Quando giovane non vuol dire inesperto. A poco più di un anno dalla sua nomina ai lavori pubblici, tra un cantiere e l’altro, abbiamo incontrato l’assessore martinese con il quale abbiamo tracciato un primo bilancio sul lavoro svolto
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Quando il 20 maggio 2013 fu chiamato dal sindaco Franco Ancona a sostituire il dimissionario Franco Convertini, più di qualcuno si dimostrò scettico nei confronti di un assessore ragazzino, dal viso pulito e dalle origini “capitolineâ€. Invece, in un solo anno, il delfino di Donato Pentassuglia ha stupito tutti non solo per la sua tenacia, ma soprattutto per il fatto di essere rimasto con i piedi per terra e pronto a dialogare con tutti. In breve Martina Franca, tra piccole e grandi opere, è diventata un cantiere a cielo aperto e quello che è stato, basta dare un’occhiata alla tabella pubblicata, sembrerà niente se si pensa a ciò che ancora sarà fatto.Â
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Assessore Palmisano, è passato poco più di un anno dalla sua nomina e in questo arco di tempo avete realizzato e messo in cantiere più di 60milioni di euro di opere pubbliche; se non è un primato, ci siamo vicini.
«E’ un risultato davvero importante e lusinghiero raggiunto anche grazie a un lavoro di squadra che ha coinvolto tutta l’Amministrazione a partire dal Sindaco, agli assessori e ai consiglieri comunali. Un particolare ringraziamento lo rivolgo allo staff tecnico del mio assessorato, che quotidianamente è con me “sulla stradaâ€Â».
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Nello scorrere l’elenco si nota che un occhio di riguardo è stato riservato alle scuole.
«Il nostro “investire nel futuroâ€, cioè i nostri ragazzi che hanno diritto a studiare in ambienti accoglienti ma soprattutto sicuri, non è rimasto solo uno slogan ma si è tramutato in opere.Â
Mi riferisco agli interventi strutturali appena completati, che hanno interessato tutti gli edifici scolastici della città , come alle opere di efficientamento energetico realizzate e che andremo a realizzare. Abbiamo messo mano a situazioni in alcuni casi davvero fatiscenti che non vedevano un intervento da tanti anni (vedi l’impianto di riscaldamento nella palestra della Scuola Media “Grassiâ€), forse perché l’edilizia scolastica, elettoralmente parlando, non è portatrice di voti». Â
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Tanti gli interventi, alcuni recentissimi, realizzati sulle strade urbane ed extra urbane.
«Con i lavori appena completati, può sembrare strano, abbiamo voluto tutelare prima i pedoni che gli automobilisti, perché siamo partiti da quelle zone dove l’Amministrazione era soccombente nei numerosi contenziosi avviati per la richiesta di risarcimento danni a seguito di rovinose cadute. Quanto realizzato finora è solo l’inizio; infatti, in bilancio stanzieremo annualmente delle somme che ci permetteranno di risolvere, in maniera graduale, tutte le criticità riguardanti la rete viaria urbana ed extra urbana. Nel realizzare questi interventi, non ci fermeremo in “superficieâ€; infatti, stanno partendo (via De Gasperi e via Leone XIII) o sono in programma (zona Votano) delle grandi opere per la raccolta delle acque meteoriche che, finalmente, elimineranno o attenueranno i disagi che colpiscono Martina Franca ogni qualvolta la città viene colpita da una pioggia di maggiore intensità ».Â
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Se parliamo di strade, non possiamo non fare riferimento alla Statale 172.Â
«Il 15 maggio Donato Pentassuglia, ora assessore regionale alla sanità , incontrò al Ministero delle Infrastrutture il sottosegretario Umberto Del Basso De Caro, il suo capo di gabinetto Cosimo Durante e gli ingegneri progetti dell’ANAS per concordare l’approvazione del progetto definitivo (avvenuta il 3 agosto) e la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del bando di gara (avvenuta il 7 agosto). Tra pochi giorni (il 6 ottobre, ndr) il bando scadrà così vedremo nel 2015, nella speranza che l’ANAS concluda in tempi celeri tutte le procedure di gara, dare il via ai lavori della quarta corsia dell’Orimini, delle due rotatorie nel tratto Martina - San Paolo e delle due rotatorie nel tratto Martina – Locorotondo».
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Di sicuro in quest’anno di lavoro, qualche critica l’avrà pure ricevuta. Qualche risposta da dare?
«Assolutamente no. Preferisco che per me parlino i fatti».Â