L’Amministrazione Comunale rientra in possesso dell’impianto delle lampade votive e subito stacca la corrente. Così le incolpevoli Confraternite e Società di mutuo Soccorso sono costrette a chiudere, per motivi di sicurezza, le cappelle sepolcrali.
Non era mai accaduto ma, anche per le cose più brutte, c'è sempre una prima volta. Da inizio settimana e per un tempo indeterminato le cappelle delle incolpevoli Confraternite e delle Società di Mutuo Soccorso, per motivi di sicurezza, saranno chiuse al culto dei defunti. La decisione sofferta ma inevitabile, è stata presa dopo che l'Amministrazione Comunale ha provveduto, lunedì scorso, a spegnere l'impianto elettrico che alimentava le lampade votive e non solo quelle. Infatti in molte cappelle non è più possibile avere acqua, per via del blocco delle pompe, mentre, cosa ben più grave, alla Società Operaia è stato spento l'impianto di estrazione che assicurava il continuo ricambio dell' aria. Provate a immaginare che cosa succederà tra un paio di giorni all'interno delle cappelle sepolcrali, con le temperature elevate che si stanno registrando. Per cercare di sbloccare la situazione si è tenuto un incontro tra il Comitato di Coordinamento delle Confraternite e delle Società di Mutuo Soccorso e il Sindaco che ha espresso la volontà di riattivare al più presto l’impianto almeno per il funzionamento dei servizi essenziali. Come questo sarà possibile in pochi giorni visto che l’impianto, a detta dell’Amministrazione, non è a norma è un bel rebus. Comunque sarebbe anche cosa buona e giusta che il Sindaco chiarisse perché, a un passo dalla firma, è saltato l'accordo che a fatica era stato raggiunto, con la mediazione dell'allora assessore Franco Convertini, tra l'impresa che gestiva l'impianto e l'Amministrazione Comunale. A margine dell’incontro è emersa anche la volontà comune di non svolgere più i cortei funebri, tema che dovrebbe essere oggetto di una prossima ordinanza sindacale che li vieterebbe a partire dal primo di ottobre prossimo. Ma tornando al capitolo “lampade votive” c’è da registrare la presa di posizione dell’AEC s.a.s. (la società che gestiva l’impianto) che, con un comunicato stampa ha voluto far conoscere la propria posizione: “In merito alla vicenda delle lampade votive del Cimitero di Martina Franca, l’AEC precisa e comunica quanto segue.
La nostra ditta ha iniziato a gestire l’impianto cimiteriale con concessione risalente al gennaio 1962 ed avente durata decennale che è stata prorogata sino al dicembre 1982.
Alla scadenza di tale periodo, poiché non si è proceduto a indire formale gara o qualsivoglia determinazione da parte dell’Amministrazione Comunale, la AEC ha garantito comunque la continuità del servizio pubblico proseguendo di fatto nella gestione dell’impianto.
Ma v’è di più! L’Amministrazione Comunale sia nell’anno 2000 che nel 2006 – ci permettiamo di segnalare l’anno 2000 (ndr) - ha comunicato all’impresa la volontà di indire una nuova gara, imponendo, nel contempo, alla AEC di garantire nelle more la continuità del servizio pubblico, nonché la realizzazione di ulteriori ampliamenti della rete e degli impianti.
Tutte queste intenzioni sono rimaste, però, nel nulla, mentre l’AEC ha continuato ad assicurare il pubblico servizio senza interruzione alcuna, mantenendo inalterati i canoni e le tariffe praticate all’utenza: né quest’ultima né l’Amministrazione Comunale hanno mai contestato alcunché in merito al servizio reso nel tempo di fatto dalla nostra ditta.
Questa situazione si è protratta, per sola responsabilità del Comune, fino al 17 giugno alle ore 10 quando, dopo tanti ripensamenti ed incontri tra la stessa AEC e le rappresentanze istituzionali, finalmente, il Comune è subentrato nella gestione dell’impianto, a seguito di un ordinanza del Settore Lavori Pubblici Patrimonio dell’Ente, che, contestualmente, è stato spento tramite disattivazione dell’interruttore generale ENEL.
Tanto è avvenuto per scelta dell’Amministrazione Comunale, tramite il suo Dirigente, che, peraltro, comunicava che l’interruzione delle utenze potrebbe protrarsi per circa 90 giorni.
La AEC non ha mai interrotto il funzionamento delle utenze in tutti questi anni: il Comune ora lo fa senza alcuna ragione o credibile motivazione!
Alla AEC non è stata avanzata alcuna richiesta di nuovo o ulteriore intervento sugli impianti, all’improvviso si scopre (??) che l’Amministrazione Comunale vuole adeguare a norma gli stessi e quindi spegnere tutto. Siamo all’assurdo!!
Come AEC vogliamo solo comunicare alla cittadinanza, alle Società ed alle Congreghe di avere sempre adempiuto con competenza e puntualità ad ogni richiesta pervenutaci da parte del Comune di Martina Franca, anche quando ha preteso, come nell’ultimo periodo, che la nostra società anticipasse tutte le spese senza ottenere ancora il rimborso delle stesse.
Ora si scopre che il Comune vuole fare da se stesso nuovi lavori che non si conosce da dove scaturiscono e perché occorre farli e, addirittura, per farli deve spegnere le utenze interrompendo un pubblico servizio che, in precedenza, non poteva essere interrotto per alcuna ragione.
Non si comprende neppure la motivazione per la quale, se i lavori realmente sono indispensabili, ma è lecito al proposito avanzare serie perplessità, l’Amministrazione Comunale non ha preteso, come in precedenza, che l’AEC effettuasse le dette opere.” Questo è quanto hanno voluto far sapere dall’AEC, intanto il Cimitero resta chiuso e chi vorrà manifestare il proprio "sentiment" verso i cari defunti, che lo faccia ma a casa. Ecco, la Martina "bella" è anche questa.