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Giovanni Altavilla/Vado a prendermi

Pubblicato da: Categoria: ATTUALITA'

5
APR
2013

 

Da Taranto fino alle coste del Brasile. In barca a remi. Da solo. Non è follia ma solo ricerca di se stesso: una sfida che questo ragazzo di Fragagnano è deciso a vincere
 
Questa è l’avventura di Giovanni Altavilla, giovane fragagnanese che nella prossima estate, tra il 15 luglio e il 31 agosto, partirà solo con la sua barca partendo da Taranto (lido Torretta) fino ad arrivare nel lontano Brasile. Un duello tra lui e il mare, tra lui e l’Oceano, sfruttando solo l’energia delle braccia. Una enorme volontà di stare isolato in mezzo al mare da lui tanto amato, una missione che durerà mesi e mesi di navigazione e che sarà seguita passo per passo. Giovanni Altavilla per rendere pubblica la sua iniziativa ha attivato una pagina Facebook e aperto un sito internet www.giovannialtavilla.it per dare la possibilità a tutti di scoprire nel dettaglio il suo progetto. Date una occhiata, lettori!
Giovanni, cosa ti ha spinto ad organizzare questo lungo viaggio?
«La passione per il mare, la ricerca del senso della vita fatta di cose essenziali (a bordo avrò il minimo per sopravvivere e nulla più), la convinzione che i momenti di solitudine favoriscano una particolare crescita dell'individuo che altrimenti risulta impossibile. Ma soprattutto perchè, malgrado tutti i pericoli ed i momenti difficili, io amo stare in mare».
Non hai il timore che qualcosa vada per il verso sbagliato?
«No. Nel senso che qualcosa potrà andare storto, qualcosa andrà sicuramente nel verso sbagliato, ma approcciarsi a avventure simili con il timore di ciò che potrebbe succedere mette in uno stato d'animo sbagliato. Alcuni problemi non hanno soluzione, per gli altri ho in me stesso e sulla barca le risorse necessarie a superarli». 
In questa lunga avventura, come farai a sopravvivere senza alcuna sosta programmata?
«Avrò viveri liofilizzati per sopravvivere per più di 200 giorni e un sistema per dissalare l'acqua di mare. Se tutto andrà come previsto non avrò bisogno di soste o approdi. Ovviamente la lontananza degli affetti sarà colmata con la comunicazione satellitare … e poi tutti i mass media che vorranno, potranno portarmi la calorosa voce degli ascoltatori che mi vorranno dare supporto con collegamenti dall’oceano».
Come è fatta la tua barca, e cosa c’è dentro?
«E' lunga 7,2 metri in fibra di vetro con due cabine e un ponte centrale. La cabina di prua serve per le attrezzature meccaniche per la navigazione, in quella di poppa ci sono invece le strumentazioni elettroniche, il dissalatore, le batterie, e lo spazio che resta servirà per riposarmi dopo le faticose ore ai remi. L'energia elettrica sarà ricavata dal sole tramite pannelli fotovoltaici. Inoltre stiamo valutando la possibilità di installare un generatore eolico per i lunghi periodi con sole scarso».
La partenza prevista da Taranto per te ha un valore importante, perché?
«Spostare la partenza (inizialmente dal sud del Portogallo) sulle coste tarantine (lido Torretta) ha per me un grosso valore simbolico. E' stata una scelta difficile perché ha ridotto notevolmente le possibilità di riuscita, ha quasi raddoppiato le miglia (ora circa 5000) e di conseguenza i giorni di navigazione. Però mi sono reso conto che là dove questo sogno era stato concepito, avrebbe anche dovuto vedere la luce. Allontanarmi piano piano dalla costa che conosco centimetro per centimetro mi pone in uno stato emotivo che mi dà sicurezza e mi consente di pensare a sfide che altrimenti mi farebbero paura. A ciò si aggiunge il fatto che di Taranto si parla spesso solo per vecchi problemi o per cronaca nera. Io in questi mesi ho conosciuto molte persone che lottano non per sopravvivere ma per vivere questa città stupenda e piena di potenziale. Con molti di loro c'è stata unione d'intenti, con alcuni ho addirittura avviato progetti in questa direzione. La Jonian Dolphin Conservation è un'associazione scientifica che si occupa dello studio dei cetacei nel golfo di Taranto con cui sto progettando un'importantissima campagna d'avvistamento lungo tutta la mia rotta».   
Manca ancora qualche mese prima dell’inizio della tua avventura, cosa vuoi dire alle persone che ti sono vicino?
«Di non preoccuparsi, perchè stiamo curando nei dettagli l'aspetto della sicurezza. Di essere felici per me perchè sto facendo esattamente quello che amo e quello per cui sento di essere nato. A chiunque possa supportarmi chiedo un aiuto concreto, a partner commerciali o tecnici di scommettere con me per vincere una grande sfida».
 
Ho deciso!
Attraverserò l´Oceano
 
Di Giovanni Altavilla
 
L´ho detto a me stesso, ad alta voce, per essere sicuro che la mia parte più razionale avesse sentito. 
L´ho ribadito affinché il mio corpo accettasse la decisione e smettesse di tremare. 
E poi ancora una volta, per farmi coraggio e riprendere a respirare. 
È iniziata così la mia avventura attraverso l´Oceano Atlantico... 
Una traversata in barca a remi da compiere in solitaria, senza scali e senza assistenza. 
Partirò dal Salento e cercherò di approdare in Brasile. 
Sopravviverò bevendo acqua di mare filtrata, nutrendomi di pesce e cibi liofilizzati. 
Vivrò di albe da sogno, tramonti mozzafiato e cieli stellati che solo l´Oceano e le sue notti buie possono concedere. 
Dovrò sopportare la solitudine, la fatica, le ferite alle mani e le piaghe. 
Imparerò a convivere con la paura, con le tempeste, con gli animali marini e soprattutto con una presenza ingombrante: me stesso. 
Si dice che chi va per mare spesso lo faccia per cercare il proprio io. 
Io avevo la certezza di dove fosse, mi restava solo da scegliere. Lasciarlo lì continuando a vivere fingendone l´assenza o mettermi ai remi e andarlo a prendere.
(dal sito www.giovannialtavilla.it)
 
 
 



Commenti:

Lucia lanzo 6/APR/2013

Sono molto entusiasta che un mio compaesano faccia tutto ciò.Se mi sarà consentito,seguirò via internet i tuoi spostamenti,così come faccio con il pellegrino Cosimo D'ettorre.Che dire ,che Dio ti assista

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