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Amministrazione/Il primo nemico degli anziani

Pubblicato da: Categoria: ATTUALITA'

14
NOV
2014
Gli avvisi di pagamento della TARI non prevedono la riduzione del 30% spettante a chi abita da solo perché secondo l'Amministrazione Comunale, per ottenere qualcosa che spetta di diritto e che loro conoscono perfettamente, bisogna fare domanda. I primi a essere danneggiati, guarda caso, sono proprio gli anziani
Sono i giorni di San Martino, il santo patrono della città. Leggenda vuole che il santo, incontrando un povero per strada, presa la spada divise in due il suo mantello donando all’uomo una delle due parti affinché potesse proteggersi dal freddo e dalle intemperie.
San Martino vide il povero, riconobbe il suo stato di indigenza e andò in suo soccorso, non aspettò che l’uomo elemosinasse qualcosa o facesse una regolare domanda scritta. Agì. Punto.
Da quel giorno di anni ne sono passati tantissimi e la storia del Santo “solidale” ce l’hanno menata in lungo e in largo così come succede, ogni tre per due, anche nei comunicati stampa dell’Amministrazione che fa della solidarietà e dell’attenzione all’ultimo una delle tante coccarde al merito apposte sulla giacca.
Ma nella realtà, l’Amministrazione Comunale si comporta in maniera diversa e non solo non divide il mantello ma, come nel caso della TARES prima e della TARI adesso, appena possibile scippa al povero anche quei pochi stracci che gli sono rimasti addosso.
Non voglio più parlare dell’esosità delle tariffe, dei ritardi nella consegna degli avvisi o dei tantissimi errori in essi contenuti: l’ho fatto per tante volte in passato e questo basta e avanza, ma di una “anomalia”, a mio parere, a dir poco sconcertate: lo “scippo” ai danni delle persone sole, soprattutto gli anziani che non hanno modo di sapere e, di conseguenza, di potersi difendere.
Vengo subito al dunque. Il regolamento per l’applicazione della Tares (prima) e della Tari (dopo), approvato in consiglio comunale, prevede una detrazione del 30% per i nuclei familiari mono componenti (a Martina Franca sono circa 6000) ovvero per le persone che abitano da sole.
Solo che c’è un piccolo, piccolissimo particolare: la detrazione spetta di diritto, ma bisogna fare  richiesta altrimenti amen.
Un’opzione che ha dell’incredibile perché sia l’Amministrazione che il suo gabelliere (leggi Soget), sanno perfettamente come sono composti i nuclei familiari dei martinesi e la dimostrazione la si ha alla voce “Lista utenze” negli avvisi di pagamento recapitati in questi giorni.
Allora, se questo dato è conosciuto perché non applicare in automatico la detrazione? Perché costringere la gente a ore di fila presso l’ufficio tributi per far rideterminare l’importo dovuto? Possibile che nessuno degli amministratori, tra un selfie e l’altro, uno sciopero lampo, un’auto celebrazione o un attacco alle passate amministrazioni, non si sia accorto di questo abominio perpetrato soprattutto ai danni degli anziani che poco hanno dimestichezza con numeri e tabelle o, in molti casi, sono impossibilitati fisicamente a difendere i propri diritti?
A chi conviene questo silenzio? Sicuramente all’Amministrazione comunale (che incamera cifre non spettanti) e alla Soget che su quelle cifre riscuote l’agio. Prevedere nel semplicissimo programmino (quasi elementare) utilizzato per il calcolo la voce “detrazione”, materialmente, sarebbe costato qualche minuto e una manciata di euro. Non prevederlo, invece, significa incassare, indebitamente, centinaia di migliaia di euro, molti dei quali vengono sborsati proprio da una delle categorie che maggiormente andrebbe tutelata e che invece, per non curanza di questa amministrazione, maggiormente viene tartassata: gli anziani.
 


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