogliamo parlare del patrimonio storico immobiliare del borgo umbertino? Nell'insieme si conferma una totale mancanza di visione per il futuro di quella che molti indicano essere stata capitale della Magna Grecia (altri parlano solo di colonia, ma in termini di prestigio culturale cambia poco). A Roma festeggiano la ristrutturazione del Colosseo realizzata con fondi privati come altri importanti monumenti.  A Taranto nessun mecenate ma solo colonizzatori. Riflettiamo su questo in attesa dell'arrivo degli indiani di Mittal o Jidal! Nel frattempo ad alzare la voce gli studenti dell' Archita oggi distribuiti in tre sedi disseminate in città. Si sono ritrovati in piazza Garibaldi proprio di fronte al "monumento all'incompiuta", quella che dovrebbe essere la loro scuola. Italo Pomes, rappresentante di istituto ha esposto ai presenti la posizione degli studenti. Lo abbiamo intervistato (vedi a lato). Se volessimo fare una sintesi di questa ennesima vicenda di ordinaria follia potremmo richiamare alla mente la tela di Penelope che, a questo punto, appare al confronto solo una dilettante!
 
 
 
 


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