Mister Napoli comincia la sua avventura con una bella vittoria sul blasonato Castel Rigone. “Il calcio è semplice”è il suo motto. Non facile aggiungiamo noi. Domenica ad Aprilia grande occasione per accorciare sulla ottava posizione.
Detto francese introdotto dall’uomo nuovo del calcio italiano, Rudi Garcia, riportare la chiesa al centro del villaggio significa rimettere le cose al loro posto, là dove starebbero naturalmente; là dove la semplicità vorrebbe che stessero; semplicità che sempre ci supera, tanto per chiudere la parabola con un altro detto popolare.
Quello che ha fatto Tommaso Napoli è stato applicare la semplicità al Martina, cioè ricucire il legame tra le cose e la loro essenza; nello specifico tra i calciatori a disposizione e le loro caratteristiche. Non le proprie. Semplice, non facile.
Come chi si approccia ad una situazione per la prima volta e riesce a trovare soluzioni immediate, e allo stesso tempo geniali, come solo la semplicità sa essere. Fortuna del principiante la si chiama in genere. In realtà è ciò che succede quando si guarda ad un problema liberi da pregiudizi, preconcetti e convinzioni prestabilite.
Si narra che durante un consiglio di amministrazione di una multinazionale del dentifricio, in presenza di manager ed esperti dai curricula enciclopedici, riuniti senza esito da giorni per tentare di aumentare i costi e ridurre i ricavi, una giovane donna delle pulizie trovò la soluzione: allargare il buco di uscita del dentifricio. Semplice, non facile.
Tommaso Napoli ha guardato la rosa del Martina per 3 giorni e senza bacchetta magica è ripartito dall’ABC del calcio: il 4-4-2, modulo che ogni giocatore conosce meglio degli altri perché appreso sin dai primi anni nei settori giovanili.
Così Marco Ilari è tornato a fare l’esterno risultando alla fine uno dei migliori in campo. Nicola Petrilli ha giocato come sa. Non dando riferimenti dietro la prima punta è risultato decisivo mettendo lo zampino in entrambi i goal. Salustri ha finalmente potuto spingere avendo le spalle abbondantemente coperte. Bene anche tutti gli altri. A cominciare dal nuovo arrivo, Adriano Montalto, che ha stupito tutti per come è riuscito a fare reparto da solo, dopo solo 3 giorni dal suo arrivo a Martina.
Il calcio è semplice, non servono geroglifici, commentava un addetto ai lavori nostro amico. E allora avanti così mister. La semplicità ci supera. E ci lascerà in serie C.
Domenica tappa ad Aprilia, trasferta insidiosa perché i laziali sono anche loro a 21 punti, 18 dei quali totalizzati proprio tra le mura amiche. E’ una formazione che subisce molto (36 goal, 11 in casa), ma segna anche tanto (26 reti, 16 in casa). Un occhio di riguardo ad Antonio Montella, autore finora di 8 goal in campionato. Con il nuovo tecnico Silvio Paolucci, subentrato a Giuseppe Ferazzoli dopo il ko di Castel Rigone nella 14^ giornata, una vittoria (Cosenza), tre pareggi e una sconfitta. Finora al “Quinto Ricci” è passato solo l’Ischia. Oltre al Cosenza sono cadute anche Chieti ed Aversa Normanna, oltre a Sorrento e Gavorrano.
Qualche calcolo. Al giro di boa l’ottava in classifica aveva 24 punti. Conti alla mano per rimanere in serie C direttamente servono almeno 48 punti. Il Martina oggi ne ha 21. Ne mancano 27, da conseguire in 15 giornate (9 in casa e 10 fuori). 27 punti sono 9 vittorie, oppure 8 e 3 pareggi, oppure 7 e 6 pareggi. Oppure…basta.
Impresa impossibile se si considera che ad oggi i biancoazzurri ne hanno vinte 5. Cosa fattibilissima se si considera l’andamento lento ed equilibrato della fascia medio-bassa della classifica.
Complice l’abbuffata di scontri diretti, domenica il Martina avrà una grossa possibilità per ridurre i 5 punti che la separano dall’ottavo posto. Forza ragazzi.