Batti e ribatti tra Comune e AS Martina Franca per chiarire le posizioni delle due parti. Consiglio comunale d'urgenza e palpabile volontà di trovare una soluzione che sia condivisa per poi immergersi nel campionato di Seconda Divisione
Sarà il caldo che si è fatto -finalmente- vivo, sarà la mancanza del calcio giocato (almeno a livello di squadre di club). L'estate dei calciofili martinesi è scandita da ore lunghissime che sembrano non passare mai. Anche se. Anche se i motivi d'interesse che colorano le chicchierate al bar non mancano. E se lo sport s'incrocia con la politica, il gioco è servito. Mentre si scrive, è in corso (a meno di rinvii dell'ultimo momento) il consiglio comunale d'urgenza convocato per (ri)discutere della grana-Tursi. Il nodo della vicenda? Chiarire la posizione delle due parti con il credito che l'Amministrazione presume di vantare (circa 23mila euro) e la fidejussione richiesta (da 50mila euro) alla società di via Fighera per l'utilizzo dello stadio nella prossima stagione. Cifre che, nel periodo di crisi che anche il mondo del calcio sta affrontando, risultano difficili da reperire. Si è arrivati al Consiglio (di questo pomeriggio) dopo una serie di incontri volti a portare avanti un fitto dialogo tra le parti. Prima il Consiglio di venerdì 14 giugno, poi l'incontro con la stampa organizzato repentinamente dal sodalizio biancazzurro, per proseguire con un ulteriore incontro tra Amministrazione e AS Martina. Quest'ultimo atto a presentare la documentazione che giustificherebbe le recriminazioni della società biancazzurra e portate nell'assise comunale dal consigliere Miali. Per i dirigenti martinesi -così come in accordo Miali- le spese sostenute (in proprio e con propri operatori) per adeguare lo Stadio alle prescrizioni della LegaPro ammontano in misura superiore rispetto al credito di 23mila euro quantificato dal Comune. Gli esborsi (documentati) per gli interventi di manutenzione dovrebbero annullare i 23mila euro della discordia per ottenere la nuova concessione del Tursi anche per la prossima stagione. L’unica cosa certa -per ora- è la polizza fideiussoria di 50mila euro per l’utilizzo dell’impianto sportivo martinese, polizza inserita nella delibera della seduta consiliare dello scorso venerdì. La nuova concessione prevede, inoltre, una spesa a carico della società di 4mila euro più spese, salvo i costi dell’acqua, a carico del Comune per il 90%. Gli incontri tra le due parti andranno avanti, all’amministrazione il compito di verificare l’attendibilità delle documentazioni presentate dal Martina. Tuttavia le sensazioni sono positive. Il debito potrebbe essere abbonato, magari accollando alla dirigenza martinese l’obbligo di sostenere i costi per interventi futuri al Tursi. Ma le turbolenze tra società e Comune dovrebbero aver vita breve, perché da parte dell’amministrazione c’è l’indiscutibile volontà di risolvere la diatriba che, una volta accantonata, permetterà al Martina di proseguire nel suo cammino sportivo. Vicissitudini fastidiose, che Muschio Schiavone vorrebbe accantonare quanto prima per ripartire di slancio.
Dallo stadio al campo
Una volta sbrogliata la matassa legata al Tursi e confidando nell'ingresso di nuovi capitali per rimpinguare le casse della società, si potrà pensare ad allestire la squadra per il prossimo campionato di Seconda Divisione. Una società che al momento vede il presidente Muschio Schiavone come unico uomo a capo, considerando le dimissioni (presentate a fine campionato) del Dg Nino Petrosino e di quelle (probabili) del numero 2 Adriano Favia.
L’intelaiatura della squadra non prescinderà dai vari Memolla, Tundo, Provenzano e del numero uno Perina. Bloccati, per ora verbalmente anche Mangiacasale e Petrilli. Da valutare la situazione dell’altro portiere Leuci, in comproprietà con L’Aquila. L’eventuale riscatto abruzzese è fissato a novantamila euro. Il mister sarà ancora una volta Francesco Bitetto, decisamente amato dalla tifoseria che, ancora una volta, attende trepidante l’epilogo dell’ennesima querelle estiva dello sport martinese.