Le due autrici piemontesi parlano di come hanno conosciuto la storia di Carmela Cirella. Del perché hanno deciso di realizzarne un fumetto. Dell’accoglienza e del sostegno di quanti lo hanno letto
Domanda preliminare: chi sono Alessia Di Giovanni e Monica Barengo?
«Alessia Di Giovanni, classe 1979, nata a Vercelli, scrittrice, sceneggiatrice, regista, autrice».
«Monica Barengo, ventitré anni, torinese, diplomata all’Istituto Europeo di Design, disegnatrice».
Come siete venute a conoscenza della brutta storia di Carmela?
Monica: «Dai quotidiani».
Qual è la cosa che vi ha colpito di più dell’intera vicenda?
Alessia: «Ricordo che mi colpì subito l’estrema solitudine che circondava Carmela, la cui storia non conoscevo».
Monica: «Ci ha colpito il fatto che si sia ritrovata da sola, lei a soli tredici anni, contro un sistema, in questo caso Polizia e Servizi Sociali, totalmente inadeguato a comprendere la sua disperazione. Carmela era una ragazzina che non si faceva mettere i piedi in testa, ma ha perso il controllo. Può succedere a tutti».
“Io so’ Carmela” è un’associazione, è un libro scritto dal padre Alfonso Frassanito, è poi diventato un brano del cantautore anconetano Luca Lattanzio, oggi è anche un racconto a fumetti. Ma c’è bisogno davvero di tutto questo per chiedere semplicemente giustizia, in uno Stato di diritto?
Monica: «Ci vuole questo e molto altro perché è chiaro che c’è un baratro tra lo “Stato di diritto” -come lo definisci tu- e le persone. Le priorità dello Stato di diritto non hanno niente a che vedere con quelle che sono le necessità delle persone. Per questo siamo qui a raccontare la storia di Carmela e ancora e ancora e ancora finché le cose non cambieranno. L’Associazione “Io so’ Carmela” voluta da suo padre, Alfonso Frassanito, nasce proprio a questo scopo, per sostenere le famiglie che si ritrovano a lottare da sole per vedere riconosciuti i loro diritti, che dovrebbero essere scontati, ma che non lo sono. Proprio per questo, dal 10 al 15 luglio, alla Camera dei Deputati, Frassanito parteciperà a un convegno sulla tutela dei minori...».
Con l’uscita del volume, avete partecipato al Salone Internazionale del Libro di Torino: quale sono state le reazioni del pubblico?
Alessia: «Un’accoglienza ottima che ci ha stupito. I lettori ci sostengono, confermando quello che è anche la mission della casa editrice BeccoGiallo, ovvero la necessità di porre attenzione a temi difficili, di scuotere».
Ci sarà una presentazione del libro a Taranto?
Alessia: «La stiamo organizzando e ci teniamo molto. Lo dobbiamo a Carmela e a tutte le ragazze come lei».