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Nozze gay/Nel nome dei padri (o delle madri)

Pubblicato da: Categoria: ATTUALITA'

15
FEB
2013

 

L’Italia è indietro più che mai in capo di diritti civili rispetto al resto d’Europa.  Ecco perchè il matrimonio, come la legge e come la possibilità di adottare figli, dovrebbe essere uguale per tutti: ce lo spiega Giuseppe Maffia, presidente dell’Arci Gay di Bari
 
 “Ti verrò a prendere con le mie mani/Sarò quello che non ti aspettavi/Sarò quel vento che ti porti dentro/E quel destino che nessuno ha mai scelto/E poi l’amore è una cosa semplice e adesso… adesso/adesso te lo dimostrerò/”. Cominciare con delle parole dalla canzone “L’amore è una cosa semplice” scritta dal cantautore Tiziano Ferro, mi sembrava il modo migliore di parlare dell’amore. L’amore che nella sua semplicità può avere diverse sfumature. Può essere inteso in senso più profondo come tra genitori e figli, tra marito e moglie, fratelli, amici. Una delle più cliccate enciclopedie del web lo definisce cosi: «L'amore è un sentimento intenso e profondo di affetto, simpatia e adesione, rivolto verso una persona, un animale, un oggetto o verso un concetto, un ideale. Oppure, può essere definito sotto un altro punto di vista (scientifico), un impulso dei nostri sensi che ci spinge verso una determinata persona». 
Un sentimento forte e immenso semplice come il pane, anche se siamo portati per natura umana a renderlo complicato malato, giudicato. La letteratura ci offre esempi di questi tipi di amore, ad esempio Alessandro Manzoni, ne “I promessi sposi”, presenta la vicenda di Gertrude, ragazza costretta dalla sua famiglia a farsi suora nonostante abbia il desiderio di sposarsi come tutte le sue compagne. Questo porta la donna ad avere una doppia personalità e a provare sentimenti contrastanti: ama nel peccato Egidio, invidia chi può amare liberamente e odia la consorella che la scopre a punto tale da farla uccidere. Il desiderio di amare e sentirsi amata porta di conseguenza Gertrude a detestare e a provare gelosia verso tutto ciò che la circonda. 
Passione, eternità, invidia, odio, turbano e trasformano l’amore procedendo di pari passo con esso. L’amore dovrebbe rassicurare e regalare il sorriso, riempire di gioia e felicità, rendere vivi e attivi, con un dolce epilogo dal ridondante “e vissero felici e contenti”. Sono passati più 170 anni dall’opera manzoniana, e tanti altri sarebbero gli esempi e le storie, tutti cosi vicini alla nostra vita, alla nostra contemporaneità di vivere l’amore. Tante le storie di cronaca di amori finiti in tragedia, e di legami affettivi corrotti dall’odio e dall’ego che mettono in crisi l’amore puro e felice; inestimabili coloro che continuano a lottare per formare rapporti saldi e sinceri, come quelli di metter su famiglia, facendosi strada nel caos più totale: Chiesa Cattolica traballante, Stato assente, società irriverente. La cosa che in assoluto mi colpisce è l’impossibilità per le coppie gay di poter contrarre matrimonio …non parliamo poi del difficilissimo e contorto percorso per l’adozione, per qualunque coppia! Ho chiesto a Giuseppe Maffia, presidente dell’Arci Gay di Bari "Liberi di essere Liberi di amare" (associazione assente nelle altre province della Puglia), di fare due chiacchiere per comprendere qualcosa in più di questo amore snaturato dalla semplicità che merita.
 
Qual è l’opinione ufficiale dell’Arci Gay sulle coppie di fatto dei loro diritti e doveri?
«Cara Serena, la posizione di Arci Gay Nazionale nonché che di Arci Gay Bari è l'estensione del matrimonio eterosessuale. Crediamo che nel 2013 passaggi intermedi quali Dico, unioni civili e quant'altro, siano superati. Nel 2013 sarebbe più bello pensare a un matrimonio egualitario per tutti con gli stessi obblighi e gli stessi doveri. Obblighi che vanno da quelli economici e fiscali a quelli del diritto di famiglia, diritti che vanno dall'aiuto alla casa all'adozione dei bambini. Le unioni civili sono, in effetti, il primo passo da affrontare ma un primo passo che doveva essere fatto anni fa e non al momento dove altre nazioni quali, Spagna e ultimissime Francia e UK stanno provvedendo a una legislazione completamente uguale per tutti i cittadini e le cittadine».
 
Cosa chiedete allo Stato?
«Allo stato chiediamo una legislazione che ci accomuni alle altre nazioni UE che hanno rispettato le direttive e raccomandazione del Parlamento Europeo. Chiediamo anche l'estensione della legge Mancino con l'aggravante dell'omofobia». 
 
E alla Chiesa?
«Io personalmente sono Valdese e quindi accettato dalla mia Chiesa che mi permette di sposarmi anche se solo simbolicamente. Richiamandoci sempre al criterio dell'uguaglianza e della libertà sarebbe bello che un cristiano cattolico possa sposarsi in chiesa, quindi perché non chiedere una sorta di ammodernamento dello Stato Vaticano alla nostra epoca?».
 
Se una coppia gay volesse convolare a nozze, cosa deve fare?
«Potrebbe farlo fuori dallo stato Italiano. Potrebbe nello stato di New York o in Spagna ad esempio, ma restano sempre e soltanto matrimoni vincolanti a quegli stati: tornati in Italia non si è coppia».
 
Sei innamorato? 
«Io sono innamorato e privilegiato. Il mio compagno ha la cittadinanza ecuadoregna e quindi ho la possibilità di potermi sposare e adottare figli grazie alle leggi che in Ecuador sono state già approvate. Rientrando ovviamente in Italia noi non siamo una coppia e nostro figlio/a non sarà figlia di due papà ma solo di uno di noi due».
 
Tiziano Ferro dice in una sua canzone che "l'amore è una cosa semplice", è cosi?
«L'amore è una cosa semplice??? Oddio, per me lo è stato ma per molti non lo è... Ad ogni modo l'amore sarebbe una cosa più semplice sicuramente se lo Stato ci permettesse di celebrarlo alla luce del sole...».
 


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