Il Movimento Forense, in questo momento di estrema crisi di rappresentatività, vuole far risvegliare il senso di appartenenza e identità a una categoria in fase di grandi cambiamenti
Care Colleghe e cari Colleghi,
abbiamo scelto di chiamarci "MOVIMENTO" perché questo termine meglio esprime il concetto di dinamicità della nostra realtà associativa che, attraverso molte attività, si occupa di politica forense a 360 gradi. Il nostro obiettivo primario è quello di coinvolgere il maggior numero di avvocati nella Comunità di MF, trasformando il numero in forza. Una forza che occorre per: - reagire di fronte allo svilimento che sta subendo la nostra categoria professionale, divenuta ormai l’ammortizzatore sociale dei laureati in giurisprudenza; - per incidere nel processo di riforme della giustizia e della nostra professione e per interloquire con la politica allo stesso livello.
Il Movimento Forense si confronta con massimo rispetto, ma senza timori reverenziali, con le rappresentanze forensi: Ordini, OUA, CNF, Cassa Forense, ormai troppo poco rappresentative perché distanti spesso dalla realtà e dagli avvocati (come dimostrano le ultime decisioni adottate) anche a causa di sistemi di elezione inadeguati.
Le continue invasioni di campo tra le rappresentanze forensi che abbiamo letto in queste ore non fanno altro che ingenerare confusione negli avvocati ed offrono giustificazioni ad una politica che, peraltro, ha dato ampi segnali di voler saltare i corpi intermedi: come e se riuscirà l’avvocatura ad esprimere una unica voce?
Il Movimento Forense ha da tempo individuato la soluzione: occorre una radicale riforma del CNF e dell’OUA, delineando in modo chiaro i rispettivi ruoli, è doveroso allargare la partecipazione degli avvocati nella scelta diretta della governance; gli avvocati hanno necessità di individuare sin da subito un programma ed un premier dell’avvocatura PER DARE FORZA ALLA RAPPRESENTANZA POLITICA. Ciò possibile solo attribuendo ad #1avvocato1voto.
Il Movimento Forense, in questo momento di estrema crisi di rappresentatività, vuole far risvegliare il senso di appartenenza ed identità degli avvocati, farli sentire orgogliosi – come di diceva Fulvio Croce – non di "fare" ma di “essere AVVOCATI”.
Buon lavoro.
*Presidente nazionale di Movimento Forense