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Salvate il circolo sportivo Magnagrecia (almeno quello che ne resta)

Pubblicato da: Categoria: ATTUALITA'

10
MAG
2018

Dagli anni d'oro del tennis, quelli in cui tutti avevano la racchetta in mano, fino all'incuria e al vandalismo attuale: breve storia triste di un posto che ha visto splendori passati e orrori odierni, sperando nell'happy end

Erano gli anni del boom del tennis e chiunque, che fosse basso o alto, grasso o magro, atletico o non, trascinati dalle imprese di Panatta e soci, si arrovellava e disperava per trovare la prenotazione di qualche campo per almeno un'ora. Erano gli anni dove molti dipendenti del Siderurgico, sia in orario di lavoro che di pausa  o riposo, si accalcavano al circolo Vaccarella, incuranti dell'inquinamento, data la vicinanza dei "mostri" industriali. Ma erano anche gli anni della mancanza di consapevolezza, in termini di inquinamento. I circoli tennis erano disseminati, a macchia di leopardo, in tutta Taranto; solo uno svettava incontrastato per la sua esclusività e rigore, mi riferisco al circolo Magna Grecia, come tutti sanno situato in via Zara, cuore pulsante, in quel momento, della città. Prenotare, anche da soci, era quasi impossibile, passerella di "dotti, medici e sapienti politici", con consorti o amanti al seguito, per far vetrina, per come la direbbe Alberto Sordi ne “Il Marchese del Grillo”: ‘Io sono io e voi non siete un c…’. Nella vita come si sa, nulla è per sempre,  e pure quando si raggiunge l'apice, è difficile restare in cima. Dal 2005, con la forte complicità del Comune che diede in gestione, per pochi denari, a persone che poi la storia ha bollato come poco raccomandabili, la bella struttura polivalente ha subito un declino inarrestabile sino a chiudere. A gestioni poco raccomandabili, il Comune diede anche il bar dei Giardini Virgilio, il Paddy's bar, il Parco Cimino e la villa Peripato, luoghi tutti capitolati rovinosamente. Si arrivò così al 2014, con un bando andato deserto perché, a fronte di cospicuo investimento, la concessione era di soli 5 anni. Stendo un velo pietoso sull'intreccio di nomi implicati in tutto questo disastro ma desidero far capire come l'incuria, i predatori e il tempo, abbiano ridotto a brandelli questa importante struttura. Basta passare nei pressi e vedere, dal cancello o dal recinto, come la mancanza di sorveglianza, abbia dato via libera a predoni, vandali, ai bombaroli, ai tossicodipendenti e ai senza tetto e verificare come la struttura sia stata ridotta al solo e dilaniato cemento. Ci sono le immagini su Facebook ma esorto chiunque a fare una capatina per vedere con i propri occhi e far montare l'indignazione verso chi questa città la ha usata e la usa a proprio piacimento o politicamente non l'ha proprio amministrata e continua a non saperla amministrare. Adesso si dice, sottostimando, che ci siano oltre un milione di danni e che, probabilmente, verranno messi in conto al cittadino. Mi chiedo: ma il sedicente Comune non poteva condurre direttamente o almeno mettere un servizio di sorveglianza permanente, che sicuramente avrebbe fatto risparmiare alla grande, la cifra che adesso bisogna impiegare per la ricostruzione? Sono queste le cose che, a mio parere fanno molto, troppo indignare il cittadino, comunque reo di aver votato e rivotato questi signori della politica a cui farei pagare il conto. Credo che comunque ci siano tutti gli estremi per un esposto alla Corte dei Conti a cui procederemo. Bisognerebbe aver cura della cosa pubblica più che per se stessi!



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