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Michel(e) Rossi/D´altro canto(ne)

Pubblicato da: Categoria: ATTUALITA'

30
NOV
2012

 

Da bambino in Svizzera, ora è Consigliere comunale di Peseux e Deputato della Repubblica di Neuchâtel, ma non dimentica le proprie origini martinesi. Ecco la sua storia
 
La sua infanzia è molto simile a quella di molti italiani della sua generazione. Stiamo parlando di Michele Rossi, nato a Martina Franca, ma ben presto trasferitosi –con sua mamma- in Svizzera, e precisamente a Peseux, per raggiungere il papà che lavorava lì da tre anni. Siamo alla fine degli anni ’50 e Michele aveva cinque anni. In Svizzera, ha frequentato tutti i gradi scolastici, fino a raggiungere il diploma in ragioneria. Quando i suoi genitori decisero di rientrare in Italia, Michele rimase a vivere lì. Il padre Paolo (ora defunto) ha gestito l’edicola ancora oggi presente in Piazza Crispi per dieci anni. Qui a Martina ha conosciuto Anna Carmela, diventata sua moglie. Attualmente si occupa di consulenza fiscale e riveste incarichi molto importanti a livello istituzionale: lui è Consigliere, Sindaco e Deputato. Ecco la storia di Michele, o meglio Michel così come lo hanno “ribattezzato” in Svizzera.
Consigliere, Sindaco e Deputato.
«Sono Consigliere Comunale di Peseux, paese di 5700 abitanti vicino Neuchâtel. Siamo in cinque a ricoprire l’incarico di consigliere, dopo esser stati eletti dal popolo; la nostra è una funzione esecutiva e abbiamo gli stessi poteri in forza del principio “primus inter pares”. Ogni anno, a rotazione, un consigliere ricopre l’incarico di Sindaco, e questo è l’anno di mia competenza. Sono, altresì, Deputato della Repubblica del Cantone di Neuchâtel con mandato in scadenza nel prossimo anno, momento in cui ci saranno le nuove elezione alle quali mi ripresenterò».
Centrodestra o centrosinistra?
«Centrodestra. Dal 2000 faccio parte del PLR –Partito Liberale Radicale- che nulla ha a che vedere con i radicali italiani. Il PLR è nato dalla fusione del Partito Liberale (formato in maggioranza da liberi professionisti) e Partito Radicale per contrastare l’ascesa della Sinistra socialista che stava prendendo il sopravvento».
In politica attiva dal…
«…dal 2003. Un anno dopo mi sono candidato per diventare Consigliere Comunale, ma non fui eletto per una manciata di voti; Nel 2008 mi sono ripresentato raccogliendo il consenso necessario per essere eletto. Ad aprile di quest’anno, ci sono state nuovamente le elezioni e sono risultato il secondo più suffragato tra i candidati».
C’è stata una persona che potrebbe esser definita suo mentore?
«Louis-Philippe Thiébaud, una persona eccezionale che è stato molto più che un mentore per me. Ho lavorato come ragioniere e capo amministrativo nella sua cantina -in Bôle- per grandi vini spumanti. A lui si deve il mio impegno in politica e la partecipazione nella “Fédération Suisse des Confréries Bachiques et Gastronomiques”, Confraternita di cui sono governatore dal ritiro proprio di Thiébaud (2003, ndr)».
Ogni quanto ritorna a Martina Franca?
«Ogni due o tre mesi per pochi giorni. Qui ho mia mamma».
Cosa le manca della nostra città quando è in Svizzera?
«La gastronomia (con tono deciso, ndr): da noi è molto valorizzata, basti pensare alle innumerevoli pizzerie e ristoranti italiani presenti».
Come appare Martina vista da fuori?
«C’è un po’ troppo menefreghismo, non nel senso cattivo del termine: c’è poco ordine. La gente in casa è molto pulita, mentre lo sporco si porta in strada. Non c’è rispetto per il prossimo, specie per i disabili: poche strutture dedicate, marciapiedi inadeguati. In strada c’è sempre molto caos e presunzione: è raro vedere automobilisti fermarsi per favorire il passaggio dei pedoni. In Svizzera, se in auto non ci si ferma in prossimità dei passaggi pedonali si va incontro a una sanzione di 250 franchi (circa 200 euro)».  
Ha un consiglio per il nostro primo cittadino Franco Ancona?
«Non ho questa presunzione, ma se proprio devo rispondere alla domanda consiglierei ad Ancona di sistemare le strade! La viabilità deve essere necessariamente ottimizzata, questa sarebbe la mia priorità».
Politica e politici italiani.
«Non se ne ha una buona considerazione, i politici non godono di un’ottima reputazione, anzi risultano essere poco credibili. Emblematica –ma quanto mai veritiera- l’affermazione di Giulio Andreotti ospite a Bruxelles tempo fa: “Governare l’italia? Non è difficile, è impossibile!”. In Italia, prima di fare una legge si pensa a come raggirarla!».
Cosa augura alla città?
«I migliori auspici per Martina Franca e per i martinesi affinché rimangano socievoli. Un augurio particolare al Martina calcio che seguo molto. Forza Martina».
 


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