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DORIANA BORGO/Forbici e microfono

Pubblicato da: Categoria: COVER

31
MAG
2013
La conosciamo come Summer Ave, significato di cui non ci è dato sapere, ma anche come voce di un gruppo indie rock e come hair stylist. Insomma, sa come esprimersi. E se non basta l’italiano, c’è sempre l’inglese
 
Hair stylist di giorno e cantante rock di sera. Una sorta di dottor Jeckyll e Mr. Hyde, ma con entrambe le personalità solari e positive.
Doriana, in arte Summer Ave, ha le idee molto chiare di ciò che vuole ottenere nella vita, ma i piedi sono ben piantati a terra. Una chiacchierata con lei e ci si accorge della sua maturità, di come abbia avuto la capacità di tener fede alle sue ambizioni e aspirazioni, ma senza lanciarsi in imprese assurde. Passo dopo passo, con calma e con caparbietà, ha costruito le basi per il suo futuro, dividendosi fra le sue due passioni: la musica e la cura dell’immagine.
E chi non crede che le due cose possano coesistere, vada a visitare il suo salone: un locale english style, con una chitarra accanto al phon. 
 
Quando hai scoperto la tua passione per il canto?
«Da piccolissima. Appena ne avevo l’occasione prendevo il microfono e iniziavo a giocare, cantando davanti ai presenti. Del resto, abbiamo sempre respirato musica in casa: mio padre è un grande appassionato di jazz, del rock vecchio stampo e del blues. Così, anche io ho iniziato a nutrirmi di note. Ho studiato canto con Giuliana Satta e Franco Speciale, due persone a cui tengo moltissimo e che mi hanno sempre spronato a dare il massimo. Hanno sempre creduto nelle mie capacità e questo mi ha dato molta forza. Inoltre suono la chitarra».
 
Qual è il genere di musica che più ti piace?
«Il rock, senza dubbio. Ho avuto una vera e propria rivelazione quando ho ascoltato per la prima volta i Nirvana. Ne sono rimasta letteralmente affascinata, ipnotizzata dalle loro canzoni. Ero in macchina con un amico quando lui mi dice: “Ascolta qui”. Beh, ci aveva visto giusto. Da quel momento sono impazzita per il rock».
 
Ed è questo il genere che suoni anche con il tuo gruppo.
«Sì, diciamo che con “The Barbers” faccio indie rock. Tutti i musicisti sono di Putignano e il chitarrista, Vito, mi ha contattato poco tempo fa, lo scorso settembre, chiedendomi di entrare a far parte del loro gruppo, cosa che ho subito accettato. Pur essendo una band giovanissima ci siamo già esibiti in moltissimi locali. Abbiamo già il nostro piccolo seguito, ci sono moltissimi giovani che ci ascoltano e vengono a ogni concerto».
 
The Barbers, come mai questo nome?
«Beh, dovete sapere che io sono una hair stylist. Ho qui a Martina il mio salone che si chiama appunto “Barber”, un localino in stile inglese, con il bar davanti. Molto molto carino. Dunque quando cercavamo il nome per il gruppo mi è venuto in mente quello ed è piaciuto a tutti».
 
Non è, tuttavia, l’unico nome con cui sei conosciuta.
«No, infatti. Il mio nome d’arte come solista è Summer Ave».
 
E cosa significa?
«Non ve lo dico (ride, ndr), ma vi do un indizio. La motivazione per questo nome la spiego in una delle mie canzoni. A voi il compito di cercarla e di scoprirla».
 
Scrivi tu i testi delle canzoni?
«Sì, è il mio modo per elaborare tutto ciò che mi è accaduto, scrivo ciò che mi è successo. È la vita a darmi spunto. Ma anche le emozioni che provo in un dato momento, le sensazioni che voglio trasmettere, tutto ciò che in un certo senso mi dà la giusta ispirazione. Il bisogno di esprimermi si esplicita non solo attraverso la musica, ma anche attraverso i testi. Però, badate, scrivo rigorosamente in inglese. Anche a costo di fare degli errori. Non so, ma l’italiano non è musicale come l’inglese, non si presta bene a essere cantato, soprattutto con il rock poi».
 
Hai detto di essere una hair stylist, ma si intuisce che ti dedichi al canto e alla musica a tempo pieno. Come riesci a conciliare le due cose?
«Trovare il tempo per tutto non è sempre facile; tuttavia, ci riesco perché ho la fortuna di potermi dedicare alle mie due passioni. Ho sempre voluto fare la cantante, però sono una persona con i piedi per terra e mi sono sempre data da fare per trovare qualcosa che mi garantisse naturalmente uno stipendio, qualcosa per mantenermi insomma. Dal momento che amo la bellezza in genere, e dunque mi piace rendere belle le persone, ho studiato per diventare un hair stylist e ho fatto sacrifici per aprire il mio salone».
 
Sei una persona molto determinata.
«Occorre esserlo per realizzare i propri sogni. Le cose non cadono dal cielo, bisogna lottare e dare il massimo per ottenere ciò che si desidera. Così come ho fatto per aprire il mio salone, sto facendo anche per il canto. Inoltre, non pensate che le due cose siano così diverse fra loro. Anche nel Barber la musica è onnipresente. È arredato in maniera molto particolare, c’è persino una chitarra. E poi, entrambi gli ambiti sono accomunati dall’emozione: quella di salire su un palco e cantare di fronte a tantissime persone, e quella di dedicarsi alla cura dei clienti».
 
Passione e sacrifici. Valori che i giovani sembrano aver dimenticato. La facilità con cui i cantanti usciti dai talent ottengono successo, fa credere alle nuove generazioni che nella vita sia tutto facile. Tu, invece, dai un buon esempio.
«Ritengo che sia fondamentale studiare e crescere anche a piccoli passi, purché siano guadagnati. Io, per esempio, non parteciperei mai a un talent show, ma non soltanto per le modalità con cui si fa carriera, bensì soprattutto perché il programma televisivo ti costruisce, ti rende un personaggio, il più delle volte diverso da quello che sei realmente. Ti dicono come cantare, come vestire, come comportarti, ti rimodellano a loro piacimento e questa è una cosa che io non accetterei mai. Ho sempre bisogno di essere me stessa. Nell’arte serve stile, altrimenti si è soltanto un interprete, un esecutore. Prendete per esempio Lady Gaga o Marylin Manson: sono così perché vogliono essere così, e nessuno li potrà cambiare».
 
Hai le idee molto chiare. Dunque, niente talent.
«Già. E poi, ditemi, ricordate qualche cantante uscito dalle prime edizioni? Hanno avuto un boom immediato, erano ovunque, li si vedeva in ogni trasmissione, li si ascoltava su ogni frequenza, interviste su tutti i giornali… e poi? Tutto finito, e si riparte con l’ultimo uscito. Tuttavia, ce n’è uno che apprezzo, nonostante sia uscito da un talent, ed è Marco Mengoni. Mi piace perché oltre a essere molto bravo e ad avere una bella voce, è autentico. È così. Non si è piegato alle logiche del mercato, ha preferito essere leale a se stesso. E questa cosa la apprezzo moltissimo».
 
Torniamo a te, Doriana. Prima di suonare con The Barbers hai fatto parte di un altro gruppo.
«Sì, ho collaborato con mio fratello e la sua band, i MixTape. Era una coverband dei miei amatissimi Nirvana, e ripercorrevamo la loro carriera esibendoci nelle canzoni di successo. È stata una bella esperienza».
 
E con il tuo attuale gruppo cos’hai in programma?
«Abbiamo suonato lo scorso 25 maggio all’apertura dell’Apple Store, e continuiamo naturalmente a esibirci un po’ ovunque. Anche a Martina Franca, dove stiamo assistendo a una rinascita dell’arte e della musica dal vivo, per nostra fortuna».
 
Con la tua grande forza di volontà ho la sensazione che andrai molto lontano.
«Lo spero. Per ora mi auguro soltanto che tutti i sacrifici vengano ripagati e che l’impegno e la passione che metto sempre nelle cose che faccio diano i loro frutti».
 


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