Aspettando il risultato della penultima udienza nei confronti dei tre “presunti” stupratori, esce un libro che è un vero atto di denuncia, basato sul diario di Carmela Cirella, suicida a soli 13 anni, vittima della violenza degli uomini e dell’indifferenza delle istituzioni al quartiere Paolo VI di Taranto
15 aprile 2007: Carmela Cirella si getta dal settimo piano di un palazzo nel quartiere Paolo VI di Taranto. Aveva 13 anni ed era stata stuprata da più uomini. Abbandonata dalle istituzioni, rinchiusa in un centro di recupero, i suoi violentatori liberi come se mai nulla fosse accaduto.
«“Io so’ Carmela” -raccontano i genitori- era un’espressione che nostra figlia usava tantissimo con significati diversi. Quando si sentiva esclusa, per richiedere attenzione, oppure a mo’ di vanto quando si sentiva non all’altezza della situazione, o anche per farsi coraggio da sola nell’affrontare problemi».
“Io so’ Carmela” è un libro scritto dal padre adottivo Alfonso Frassanito è poi diventato un brano del cantautore anconetano Luca Lattanzio, oggi è anche un racconto a fumetti realizzato da Alessia Di Giovanni (sceneggiatura) e Monica Barengo (disegni), pubblicato da BeccoGiallo. Una testimonianza che si basa sul diario di Carmela, ritrovato dopo la scomparsa della tredicenne. Un diario che chiama in causa i suoi stupratori, indicati uno ad uno con nome e cognome.
In “Io so’ Carmela” si denuncia una drammatica storia di abusi. Abusi non solo fisici ma anche derivanti dall’indifferenza delle istituzioni. Il processo contro i violentatori di Carmela è ancora in corso, e bisogna necessariamente tenere viva l’attenzione.
Il volume è realizzato in collaborazione con l’omonima associazione nata per tutelare i minori dagli abusi sessuali, fondata da Alfonso Frassanito -che a Carmela ha voluto bene come se fosse il padre naturale, morto quando lei aveva solo un anno- che si sta battendo affinché la magistratura condanni i violentatori.
A lungo importunata, nel 2005, da un giovane ufficiale della Marina che la segue sotto casa e scuola, Carmela inizia una serie di colloqui con uno psicologo della Asl.
A novembre dello stesso anno, dopo una fuga da casa, in due giorni subisce una serie interminabile di violenze: da parte di due ragazzi minorenni, di un pregiudicato di 46 anni e di due ambulanti di 26 e 27 anni. Ritrovata traumatizzata dai genitori, denuncia invano i suoi violentatori, facendo nomi e cognomi alla polizia. A gennaio del 2007, il Tribunale dei minori e gli assistenti sociali, che ritengono Carmela “disturbata e con capacità compromessa”, la fanno ricoverare nel centro per minori “Aurora” di Lecce. Qui le vengono somministrati psicofarmaci, contro il suo volere e dei genitori; terapia ritenuta poi dannosa anche dagli operatori del successivo centro dove Carmela viene trasferita (“Il Sipario” di Gravina in Puglia). Il 15 aprile dello stesso anno Carmela si uccide, lanciandosi dalla finestra del bagno, a casa di una sua amica, all’ora di pranzo.
Un’iniziativa, quella di raccontare la sua storia in un libro a fumetti, affinché Carmela non venga dimenticata, ché a distanza di sei anni attende ancora giustizia.
«Il prossimo 21 giugno ci sarà la penultima udienza nei confronti dei tre “presunti” stupratori maggiorenni di Carmela, e il prossimo 17 luglio l’ultima udienza nella quale saranno ascoltati i nostri testi e consulenti di parte, per settembre dovrebbe essere prevista la discussione finale e finalmente una sentenza, anche se solo di primo grado», scrive Alfonso Frassanito in un suo post su Facebook. Per il 21 giugno (ovvero oggi, giorno di uscita di questo numero di Extra - ndr) è stata annunciata una presentazione del libro a Taranto.