Il Segretario cittadino del partito la Destra, Guglielmo Boccia, si allinea alla posizione del consigliere di Idealista, Michele Marraffa, e sottolinea l’urgenza di una massima trasparenza nei confronti dei cittadini
Durante l’ultimo Consiglio Comunale, svoltosi giovedì 24 ottobre, il clima è tornato ad accendersi in merito all’approvazione del Regolamento per la disciplina del tributo sui rifiuti e sui servizi: la cosiddetta TARES, nodo al pettine per numerosi comuni italiani. Il tributo, introdotto dal ‘decreto salva Italia’ e in vigore dal 1° gennaio 2013, sostituisce TIA e TARSU (Tariffa di igiene ambientale e Tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani), ma verrà spodestato dalla fatidica Service Tax che con essa ingloberà anche l’IMU. Una lunga trafila di acronimi che grava pesantemente sulle tasche degli italiani, oltre a generare grande confusione non solo tra i cittadini, ma anche tra i comuni. Relativamente alla situazione di Martina Franca negli ultimi mesi, gli uffici della SO.G.E.T sono stati invasi da numerosi ricorsi presentati per dirimere varie incongruenze e anomalie, sia riguardo al calcolo della tariffa, che alla revisione delle superfici conteggiate: nota dolente sollevata anche durante il Consiglio Comunale, sfondo di diversi dissapori soprattutto per quanto riguarda il capitolo ‘Tradeco’. L’avv. Guglielmo Boccia, Segretario cittadino del partito La Destra, coglie l’occasione per sostenere e appoggiare l’intervento di Michele Marraffa, consigliere comunale di Idealista, evidenziando ulteriormente le crepe dell’attuale condizione politica: “Il capitolo rifiuti, costituisce, ormai da troppo tempo, il banco di prova per un’amministrazione che risponde mostrandosi ripetutamente fiaccata e indebolita. A dare prova di un’evidente inettitudine è la mancanza di chiarezza e di risposte a fronte di tematiche fondamentali per il nostro paese. Non si può sentenziare lapidari sull’effettività di un piano economico, quello presentato dalla Tradeco a settembre, anche se riporta evidenti discrepanze di calcolo e costi rispetto ai piani precedenti — continua l’avv. Boccia — nè si può bypassare con tanta leggerezza sulla ‘modica’ cifra di 334 mila euro, che compare e poi scompare nel programma definitivo, invariando l’ammontare totale dei costi che, dubbi o certi, saremo costretti a pagare”. Una questione ostica e spionosa quella relativa alla Tradeco, azienda che continua a offrire un servizio reiterato a colpi di proroghe, nonostante l’appalto scaduto nel 2003. Tuttavia a non soddisfare il segretario cittadino de La Destra, è anche la materia ‘esenzioni’: “trovo irragionevole la spiegazione, data dal sindaco Franco Ancona al consigliere Marraffa, quando definisce i trulli come beni di lusso. Martina Franca ha un agro molto esteso, lì dove sono presenti numerosi trulli, ma ciò non implica che la maggior parte di queste antiche costruzioni sia stata adibita tutta a B&B, o sia di proprietà di gente in grado di avviare ristrutturazioni e migliorie, anzi, in molti casi sono abitati da persone anziane e fortemente attaccate alla tradizione. È opportuno e doveroso rivalutare quali immobili esentare, proiettandosi anche nelle realtà che travalicano i confini del centro storico. È vero che i Comuni devono introitare le somme percepite dal pagamento delle tasse, per mantenere alto il loro tenore, ma in un periodo così delicato, in cui aumentano sfratti e procedure immobiliari, è bene considerare seriamente quali siano le disponibilità dei cittadini e rivolgersi a loro con massima trasparenza e correttezza”.