Eravamo seduti su una miniera d’oro e non lo sapevamo. Grazie al cielo ci ha pensato il Ministro De Vincenti a ricordarci che per Taranto sono stati già investiti “490 milioni di euro su 882 del CIS"
Tanti soldi per Taranto. 882 milioni. Anzi, 952 milioni, considerata l’aggiunta dei 70 di incremento per la Sanità: 92 milioni riguardano interventi già conclusi, 398 sono relativi a interventi in esecuzione, 357 milioni per interventi in progettazione e altri 105 saranno investiti in opere di riprogrammazione”.
Ha poi aggiunto che “esempi di interventi conclusi sono la ristrutturazione delle scuole al quartiere Tamburi, il restauro dell’ex convento di Sant’Antonio e del convento Maria della Giustizia; l’ammodernamento della banchina del Porto. Alcuni interventi in corso, invece, sono il dragaggio dei segmenti del Porto e della Piastra logistica integrale del Porto; la messa in sicurezza della Cemerad; gli interventi di caratterizzazione, ricerca e bonifica del mar Piccolo. Tra i progetti già in affidamento, infine, il collegamento ferrovia-porto”.
Per concludere, “oggi inoltre abbiamo formato il gruppo di lavoro sulla città vecchia, che dovrà varare nei prossimi due o tre mesi il bando di gara per la progettazione della rigenerazione urbana della città vecchia, cui proseguiranno gli interventi. Ancora, abbiamo varato il piano di ammodernamento tecnologico delle apparecchiature sanitarie, ed avviato la programmazione di riqualificazione dei Comuni di Crispiano, Massafra, Montemesola e Statte. Stiamo monitorando con favore, infine, il progetto della Foresta urbana”.
Quindi sostanzialmente tendiamo a degli standard svizzeri e non ce ne rendiamo conto, razza di ingrati che non siamo altro. E’ tutto un pullulare di lavori e piani di rigenerazione urbana che ci scorrono operosi davanti al naso senza riscuotere il plauso della cittadinanza irriconoscente e distratta.
Ma le buone notizie non sono finite: Rinaldo Melucci ha fatto “specchio riflesso” a Matteo Renzi che prima veniva a Taranto a fare promesse per poi dire “c'hai creduto faccia di velluto“ mentre adesso la evita come la peste.
Offeso da cotanta mancanza di rispetto, il prode Rinaldo ha tirato fuori gli attributi e… ci è andato lo stesso da Renzi anche se ha fatto delle dichiarazioni di fuoco: “Dopo Foggia, Canne, Polignano, San Vito dei Normanni e Maglie, Matteo Renzi ha voluto visitare anche la prestigiosa sartoria di Angelo Inglese a Ginosa, un’eccellenza della nostra Provincia. Ho raccolto con piacere l’invito del Segretario nazionale del Partito Democratico e gli ho portato il saluto di Taranto. Ho voluto evitare di discutere con lui di temi delicati su di un treno, e ho deciso di raggiungerlo solo nell’ultima tappa pugliese. Gli ho confermato l’invito a visitare Taranto e parlare lì, lontano dai flash e dalle telecamere, del futuro della città, di Ilva e magari del rinnovamento che merita il Partito Democratico“.
Ci è andato per educazione, insomma, ma ha messo il muso e di Taranto non ha voluto parlare dimostrando di essere diventato un ometto ormai, andandoci giù pesante. Chi lo ha visto, descrive un Renzi molto colpito dal gesto, quasi sull’orlo di una crisi di pianto ed in vena di promesse manco fosse Pinocchio (sigh!) al cospetto della Fata Turchina.
Scene di grande poesia che impallidiscono di fronte al maanchismo di Michele Mazzarano – l’Assessore allo Sviluppo Economico che di professione ha sempre svolto quella di funzionario di Partito - il quale, intervistato sul tema Zone ad Economia Speciale ed Aeroporto di Grottaglie, ha detto cose che voi umani non potete comprendere.
Nello specifico, sull’Aeroporto di Grottaglie l’Assessore ha dichiarato che “Noi la prossima settimana andremo in Giunta con una delibera di indirizzo che riguarda specificatamente l’Aeroporto di Grottaglie (ndr delibera di indirizzo? Ancora?).
Ci servirà ad individuare le modalità con cui promuovere la crescita e la creazione dei modelli dei voli passeggeri che noi riteniamo essere assolutamente compatibili con la vocazione madre di quel territorio che è la vocazione cargo e quella industriale. Abbiamo la voglia di cimentarci con questa sfida perché lo chiede il territorio e lo chiede la necessità di avere una mobilità ed un’attrattività turistica per questo territorio. Proveremo a fare quello che le Istituzioni possono fare e poi aspetteremo le reazioni del mercato”.
Limpido come l’acqua sorgiva, soprattutto in tema di modelli dei voli passeggeri, di delibera di indirizzo, di vocazione madre e di reazioni del mercato.
A noi l’architettura logica sembra fin troppo chiara un po’ come al liceo lo era il potere di rappresentazione delle monadi di Leibniz.
Fatta la doverosa luce sulla vicenda aeroportuale, sulla Zone ad Economia Speciale invece l’Assessore ha dichiarato che “la perimetrazione la faremo nel momento in cui decideremo quali sono i piani strategici che accompagnano questo percorso. Noi ci siamo predisposti in attesa dei decreti attuativi del Governo per avere una valutazione per ogni ZES sulla missione strategica che queste devono avere e al contempo consentirci già da subito di avere un piano strategico che possa rendere le nostre ZES una grande occasione per il territorio”. Quanto ai fondi che andranno a finanziare la ZES di Bari-Brindisi e quella di Taranto, volendo sottolineare l’assenza di qualsivoglia dualismo o sovrapposizione, ha dichiarato che queste ultime possono essere anche occasione di“integrazione di territori ma legata alla funzionalità dei porti. Noi siamo pronti, ci stiamo predisponendo e c’è già un grande fermento della politica locale e delle Istituzioni preposte”. Ha poi aggiunto che “ noi abbiamo la possibilità di immaginare missioni diverse tra le due ZES e questo lo decideremo con gli attori locali”.
Tutto chiaro, vero? Allora basta pessimismi inutili. Ci ha pensato Mazzarano a chiarire ogni cosa. La barra è salda ed è in mani forti. Chi ha pensato ad una serie rocambolesca di supercazzole per cincischiare su Grottaglie e dividere i fondi sulla ZES originariamente destinati a Taranto dirottandoli su Bari, è una brutta persona e per giunta in malafede. Chi non ha chiaro un concetto limpido come l’aria dei Tamburi è un disfattista. State sereni. Ma questa l’ho già sentita.