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C5 Femminile/PassioneE TERNAna

Pubblicato da: Categoria: SPORT

3
APR
2014

Vicecampionesse della Coppa Italia della Serie A femminile di calcio a 5, la Ternana futsal raccoglie i frutti di un lavoro intenso che pone le basi sulla stabilità societaria. Ecco il loro innovativo modello organizzativo

Si sa bene che le difficoltà degli sport di nicchia sono molteplici e variegate una su tutte è che a differenza del calcio non rappresentano un fenomeno così detto sociale per cui una massa consistente di persone si avvicini e costituisca un bacino di utenza valido a cementare le basi di una società. Un problema che si potrebbe racchiudere in una parola sola: stabilità. Stabilità non unicamente intesa in senso prettamente economico, ma in tutte le sfaccettature in cui essa può essere compresa. Una su tutte è forse quella della continuità, ovvero se si vuole partire come punto d'inizio valido di questa analisi dal bacino d'utenza, citato nelle prime righe di questo articolo, lo si può fare pensando a chi rende una società sportiva stabile e duratura nel tempo.

I SIMBOLI E I MODELLI DA SEGUIRE - Indubbiamente la risposta a questo quesito non può che essere l'appassionato o il tifoso. Il cliente di una azienda sportiva ovvero una società, è proprio il fruitore dello spettacolo che un club, in qualsiasi disciplina sportiva, tenta di offrire. Ma come si usa dire lo sport: una società sportivo è molto più di un'azienda. Questo vecchio ritornello vede il proprio esempio simbolo nelle squadre di calcio che sono diventate negli anni dei veri e propri fenomeni sociali da seguire: la Juventus, il Milan, l'Internazionale oppure la squadra di calcio a 11 della propria città. Con i suoi simboli, i suoi colori e la sua storia, le società di calcio sono diventati dei fenomeni da seguire per la massa, tanto da far diventare a volte i colori, i simboli e le storie direttamente e inversamente riconoscibili alle stesse società. Il bianco e il nero insieme non possono che richiamare alla mente la società torinese della Juventus, oppure il diavolo il simbolo dei rosso-neri di Milano del Milan, i colori bianco-azzurri quelli della Lazio e così via. Insomma un processo psicologico molto semplice, ma che ormai ha coinvolto tutti non solo chi è tifoso o appassionato di calcio. Ovviamente questo ha costituito per gli altri sport un problema visto l'assorbimento da parte del football della gran parte delle attenzioni sportive degli italiani, ed è così che le altre discipline si sono dovute districare tra le briciole rimanenti.

I GRANDI MARCHI - All'estero, in particolare nel resto d'Europa, non è così. Infatti i simboli e le società di calcio a 11 che con la loro storia hanno creato le passioni sportive più grandi nell'immaginario comune, sono semplicemente spunto e base di partenza favorita per far crescere il seguito negli altri sport. Ed è così che si ritrovano anche nel basket le società del Bayern Munich, piuttosto che del Real Madrid o dell'Olympiacos. Oppure nella pallamano le società del Barcelona, del Galatasaray o nel calcio femminile le big di Olympique Lyon e Arsenal. Insomma sembra che all'estero tutto il meglio del marketing calcistico venga sfruttato anche negli sport minori o nelle società che fanno fatica a creare spazio a livello di seguito e risorse economiche. L'ultimo esempio in ordine cronologico è quello della squadra di basket di Monaco di Baviera che poco più di un paio di anni fa militava addirittura nella terza serie e che in questa stagione sta puntando addirittura alla Coppa Campioni del Basket. Come è riuscito nel miracolo sportivo? Semplice, abbinando il marchio del Bayern Munich alla propria realtà. Una volta dato il via al Bayern Munich Basket l'imponente Palazzetto della capitale della Baviera si è riempito e le casse della società hanno moltiplicato le proprie risorse economiche. In Italia rarissimi sono stati i casi come questo e tutti mai riusciti come all'estero. Questo perchè spesso e volentieri le collaborazioni non nascono da una voglia di far crescere i vari sport, ma semplicemente per favori fatti o restituiti a questo o quell'altro personaggio. Insomma uno schema molto italiano, anzi italiota.

PASSIONE ROSSOVERDE - All'interno però di questo panorama così nero, una realtà insolita esiste. Nel massimo campionato di calcio a 5 femminile italiano c'è una società che è riuscita ha conquistare l'interesse e la stima sia del tifoso di calcio, sia quello di una storica società di calcio professionistico, la Ternana. Proprio nella città dell'acciaio la squadra che disputa da due anni il massimo campionato del "futbol sala" italiano, sport non solo di nicchia, ma addirittura neonato a livello di vero e proprio campionato nazionale, è parte integrante della ben più conosciuta e famosa Ternana Calcio s.p.a. Ed è così che dodici ragazze ogni domenica scendono in campo tirando calci a un pallone indossando le stesse maglie della compagine professionistica maschile. Alimentando così i sogni delle tante bambine che seguono sempre di più il calcio come uno sport non più solo maschile. Non solo, in tutte le iniziative (soprattutto quelle benefiche) della squadra del Presidente Zadotti militante nel campionato di Serie B, sono presenti anche la versione rosa della squadra delle Fere. A tal proposito è stato coniato anche un diminutivo al femminile, Ferelle con relativo marchio, proprio per far sentire ancora più parte della realtà rosso-verde tutte quelle ragazze che amano il calcio. La squadra ha potuto anche godere la settimana scorsa dell'emozione di un campo di calcio con intorno circa otto mila spettatori, infatti avendo raggiunto la finale di Coppa Italia è stata premiata dalla società Ternana Calcio con il classico giro di onore. Un momento importante per la realtà femminile che ha visto i propri sacrifici e risultati sportivi consacrati dagli applausi di tanti "tifosi" del calcio. Insomma se non si guardasse all'aspetto sportivo iniziale si potrebbe comunque definire come un'ottima idea di marketing.

FEELING ROSA - La "quota rosa" della società rosso-verde non si è solo limitata a convincere i piani alti della società professionistica  di Serie B a consegnarle la propria fiducia, ma ha voluto programmare insieme all'amministrazione comunale anche un legame imprenditoriale maggiore. Le infrastrutture si sa in Italia sono un problema cronico, quelle sportive e di svago ancora di più. In particolare nell'area urbana di Terni non esiste un vero e proprio Pala Sport adatto ad accogliere grandi eventi sportivi e di spettacolo. Calcolando che il grande successo della squadra femminile ha portato a riempire l'unica struttura omologata per gli sport indoor della città che però non contiene più di seicento spettatori. Una cifra troppo bassa per un fenomeno sportivo che ormai ha raggiunto una visibilità quasi da squadra professionistica maschile e che ha ovviamente bisogno di ben altri spazi per continuare la propria crescita e per rappresentare il volto rosa della squadra rosso-verde. La compagine di "futbol sala" italiana è riuscita così a convincere l'amministrazione comunale a essere la costruttrice e gestrice di una nuova struttura da quattromila posti. Ovviamente nessuno nell'entourage societario svolge la professione di costruttore o imprenditore edile, quindi in questo emerge una vera e propria genuinità nel progetto. Quello che si palesa, al contrario, è la grande capacità manageriale sportiva e la voglia da parte dei dirigenti della compagine femminile nell'assorbirsi un mutuo trentennale che permetterà di avere il finanziamento per costruire la struttura. Come ciliegina sulla torta la dirigenza è riuscita sempre di più a convincere il proprio main sponsor a investire sulla realtà delle Ternana Femminile e non si tratta certo di una pizzeria o di un bar come tante volte capita, ma addirittura di un istituto bancario che negli ultimi anni è in crescita e che ha trovato nella visibilità di uno sport di nicchia e nel seguito che la Ternana Femminile ha una giusta via tra un investimento sponsoristico non faraonico e una buona visibilità. Insomma un vero e proprio modello da seguire che sta attirando l'attenzione di tanti media e che rendono anche onore alla Ternana Calcio s.p.a. per l'apertura mentale e dirigenziale nei confronti degli sport minori, ma soprattutto agli occhi di tante ragazze che amano il calcio e che spesso vengono invece poco considerate.
 



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