L'aneddotica tarantina racconta della moglie realista che ricorda al marito che non dispongono degli ingredienti per preparare i tradizionali dolci pasquali. Alla stessa maniera potremmo rispondere ai politici e alle loro promesse, di fatto irrealizzabili
I cittadini italiani si apprestano a recarsi alle urne il prossimo 4 marzo per eleggere il nuovo Parlamento nella speranza che dalle urne venga fuori un responso in grado di consentire al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, di affidare l’incarico alla persona che andrà a formare e a guidare il nuovo Governo.
Siamo alle ultime battute di una campagna elettorale dura e caratterizzata da accuse da parte di quasi tutte le forze politiche in campo tanto che, forse, si è perso anche il buon senso di ricordarsi che per guadagnare il voto si deve essere credibili agli occhi degli elettori che, entrando in cabina, dovranno essere certi che la scelta operata sia quella giusta.
Dopo un “duello verbale” fatto di accuse reciproche, i partiti tentano di recuperare il tempo perso nelle scaramucce e mettono sul mercato del Paese le proprie bancarelle per attirare l’attenzione dell’acquirente che, nel nostro caso, è l’elettore.
E così il povero pensionato pensa che non riceverà più una pensione da fame, che la Sanità renderà meno doloroso il “calvario” dei malati, che il contribuente sarà finalmente alleggerito dal peso schiacciante di esose tasse, che i giovani troveranno istruzione gratuita dalla scuola dell’Infanzia all’Università, che ci sarà lavoro non precario ma stabile per tutti, che si creeranno nuovi posti di lavoro e che le industrie pesanti la smetteranno di lasciare nell’atmosfera i fumi velenosi che troppe vittime hanno prodotto nelle nostre comunità ioniche, che le città saranno novelli giardini a misura d’uomo e che la cultura sarà sul piedistallo che le compete. E si dovrà pregare Dio per vivere almeno fino a 75 anni per non pagare più il canone televisivo.
State certi, cari lettori, che molte di queste promesse resteranno sulla carta, resteranno parole al vento, saranno le classiche “promesse da marinaio”.
E tutto ciò non perché i futuri parlamentari non vogliono tutte queste belle riforme ma perché sanno che non potranno mai essere realizzate in quanto da fonti autorevoli si apprende che occorrerebbero ben mille miliardi di euro.
E dove si vanno a trovare?
E, visto che la Pasqua è vicina, questo fatto mi fa ritornare alla mente una bella poesia in dialetto tarantina di Cataldo Acquaviva intitolata “E le scarcedde?”. In breve il contenuto: è finita la guerra e Pasqualino chiede alla moglie Anna se può riprendere a fare le scarcelle tarantine ma alla fine deve arrendersi quando la moglie li elenca la lunga lista di ingredienti di cui non dispongono. E così Anna risponde al marito sconsolato: “E con chiacchiere e frascherie” (con riferimento alla mortella) “vuoi tu fare le scarcelle?”.
Qualcuno obietterà che occorrerebbero mille miliardi di euro per tutte le promesse, ma a mantenerle dovrebbero essere poco più della metà e che, in questo caso, ce la caveremmo con 500 miliardi di euro.
Ma il fatto è che nemmeno questi ci sono. E allora con lo stesso poeta Acquaviva concludiamo ripetendo: “Stiamo in un vicolo cieco”.
Ma lo sapevate già!
Apriamo la finestra sull’almanacco settimanale.
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Per lo storico Palazzo degli Uffici che per 130 anni ha ospitato il Liceo Classico Archita qualcosa finalmente si muove. Infatti il Comune ha assegnato i lavori per la rimozione dei materiali lasciati dalla Ditta che aveva iniziato i lavori e dei detriti che nel corso del tempo si sono accumulati. Per questo intervento di pulizia verranno spesi 97 mila euro. Il secondo intervento, per il quale si attende l’appalto, dovrebbe essere la copertura del solaio dell’edificio.
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Continua la protesta degli uomini di cultura del capoluogo ionico per l’esclusione del finanziamento da parte della Regione al Convegno sulla Magna Grecia. Due i bersagli: il Presidente della Regione Emiliano e l’assessore Capone che, difendendo l’operato della Regione insiste sul fatto che le regole vanno rispettate e che, intanto, per la cultura ionica, sono stati destinati dalla Regione tre milioni di euro.
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La pianista salentina Beatrice Rana, nata a Copertino, a soli 25 anni ha attirato le attenzioni dei critici musicali americani e negli Stati Uniti è stata incoronata dal NY Times. Il suo cd pubblicato nel 2017 è rientrato tra i migliori 25 dischi di musica classica. Beatrice è la sola italiana insieme a Riccardo Muti.
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Nel corrente mese di marzo la Regione dovrebbe ufficializzare al Sindaco di Taranto che il Medimex, le giornate di Puglia Sounds, si terrà a Taranto. Il Comune di Taranto è già al lavoro con l’Aeronautica e la Marina per trovare intorno al Mar Piccolo le location per questo show itinerante ed è stato calcolato che se così dovesse essere, ci sarà posto per 10 mila spettatori. Lo scorso anno a Bari soltanto per l’esibizione di Iggy Pop arrivarono in 50 mila. Anche quest’anno sono attesi artisti di statura mondiale, fra i quali i Kraftwerk e incontri con autori. Il Puglia Sounds è l’unica fiera internazionale della musica che si tiene in Italia. Se ai tarantini la notizia fa piacere e fa sognare, ecco pronta la protesta dei baresi che lamentano il fatto che Taranto starebbe per soffiare a loro il grande evento.
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Da un po’ di tempo i ladri stanno rubando anche i tombini delle strade. Il maggior numero di questi furti si sta verificando alla Salinella. Anche se i tombini derubati e scoperti sono recintati rappresentano sempre un rischio di pericolo per i cittadini, soprattutto gli anziani e i bambini senza dimenticare che ai tombini scoperti vengono fuori blatte e topi.
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Sarà proclamato entro l’anno Santo Papa Paolo VI che la notte di Natale del 1968 venne a Taranto per incontrare i lavoratori dell’Italsider. Al prossimo Santo Taranto ha dedicato il noto Quartiere popolare Paolo VI.
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“Osservasalute” dell’Università Cattolica fa sapere che si vive di più al Nord che al Sud e che fra le cause c’è anche quella di una bassa cultura e istruzione.
In questo quadro che penalizza le regioni meridionali la Puglia se la cava perché è la regione dell’Italia Meridionale in cui si vive di più.
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La generosità dei tarantini anche quest’anno si è fatta sentire perché ha ben risposto all’iniziativa di FederFarma e Banco Farmaceutico. Infatti i tarantini hanno donato quasi tre mila farmaci.
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Si torna a parlare di morbillo e l’allarme viene lanciato perché i casi si sono quadruplicati, anche se sono diminuiti i decessi. Si stima che oggi i bambini italiani non vaccinati siano circa il 15%.
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Buona notizia per il Comune e per la città di Taranto. Difatti il Demanio trasferirà al Comune di Taranto suoi beni del valore superiore a tre milioni di euro. Tra questi ci sono anche palazzi e il locale che ospita alla Discesa Vasto un noto ristorante.
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Anche l’olio extra vergine di Palagianello ha conquistato i mercati internazionali, infatti l’azienda “Puije” del paese ionico è stata premiata a Los Angeles per due tipi di olio, il Rea e l’Anfritite. L’azienda agricola tutta made in Taranto prende il nome dall’antica denominazione dialettale della nostra Regione.
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Il Due Mari WineFest, la manifestazione dedicata alla valorizzazione delle eccellenze enogastronomiche pugliesi, torna a Taranto il 15 e 16 giugno con altre sorprese e due gemellaggi: quello con il Florence Wine Event di Firenze e quello con il Wine Show di Todi. All’insegna di questo il 9 e 10 giugno sarà a Todi una rappresentanza del Due Mari WineFest con una accurata selezione di cantine pugliesi.
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Ha avuto inizio domenica 25 febbraio nella Concattedrale di Taranto il Mysterium Festival 2018. Il concerto di inaugurazione ha visto esibirsi il maestro Gianluigi Gelmetti con “Petite Messe Solennelle” di G. Rossini. La rassegna proseguirà fino al primo aprile.