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Carta canta

Pubblicato da: Categoria: LA MIA TAZZA VEGANA

14
AGO
2015
La tecnologia è una cosa meravigliosa, ma talvolta staccare la spina fa bene. Meglio un libro, stando ben attenti a non sprecare la materia prima
 
Siamo nelle mani della tecnologia, incapaci di vivere senza. La sola idea di spegnere televisori, computer e cellulari ci terrorizza e consequenziale domanda è: “A cosa mi dedico?”. Una giornata senza tecnologia potrebbe essere una sfida con se stessi, la dimostrazione di essere capaci ancora di godere di aspetti naturali che ci circondano. I benefici sono non soltanto psicologici, ma anche fisici. Stando alle ultime ricerche, è dimostrato come l’uso prolungato di cellulari possa causare problemi alla nostra salute, così come tenere sulle gambe il pc. Uno dei rischi, messo in evidenza da uno studio condotto nel 2004, sarebbe la diminuzione della fertilità, ma ancora, secondo un gruppo di ricercatori svedesi, l’abitudine di tenere il portatile sulle gambe può provocare lo sviluppo della ‘sindrome della pelle bruciata’, una condizione che danneggia il tessuto in modo permanente; le donne dovranno stare attente quindi non solo alla nota “pelle a buccia d’arancia”, ma anche a quella “bruciata”.
 
Meglio un buon libro. Il tradizionale libro appoggiato sul comodino, l’odore della carta stampata, quello tipico di “nuovo”, sta pian piano per essere sostituito anche nelle scuole, che promettono tablet gratuiti ai fini dell’iscrizione presso il loro istituto. E pur vero che la carta costa cara anche all’ambiente: secondo Greenpeace una famiglia di 4 persone "consuma" 2 alberi ogni anno provocando il disboscamento che causa un aumento di CO2 nell'atmosfera, che ha diretta influenza su fenomeni come l'effetto serra ed il riscaldamento globale.
 
Sarebbe quindi anche giusto ridurre il consumo di carta, ma non per questo perdere il gusto di sfogliare le pagine di un libro e piegare l’angolo in basso del foglio per non perdere il segno. Basterebbe riciclare utilizzando i contenitori per la raccolta differenziata, utilizzare il meno possibile le salviette rinfrescanti che sono fatte di cellulosa pura sbiancata con il cloro e per produrle è necessario moltissimo legname, acquistare quaderni, diari e fogli di carta riciclata, e magari sfruttarli il più possibile per prendere nota e per la lista della spesa.
 
MUFFIN COCCO E ARANCIA
 
Profumo, solo una parola sarà sufficiente per descrivere i muffin vegani cocco e arancia senza burro, latte e uova.
 
Ho scoperto una tisana bio al cocco e arancia e questo abbinamento di gusti mi ha conquistata tanto da riprodurre una versione da mordere ;)
 
Vediamo cosa serve e come procedere
 
INGREDIENTI per 12-15 MUFFIN
 
1 tazza di farina di kamut
1/2 tazza di zucchero di canna o fruttosio
4 cucchiai di farina di cocco
2 arance -meglio se bio- buccia grattugiata e succo
1 bustina di lievito vanigliato
1 pizzico di sale
1/2 bicchiere di olio di semi
latte vegetale (soia, riso, avena)
 
In una ciotola capiente unire prima la farina con lo zucchero, il lievito, pizzico di sale e la farina di cocco.
 
Grattugiare le arance e poi ricavare il succo. Aggiungere buccia e succo alle farine.
 
Adesso uniamo gli ingredienti liquidi: olio e latte q.b fino ad ottenere un composto morbido che metteremo nei pirottini per muffin.
 
IN FORNO A 180° PER 25 MINUTI
 


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