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Basket/Lezioni di Russo

Pubblicato da: Categoria: SPORT

11
SET
2014
Si presenta con le idee chiare il nuovo head coach della Due Esse Basket. Competente, perfezionista e disponibile: ecco le caratteristiche che hanno convinto i dirigenti martinesi a ingaggiarlo per il prossimo campionato di Serie B
 
Un progetto ambizioso e giovane come quello del nuovo corso della Due Esse basket Martina non poteva avere che alla guida tecnica un coach altrettanto determinato e giovane. Se a queste caratteristiche, aggiungiamo grande competenza, meticolosità ai massimi livelli e curriculum da primo della classe, il gioco è fatto. L’identikit descritto è quello di Aldo Russo, promettente tecnico campano che, dopo diverse esperienze alla guida di importanti selezioni giovanili – del Sud Italia -  e l’impegno in società con grande tradizione (come Sant’Antimo, Napoli e Reggio Calabria), si appresta ad allenare -per la prima volta- una squadra da head coach in un campionato duro ed equilibrato come quello di Serie B. Ecco il pensiero di coach Russo dopo un mese di preparazione e a seguito delle prime gare amichevoli.
 
Dunque coach Russo, vive l’ambiente bluarancio da più di un mese. Quali sono le sue impressioni dopo questo primo lasso di tempo?
 
«Parto dal sottolineare la qualità dei valori umani di questa grande famiglia. Al di là del normale lasso di tempo che servirà per conoscerci bene, balzano agli occhi voglia, disponibilità, la passione, l’essere sempre accoglienti verso staff e giocatori che è un punto di forza che contraddistingue la società e che traspare dal primo impatto. Competenza e passione diventano poi un binomio da tradurre con la parola “energia” che ogni componente riesce a dare e trasmettere, senza distinzione di sorta. Un’aria che i ragazzi hanno immediatamente percepito, e complice la loro disponibilità, ha fatto sì che potessimo cominciare nel migliore dei modi in termini di voglia di stare insieme».  
 
Periodo breve, ma sufficiente per intuire il tipo di piazza e tifoseria. Erano come se le aspettava?
 
«Sì, provenendo da piazze con grande passione, è bastato pochissimo per capire l’aria che si respirava e il veder 300 spettatori al primo scrimmage dopo soli 10 giorni ci ha fatto capire quanto calore possiamo ricevere, un’arma in più che personalmente mi emoziona molto».  
 
Per lei si tratta di un’esperienza del tutto nuova: dalla guida di selezioni giovanili –le migliori del Sud Italia – è passato a dirigere una squadra che affronterà il prossimo campionato di Serie B dilettanti. Pertanto, Martina Franca sarà la città che vedrà il suo esordio da head coach: con quali motivazioni ha compiuto questa scelta?
 
«Forti, grandi. Sapere di poter essere in un club che ha un passato importante mi inorgoglisce e mi spinge ancora di più a fare bene, e allo stesso tempo mi rende consapevole che l’essere “rookie” comporterà un impegno ancora maggiore. Ma entusiasmo e consapevolezza non mancano. La possibilità di mettersi in gioco in un campionato difficile ed equilibrato che offre una vetrina nazionale importante, nel quale tanti giocatori di categoria superiore hanno scelto di giocare, è davvero stimolante».
 
Quali sono le peculiarità di coach Aldo Russo? Cosa porta in dote dalle precedenti esperienze?
 
«Lavoro, lavoro e tanto lavoro. Il bene della squadra prima di tutto. Meticoloso, attento ai particolari e sempre disponibile per cercare di migliorarci e migliorare le qualità ed esaltare i punti di forza di ogni giocatore sempre all’interno del contesto squadra. Di mio ci sarà tutto quello che negli anni ho appreso dai miei maestri, applicandoli ad una mia idea di gioco che vuole essere frizzante, piena di brio e che enfatizzi le nostre peculiarità. Si dice che l’allenatore deve essere una “sarto che cuce a misura” sui suoi giocatori. Cercheremo di sviluppare questo progetto lasciando loro autonomia, ma con senso di responsabilità».
 
La Due Esse basket ha scelto Lei come tecnico perché ritenuto ideale per il progetto “giovane”. Che tipo di roster è stato allestito per la prossima stagione? Quali caratteristiche possiede già e quali è pronto a sviluppare?
 
«Un progetto che come detto più volte fa campo ad una parola precisa: motivazione. Ogni componente è stato scelto con questo preciso identikit. E quindi è stato abbastanza naturale scegliere un gruppo giovane ma di qualità. La carta d’identità non conta, se un giocatore ha qualità a 16-17 o 21 anni gioca ed è in campo. Questo è quello che ho fatto capire ai ragazzi dal primo allenamento, ma bisogna dimostrare di poterci stare.  E la disponibilità e lo spirito da “ragazzino” di Matias (Dimarco) fa da traino e chioccia per questo gruppo. Chiaro che bisogna sapere che abbiamo bisogno di allenarci tanto, migliorare giorno per giorno ed imparare che questo necessita di tempo e tanto lavoro: una parola che affrontiamo sempre col sorriso. Siamo sicuramente una squadra rapida e di energia, su questo sviluppiamo le idee sui due lati del campo».    
 
Ci sono atleti con cui ha già avuto modo di lavorare o di conoscere da avversario? Di chi si tratta e come mai ha scelto di portarli a Martina?
 
«Conoscevo da prima tutti gli atleti che abbiamo poi deciso di inserire nel roster, anche perché tanti ho avuto modo di affrontarli direttamente od osservarli nei loro campionati giovanili anche qualche anno fa. La scelta? Potenzialità, talento, disponibilità al lavoro. Direttamente ho avuto modo di lavorare personalmente con Mastroianni al Vivi Basket a Napoli, affrontato Schiano l’anno scorso in lega Due Silver, visto alle Finali Nazionali quest’anno Obinna, o giocare Salvadori alla Don Bosco prima e a Cecina poi. Forti anche direttamente ad una Summer League oltre che alle Finali Nazionali. Mentre per Dimarco c’è sempre stata possibilità di vederlo eccellere in questa Lega e gli altri 2 ragazzi argentini avevo avuto modo di vederli nelle loro apparizioni a Fabriano e Santiago anche a Mazara in Dnc l’anno scorso».  
 
Con il completamento del roster, quali obiettivi può mettere nel mirino per la sua Due Esse basket?
 
«Troppo presto per dirlo, soprattutto in questa fase del campionato. Bisognerà verificare l’impatto di giocatori come Mocavero, Orlando o Rizzitiello tanto per fare dei nomi in questa serie, e avere poi idea di una griglia più precisa. Noi di sicuro siamo una squadra che sta costruendo una identità, che non può prescindere dall’umiltà e dal sacrificio cercando, con grande fiducia, di migliorarci sempre più partita dopo partita».  
 
Per quanto riguarda le avversarie: come stanno messe e quali vede con maggiori ambizioni rispetto alle altre?
 
«Campionato davvero interessante in tutti e 4 i gironi che forse solo per caratteristiche diverse si differenziano, ma ognuno allo stesso modo difficile. Nel nostro girone sembra ci sia stata una tendenza nell’allestire team che abbiano una spinta in più nel reparto lunghi, ma ciò che determina il valore delle squadre sarà poi la formula che avranno. Di sicuro secondo me ai nastri di partenza Palermo, Bisceglie, Agropoli, Pescara sopra tutte, Monteroni, Vasto, Venafro, Maddaloni, Mola, Catanzaro subito dopo. Ma occhio alle outsider! Tutte squadre con roster importanti e collaudati, ma dalle opinioni comuni anche dei colleghi sembra davvero un campionato equilibrato ed avvincente e tendo a non trascurare nessun team di questo girone».  
 
Secondo Lei, cosa farà la differenza nel prossimo campionato di Serie B?
 
«L’energia, la capacità di interpretare le gare nei momenti clou e sui campi difficili. Campionato lungo. Servirà capacità di soffrire».
 
Qual è il suo sogno sportivo nel cassetto?
 
«Bene, mantenendo i piedi per terra: potersi mettere in discussione al massimo livello possibile, ma questo lo scopriremo solo col tempo».  
 
Concludendo, un sms per i sostenitori e simpatizzanti del Martina e un saluto per i lettori di Extra Magazine.
 
«We need you!! Venite a tifare per noi la domenica ed ogni volta che potete, anche agli allenamenti! L’energia ed il calore contageranno tutto il nostro ambiente! Alè Martina! È stato davvero un piacere essere qui su Extra Magazine, spero di non avervi annoiato troppo!! Vi aspettiamo al palazzetto!».


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