Una campagna contro la violenza sulle donne, che parte dalle istituzioni e dalle associazioni, ma che presuppone un elemento fondamentale: la presa di coscienza della vittima
Se siamo ancora lontani dal concepire una famiglia gay, composta da due uomini o due donne che sia, potrebbe sembrare quasi normale nel nostro “Bel Paese”, che la “famiglia” sia quella dove l’uomo uccide la propria donna. Quello del femminicidio è un fenomeno che richiede una certa urgenza di provvedimenti e azioni mirate; dei passi sono stati compiuti, con la ratifica della Convenzione del Consiglio d’Europa sottoscritta a Strasburgo dall’Italia, ma in particolare, attraverso la “Campagna dei 365 giorni No” che l’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani), condividendone appieno gli obiettivi, sostiene e invita tutti i comuni nazionali ad aderirvi, con l’approvazione della Carta di Intenti. La Campagna coinvolge in prima persona i Sindaci, affinché diventino testimonial contro la violenza sulle donne, attraverso delle azioni e iniziative mirate, all’interno del proprio Comune. A Taranto la Consigliere Regionale Annarita Lemma, ex Assessore Pubblica Istruzione e Pari Opportunità del Comune di Taranto, ha indetto una conferenza stampa per promuovere l’iniziativa, con l’intento di coinvolgere tutti i Sindaci della Provincia ionica, oltre a quello di Laterza già partecipe. Al tavolo della conferenza anche Anastasia Chiaramaria, avvocato, da sempre impegnata nelle campagne a difesa dei diritti sociali, nonché Assessore comunale di Grottaglie, Mariella Bruno, consigliera delegata del Comune di Laterza, e Cristina Tomai Pitinca, psicologa e consigliera comunale di Pulsano. Presenti anche la Consigliera provinciale di Parità e alcune associazioni del settore come Ethra Accademia Psicosociale e Culturale, che attua da sempre una campagna di macrosensibilizzazione e macroinformazione considerando la violenza di un uomo su una donna, spesso come un problema multidimensionale, coevo con depressione, alcolismo, droga e gioco d’azzardo. Cosa molto importante per la consigliera Lemma è fare rete attraverso le scuole, case rifugio e centri antiviolenza e antistolking (in Puglia ce ne sono a oggi rispettivamente 6 e 15 in base al secondo Piano Regionale delle politiche sociali), tenendo conto dei Piani Sociali di Zona come strumento di finanziamento. L’assessore Anastasia Chiaramaria ha sottolineato l’importanza del sostegno psicologico, in quanto solo il 5% della violenza sulla donna viene denunciato e solitamente mai ai primi atti subiti: «La legge è uno strumento, ma le azioni reali devono compierle le donne, perché il carnefice non deve diventare vittima, ma deve istaurarsi un equilibrio tra l’uomo e la donna», ha pronunciato animatamente la Consigliera Comunale di Pulsano. Barbara Gambillara, consigliera provinciale di Parità, ha encomiato l’azione di sussidiarietà della associazioni di riferimento nei confronti delle amministrazioni, che spesso sopperiscono alla distanza tra i centri di un Comune e l’altro. L’intento di questa iniziativa è quello di avviare un lavoro di ascolto e confronto, utili alla costruzione di piani di politiche, azioni territoriali e di reti antiviolenza, con tutti i soggetti che operano nel settore, oltre che promuovere tavole rotonde in maniera diffusa su tutto il territorio provinciale.