Aldo Renna /La politica secondo me

Intervista al  Consigliere Comunale: «Taranto capitale dell’inquinamento e della disoccupazione. L’Amministrazione Stefàno un vero fallimento per la città»

 

Consigliere Renna, ci dica qualcosa sulla gestione amministrativa targata Stefàno. 

«Gestione amministrativa? I cittadini di Taranto aspettano ancora di conoscere il loro Sindaco. Non si è mai visto da otto anni una volta per strada. Peccato, da una persona che ha svolto il ruolo di Senatore per ben due volte, fallire in questo modo. Taranto oggi rappresenta la capitale dell'inquinamento e della disoccupazione. Tutto questo è il colmo. Basti pensare alle centinaia di giovani disoccupati della nostra città, e alle tante famiglia in difficoltà che vivono enormi disagi economici. Per non parlare della questione Ilva. Le Istituzioni hanno l’obbligo di dare risposte a queste persone, cercando di creare soluzioni concrete, pronte ad aiutare i cittadini.

La cosa ancor più brutta sta nel fatto che il Sindaco è sempre più convinto che tutto vada bene. Pensa che grazie alle sue letterine “di natale” che invia ai Ministeri competenti possa risolvere i problemi di Taranto. Tra l’altro nessuno di noi ha mai riscontrato una risposta positiva da queste “letterine”».

 

Secondo lei, di cosa ha bisogno Taranto per rinascere?

«Taranto ha bisogno di gente capace e preparata. Taranto ha bisogno di politici per bene, che amano la propria città. Taranto ha bisogno di persone  che non appartengono a "parrocchie" dove la politica è un professione. Dopo tanti anni di esperienza amministrativa in consiglio comunale, ho deciso dai creare un contenitore di idee che sia lontano dai partiti e vicino alle esigenze dei cittadini. La mia sede non sarà una sezione di partito, ma sarà come sempre la mia strada. Quella che ogni giorno percorro incontrando tanta gente ed ascoltando e risolvendo i loro problemi. Di questo ha bisogno Taranto!». 

Andiamo sulle prossime elezioni regionali. Ci dà un giudizio sui 10 anni di Vendola?

«I signori Vendola e Stefàno condividono assieme numerosi fallimenti. A Taranto nessuno parla dello scandalo degli ospedali San Raffaele e ora San Cataldo, ma purtroppo la gente continua a morire del male del secolo. Nessuno parla del raddoppio della tratta ferroviaria Taranto...Bari...non esiste più. In questo ultimo periodo la xylella ha distrutto l'agricoltura pugliese e nessuno muove un dito. I ticket che in campagna elettorale erano il cavallo di battaglia della sinistra, durante i 10 anni di malgoverno si sono triplicati. I cittadini in Puglia muoiono di fame e sono senza lavoro. Ed il nostro caro Vendola cosa pensa oggi? A vivere felice con il suo compagno. Altro che Noi a Sinistra, qui è solo Poveri Noi!».

Su chi bisogna puntare quindi?

«Non ci sono alternative, l’unico vera alternativa alla sinistra è il vero centro destra pugliese, ossia quello dell’On. Raffaele Fitto e del carissimo Prof. Francesco Schittulli. E’in corso un clima di rinnovamento, fatto di politica onestà e seria. E’ inutile negare l’evidenza, all’epoca del governo regionale targato Fitto, la nostra Regione era una delle più sviluppate d’Italia. Oggi siamo arrivati negli ultimi posti in classifica in tutti i settori. Per questo, per far rinascere la nostra Puglia e per far crescere il nostro territorio bisogna votare Francesco Schittulli. Il nostro caro Vendola con Taranto ha un conto in sospeso, noi tarantini non dimentichiamo». 

Tra i candidati consiglieri, chi secondo lei potrà rappresentare al meglio l’intera provincia ionica?

«Colui che potrà rappresentare al meglio l’intera provincia ionica sarà sicuramente Renato Perrini. Un giovane imprenditore pronto a mettersi in gioco per cambiare la Puglia e Taranto in particolare. Nel corso della sua vita ha dimostrato di essere un uomo affidabile, serio e preparato. Lui è un uomo di strada, un uomo che vive tra la gente. Sono certo che otterrà un risultato straordinario, e finalmente la provincia di Taranto potrà iniziare a rialzarsi. Io ci sono, per Taranto, per Raffaele Fitto, per Francesco Schittulli e per Renato Perrini».