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Mollo tutto e vado via

Pubblicato da: Categoria: LA MIA TAZZA VEGANA

31
MAR
2016
È il sogno di molti: partire verso paesi lontani. E se finora l'operazione non era delle più semplici, ora c'è un nuovo modo di viaggiare in tutto il mondo, offrendo aiuto presso fattorie biologiche in cambio di vitto e alloggio
 
Traffico, finestrini abbassati, tubi di scappamento, semafori, passaggi a livello, clacson, di corsa a lavoro, la campanella della scuola, il pranzo, l’assicurazione dell’auto in scadenza, la bolletta da pagare… Basta! Scappo via.
Ecco un’altra che dice: “quanto vorrei partire!” - “Mi bastano due settimane di pace, nient’altro” ribatte l’altra. Conversazioni carpite tra un caffè al bar ed uno scontrino battuto. Dialoghi che sempre più spesso ci capita di ascoltare. Purtroppo dialoghi restano, perché pochi hanno la possibilità di fare le valige e partire davvero. L’orologio segna il tempo altalenandosi tra obblighi e doveri, lasciando i piaceri e i sogni chiusi in un cassetto. “Vorrei ma non posso”, e così dicendo si chiude a chiave un altro desiderio in attesa di tempi migliori.
Eppure, ormai da tempo, c’è chi quei cassetti ha deciso di aprirli e che, di rinunciare a vivere un periodo di pace immerso nel verde dell’Irlanda, di vedere i canguri in Australia, o l’aurora boreale della Norvegia, non ci pensa proprio. Fortunati nababbi? mantenuti? sprovveduti? niente di tutto questo. E’ il nuovo modo di viaggiare in tutto il mondo in modo economico, offrendo allo stesso tempo aiuto presso fattorie biologiche in cambio di vitto e alloggio. Wwoof, Workaway, sono due dei più noti siti di viaggio che mettono in contatto ospitanti e ospiti/lavoratori; non ci sono limiti di età, perché il principio è che tutti possono viaggiare, scambiare e condividere la quotidianità, le proprie capacità in eco-progetti, agricoltura, in casa e coi bambini, cura degli animali e in cucina, aiuto informatico e linguistico. Un modo per riappropriarsi della natura che la città c’ha sottratto.
E se si ha famiglia e non si può partire da soli? C’è lo “scambio casa”, ovvero due famiglie, in due posti diversi nel mondo, mettono a disposizione la propria abitazione, e partono vivendo nella città dell’altra come gente del luogo. Un’esperienza del tutto nuova, diversa rispetto al tradizionale modo di prenotare le vacanze, che pare essere ricca di condivisione e conoscenze.
Finite le vacanze si riprende a vivere la propria vita, gli obblighi e doveri di sempre, e tra un letto da rifare e una bolletta da pagare, sarà più bello vedere quel cassetto tentatore che ci spinge a ripartire verso nuove mete, senza più soltanto sognarle.
 


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