Ovvero quando è inutile osservare dettagli anatomici maschili che rivelino doti nascoste, tanto pare che non vi sia alcuna correlazione
Amiche, guai grossi in vista. Che poi… “grossi” è per dire, eh. Ma io dico, di tutte le meritorie ricerche scientifiche pluriannuali che team di esimi studiosi possono condurre per migliorare la vita di una donna, possibile che si dedichino sempre a studi che confortano l’uomo? A ottobre, fu il punto G: stabilito scientificamente che non esiste. Diciamocelo amiche, un po’ lo sapevamo, però che non a tutti fosse chiaro come e dove fosse era dettaglio trascurabile. La celata, implicita e reciproca finzione – lei di averlo, lui di essere più esperto, preciso e rapido di un gps nel localizzarlo – almeno un qualche risultato in termini di impegno, dedizione e intraprendenza maschili lo dava. Se non esiste, inutile affannarsi a cercarlo. Inutili sollecitudine, premura e dedizioni varie. Se le cose stavano iniziando a non mettersi bene, direttamente da Londra arrivano notizie nefaste. La lodevole ricerca appena pubblicata sfaterebbe un bel po’ di miti a proposito di misure, con lo scopo di rassicurare gli uomini sulla concorrenza dei propri simili e sulle esigenze femminili. Prima di darvi qualche dato, vi premetto che la mia contro-ricerca su WhatsApp, condotta su un nutrito, multiforme e altamente rappresentativo numero di donne, ha portato a risultati completamente diversi, a conferma che chi sia il campione di questa, come di altre esemplari ricerche a metà tra scienza e sociologia, è ogni volta mistero fitto. Intanto pare che solo 1 donna su 100 abbia dichiarato che i cm sono importanti, “non sono tutto” per 20 donne su 100, non hanno nessuna importanza per le restanti 80. Sottolineo nessuna. Sì, come no. Amici ricercatori, uscite ogni tanto dai laboratori e origliate una qualsiasi adunanza di sole donne. Chissà… forse le hanno intervistate con il marito/ fidanzato /amante a fianco, che insomma una piccola bugia a fin di bene (il proprio) ci sta tutta. Sì, è così, anche perché quasi il 90% si dichiara pienamente soddisfatta della dotazione disponibile. Che abbiano forse condotto la ricerca laddove passa l’Equatore? No, perché pare, sempre pare, che non ci sia nessuna correlazione tra area geografica di nascita ed equipaggiamento. Inutili i voli transoceanici, per intenderci. Anche perché i “Rocco” sarebbero solo il 5% dell’intera popolazione maschile. Come scovarli? I ricercatori bocciano anche i metodi empirici di riconoscimento. Inutile osservare il pomo d’Adamo, le fattezze del naso o le dimensioni complessive delle mani o anche solo delle dita: non esiste nessuna correlazione. Dunque l’unica cosa certa che questa ricerca prova è effettivamente che, quando alla domanda “Cosa guardi in un uomo?” rispondevamo “Le mani.”, non mentivamo affatto. Quanto al resto, che dire? A dati così confortanti per gli amici uomini, speriamo che a rafforzarsi non sia solo la loro autostima.