Una serie di accadimenti ha riempito le pagine dei giornali e riecheggia nei notiziari da qualche giorno. Una morte incomprensibile e una rivoluzione attuata con una matita offrono un’infinità di spunti di riflessione a sfondo filosofico.
In che direzione ci stiamo muovendo? Quali saranno i risultati di ciò che stiamo costruendo? Grandi incognite, molta instabilità e paura dominano in questi giorni così difficili e importanti per il nostro futuro.
“Il bianco e il nero” è una rubrica che, sicuramente, non ha la presunzione di trattare e sviscerare argomenti a sfondo medico o politico.
Questi ultimi giorni si sono vissuti all’insegna dell’attesa dei risultati elettorali e, quando ognuno di noi era pronto alla maratona degli “exit pol” e dello spoglio delle cartelle elettorali, il mondo sportivo italiano è stato scioccato dalla notizia della morte del calciatore della Fiorentina: Davide Astori.
Questi temi, apparentemente così distanti dal mondo degli Scacchi e diversi tra loro, in realtà, dovrebbero indurci a riflettere.
Uno sportivo che muore in tenera età, lasciando un figlio di appena due anni, accomuna tutti nel dolore. Il Nobil Gioco, in particolare, data la sua natura di sport a tutti gli effetti, non può lasciare gli scacchisti insensibili dinanzi ad una tale disgrazia.
La causa del decesso non è stata ancora accertata, sembra si sia trattato di bradiaritmia con complicanze da edema polmonare. Occorreranno ancora sessanta giorni circa per conoscere la verità. La diagnosi definitiva verrà pronunciata a seguito di alcuni esami istologici.
Uno sportivo sottoposto a controlli medici capillari, come può morire così? Questo è l’interrogativo che ognuno di noi si sarà posto la scorsa domenica. Si sarà trattato di una tragica fatalità o la causa risiede in una delle tante storture che affliggono il mondo sportivo negli ultimi decenni e dalle quali nessuno è immune?
Tutti i perbenisti, ovviamente, adesso penseranno che tendo sempre a far emergere gli aspetti negativi, pubblicizzando sfavorevolmente gli sport in generale e gli Scacchi in particolare. A questi ultimi rispondo che non è così!
Adoro ogni forma di attività sportiva, sia essa agonistica oppure no. Non è, difatti, la pratica di un qualsivoglia sport il problema, ma l’intervento dell’uomo che, spesso, tende a rovinarne la bellezza, l’aspetto educativo e divertente. Sovente si perde di vista proprio che, in fondo, si tratta di un momento ludico.
Siamo, ormai, vittime di un sistema complesso e autodistruttivo e auspico che la reazione della gente non tardi ad arrivare. Ritengo che si sia, ormai, stanchi di essere fagocitati da logiche basate sulle lotte di potere e sul desiderio di accaparrarsi il maggior utile possibile.
Lo scorso 4 Marzo credo si sia vista la prima risposta da parte della gente comune, del popolo italiano. Un giorno che oserei definire “storico” e nel quale è emerso tutto il desiderio di cambiamento e la disperazione di chi non sa più a quale santo votarsi, per poter migliorare ed uscire da una sorta di “oscurantismo e obnubilamento”, al quale siamo soggetti da troppo tempo ormai.
I mass media, spesso, ci tengono all’oscuro o ci raccontano delle mezze verità e se qualcuno osa far emergere quelle che sono le reali problematiche della società odierna, viene messo a tacere. La stessa cosa è successa anche alla sottoscritta, censurata da un sito scacchistico solo perché mettevo in evidenza gli eccessi e le storture del mondo del Nobil Gioco che, purtroppo, di nobile ha conservato ben poco per alcuni, ma non per tutti.
Il cittadino, ritengo, sia stufo delle dinamiche perverse che dominano la società odierna. Se le soluzioni scelte per esprimere il malcontento siano corrette o meno, non sta a me giudicarlo e non è nemmeno questa la sede opportuna per emettere sentenze.
Bisognerebbe chiedersi, però, dato che la vera rivoluzione un popolo la attua con la matita come arma, all’interno di una cabina elettorale, che diventa un campo di battaglia, perché abbia operato certe scelte. Alcune, addirittura, sembrano andare contro se stessi.
Forse per stanchezza o forse perché non siamo capaci di gestire la democrazia e, quindi, a parità di condizione si sceglie di dare un’opportunità a chi almeno dichiara di essere ciò che è, oppure perché non vi è più alternativa a questo mondo corrotto che, ormai, ha intaccato anche quanto di più puro e divertente avessimo: lo Sport.
Ebbene, se si dovesse dimostrare che la dipartita di Astori è stata provocata da una fatalità, a maggior ragione dovremmo riflettere su quanto fugace sia questa nostra esistenza e cercare di viverla nel miglior modo possibile, affermando e combattendo per dei valori.
Auspico, pertanto, che una ventata d’aria fresca si levi grazie alle giovani generazioni e spero che esse comprendano l’importanza e la libertà di osservare le regole, cominciando a rispettare e a non intaccare la bellezza e la purezza dello sport. A partire dagli Scacchi e a finire col Calcio, queste sono tutte manifestazioni e forme di espressione dell’animo, del talento e della passione che caratterizza ognuno di noi.
Termino con una citazione appartenente ad Earl Warren: “Quando apro il giornale, leggo sempre le pagine dedicate allo sport. Vi si parla infatti delle imprese compiute da uomini e donne, e delle loro vittorie. Mentre la prima pagina parla, in genere, dei loro fallimenti.”
Auguro che, da ora in avanti, gli argomenti trattati da ogni quotidiano o rivista si uniformino dalla prima all’ultima pagina, facendoci gioire nelle pause che dovremmo concederci dalla vita frenetica, per dedicarci alla cara, vecchia e piacevole lettura di una nuova meravigliosa Verità.
Marika Chirulli Presidente
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