Poli Bortone si esprime sulla questione Ilva e si presenta insieme ai candidati del Grande Sud, insieme a progetti concreti per monitorare la salute dei cittadini
Il Grande Sud ha dato avvio alla sua campagna elettorale a Taranto, presentando la lista dei candidati e soffermandosi sulla questione Ilva; in sala anche la compresenza dell’UGL. Al tavolo della conferenza, la senatrice Adriana Poli Bortone e l’onorevole Rocco Pignataro (rispettivamente capolista al Senato e capolista alla Camera per il Grande Sud), hanno introdotto il medico chirurgo Antonio Verardi (segretario provinciale UGL Lecce, candidato al Senato), Cataldo Sardella (UGL Taranto Segreteria Beni Culturali candidato al Senato) e per AT6, partito unitosi nel territorio tarantino al Grande Sud, Angelo Micoli (candidato al Senato); di AT6 non era presente Lucia Scialpi, candidata alla Camera. Fulcro dell’incontro è stato la questione Ilva e la «cattiva interpretazione da parte dell’attuale Amministrazione del binomio salute-lavoro». In prima battuta la Senatrice ha rimproverato l’Amministrazione regionale che «ha lasciato che si usurpasse la zootecnia locale, con conseguente rovina degli allevatori e mitilicoltori». In base a quanto osservato da Poli Bortone, «non c’è mai stato nessun controllo sulla messa in opera della Legge Antidiossina, nonostante la magistratura abbia fissato la sua attenzione sulle tematiche ambientali», già da quando lei stessa era Sindaco di Lecce dieci anni or sono (così come l’Osservatorio Epidemiologico, progetto mai portato a termine). A seguire la parentesi dell’onorevole Pignataro, che ha richiamato l’attenzione su una cittadina austriaca che convive con una fabbrica ecocompatibile, possibile esempio per la città di Taranto, resa famosa da una puntata di Report. Il prof. Rosario Polizzi (chirurgia generale al Policlinico di Bari) ha descritto il progetto che come rappresentante del Grande Sud presenterà al Ministero attraverso la riunione di un tavolo tecnico il 6 febbraio. Polizzi, insieme al suo staff composto da un internista, un cardiologo e una pneumologa, ha già esaminato a campione il dosaggio dei metalli pesanti nelle urine degli operai dell’Ilva e degli abitanti dei quartieri Tamburi e Paolo VI. L’iter è quello di effettuare delle «visite mediche in tempi ristretti, realizzando un osservatorio epidemiologico specifico per Taranto che va ad aggiungersi a quello della Regione». Le visite mediche non si sostituiranno a quelle di prassi, convenzionate tra Asl e aziende; la TBS, multinazionale che si occupa di teleassistenza e telemedicina, consentirà di coordinare i dati raccolti, permettendo di sviluppare delle schede ad personam. Cataldo Sardella, UGL Taranto Segreteria Beni Culturali, ha indicato come l’UGL partecipi al progetto descritto dal prof. Polizzi, costituendo il punto di incontro di un’intera rete di collaborazione tra medici di base e farmacie. Sardella è poi ritornato alla questione Ilva, ponendola come problema più grave per la città di Taranto, estendendo la sua analisi a una serie di problematiche e difficoltà. Sardella ha ritenuto che «bisogna schiodarsi dall’appiattimento culturale, che per troppo tempo ha sopito la città di Taranto»; è compito «della politica riprendere in mano le redini, senza demandare alla cittadinanza la risoluzione di un problema così complesso come quello dell’Ilva e dell’ambiente», convinto che «il Referendum sulla chiusura dell’Ilva sia un’assurdità», in quanto «i cittadini non si esprimeranno mai a favore». Si è appellato alla necessità di istruire i giovani, futuri cittadini affinché, oltre a diventare eccellenti amministratori, siano capaci di inventare e creare il lavoro e il turismo, dalle innumerevoli risorse del territorio. Il messaggio che lancia il Grande Sud è quello «di portare avanti il senso della responsabilità, di fronte a tante criticità che i rappresentanti del territorio hanno sempre trattato con leggerezza».