Ufficializzate le liste dei candidati a sindaco: nonostante un paio di rinunce, il numero rimane sempre troppo alto. Ecco cosa vorremmo dire ai futuri amministratori. E intanto in città chiude una storica libreria
L’11 giugno prossimo in Puglia si voterà in 55 comuni per il rinnovo dei consigli comunali, ma le attenzioni maggiori sono rivolte su Taranto e Lecce, mentre in provincia si rinnoveranno le amministrazioni comunali di Martina Franca, Mottola, Palagiano, Sava e Castellaneta.
A Taranto gli elettori aventi diritto ad oggi sono 169.443. Sono chiamati a una scelta non facile perché dovranno scegliere fra 10 candidati a sindaco (negli ultimi giorni i candidati De Gennaro e Capriulo hanno fatto il classico “passo indietro”, rinunciando alla candidatura a sindaco con la propria lista confluendo nello schieramento di centro-sinistra che fa capo al candidato sindaco Melucci. Al momento della presentazione delle liste non sono state accettate quelle di Quaranta e Alfano perché non in regola con le nome vigenti, ma nulla vieta di pensare che, previo ricorso da parte loro, potrebbero rientrare).
Le danze sono aperte e nel salone si balla non per divertirsi ma per far divertire l’elettore che dovrà scegliere fra 10 candidati a sindaco, 37 liste che appoggiano i vari pretendenti a Palazzo di Città, mentre i posti a disposizione per diventare consigliere comunale sono soltanto 32 e i candidati ben 1.149, il che significa che ogni 148 elettori potrà venir fuori un solo consigliere comunale.
Questo il quadro tecnico della situazione in attesa di vedere la città tappezzata di manifesti, le cassette postali delle abitazioni ricolme di lettere che inizieranno tutte inevitabilmente con l’espressione: “Caro amico…”, ma amico di chi, si chiederà l’elettore, visto che fino al giorno precedente il candidato Tizio gli negava finanche il saluto?
Tutto questo fa parte del gioco, ciò che preoccupa invece è la confusione che regna sovrana e soprattutto la mancanza di chiarezza. L’elettore che deciderà di votare per il candidato tizio non saprà mai per quale schieramento politico starà votando visti gli ibridi accoppiamenti voluti pur di far numero.
Del resto lo dicono le 37 liste che appoggeranno i vari candidati a sindaco, ma su ciò è opportuno fare una riflessione: si tratta non di liste con tanto di marchio politico, ma, per lo più di liste civiche, il che sta a significare che la gente vuole il cambiamento e che è stanca delle promesse dei partiti e dei politici. Ma anche trai 10 candidati a sindaco non sono poche le espressioni di liste civiche come il Movimento 5 Stelle, At6 Lega D’Azione Meridionale di Cito, e altri movimenti che vedono scendere in campo magistrati ed ecologisti.
Adesso il problema consisterà nel raggiungere l’11 giugno uno dei due obiettivi: o vincere alla prima tornata elettorale o arrivare al ballottaggio per giocarsi la partita in quella circostanza. E sarà allora che, dopo i minuetti e le danze, i protagonisti faranno calare le loro maschere e così tutti i candidati a sindaco di sinistra appoggeranno chi del loro schieramento andrà al ballottaggio, la stessa cosa capiterà per lo schieramento di centro-destra.
Ma veniamo all’almanacco che questa settimana è una sorta di promemoria per coloro che nei fatti, scelti dagli elettori, si adopereranno come nuovi amministratori comunali.
PULIZIA
Vedremo se qualcuno si deciderà ad intervenire perché nei cassonetti non si consenta più agli extra comunitari di rompere le buste della spazzatura e rovistare alla ricerca di indumenti usati.
GIARDINI PUBBLICI E PISTE CICLABILI
Vedremo se si avrà a cuore di curare questo bene prezioso per la comunità e si obbligheranno i ciclisti ad usare le piste ciclabili che oggi sono diventate i gabinetti a cielo aperto degli amici dell’uomo a quattro zampe.
ABUSIVI
Vedremo se svegliandoci al mattino non troveremo ad ogni angolo di strada l’impunito ambulante abusivo e se i “parcheggiatori” la smetteranno di estorcere denaro all’automobilista che paga regolarmente il ticket per la sosta al Comune.
Queste, invece, le notizie fresche della settimana che precede l’uscita del presente numero del nostro giornale.
I tarantini sanno che la Giunta Regionale ha approvato il disegno di legge per Taranto, ma che per lo stesso, allo stato attuale, non è previsto un solo euro di finanziamento per realizzare le opere necessarie.
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I titolari degli stabilimenti balneari salentini esultano per aver vinto una battaglia legale che consentirà loro di restare aperti per l’intera durata dell’anno, ma dovranno attrezzarsi per una più attenta accoglienza da riservare ai baby bagnanti e, soprattutto, dovranno essere dotati di defibrillatori. Nei restanti lidi pugliesi la stagione balneare quest’anno inizierà il 3 giugno e si concluderà il 3 settembre, nell’attesa che con il prossimo anno il provvedimento del Tar di Lecce possa essere esteso a tutte le strutture balneari pugliesi.
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L’igiene va sempre, e comunque, curata, sia a livello personale che collettivo. Per questo motivo i controlli dell’As e dei Nas negli ospedali e nelle scuole sono sempre più frequenti. Intanto, nei giorni scorsi, è stata disposta la chiusura di 14 mense all’interno dell’Ilva per una cattiva gestione dell’igiene.
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Nei giorni scorsi si è concluso a Bari il vertice del G7 economico. Gli organizzatori hanno pensato bene di portare nell’entroterra barese e tra i Sassi di Matera gli illustri ospiti internazionali e mai hanno pensato che a avrebbero potuto fruire a Taranto della visita al MarTa e al Castello Aragonese che è il secondo in Puglia per numero di visitatori dopo quello di Castel Del Monte. Ma hanno arricciato il naso anche gli stessi operatori economici baresi che per una settimana non hanno potuto svolgere alcuna attività commerciale a causa del blocco stradale che ha visto chiusa Bari come un fortino.
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Sono stati sbloccati 1,3 miliardi di euro dai beni della famiglia Riva che dovranno essere utilizzati per risolvere il problema dell’inquinamento ambientale.
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Nei giorni scorsi 500 studenti delle scuole “Dante-Acanfora” e “Europa-Basile” hanno ricevuto il diploma di partecipazione al progetto “Pompieropoli” che li ha visti impegnati in esercitazioni pratiche nella scuola, nella caserma dei Vigili del Fuoco e che ha fornito a ciascuno dei partecipanti elementi utili per far fronte alle emergenze sia per incidenti scolastici che domestici.
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Se si dice ad un tarantino: “’A gravame” il suo pensiero corre alla nota marcia funebre del maestro Domenico Bastia che viene eseguita ogni anno a mezzanotte del Giovedì Santo quando l’Addolorata esce dalla Chiesa di San Domenico. Ebbene, nei prossimi giorni, al cinema cittadino “Bellarmino” sarà proiettato il film-documentario dal titolo: “’A Gravame-Maria e le Madri dei Tamburi” prodotto dalla Peter Rippì.
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Chiude a Taranto in via Nitti la storica libreria Filippi. Era il 1910 quando i fratelli Ulderico e Mario Filippi aprirono il primo loro punto vendita nell’allora via Matteotti 13. Poi si trasferirono in via Cavour e dal 1930 solo Ulderico prese in gestione la libreria cambiando più sedi sempre nel cuore del Borgo umbertino. Produssero come editori libri e cartoline. Nel 1979 Ulderico venne a mancare e l’eredità passò nelle mani della figlia Concetta. Attualmente la libreria Filippi operava da circa un trentennio nella moderna sede di via Nitti.
E’ un ulteriore colpo di grazia per la cultura tarantina. Così, dopo la chiusura delle storiche librerie Leone e Veralibri, arriva questa ulteriore tegola che nessuno sinceramente si aspettava.