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CERCASI VERI UOMINI DISPERATAMENTE

Pubblicato da: Categoria: ATTUALITA'

24
MAG
2018

Si parla di uomini, di donne, di rapporti di forza, d'amore e di sesso (anche quello mancato)

“Che n’è stato degli uomini?... Di quelli veri di un tempo che erano in grado di amare e corteggiare, che sapevano proteggerti e renderti importante; che ti aprivano lo sportello, e per i quali il sesso non si consumava mai al primo appuntamento; quelli che erano la tua spalla, la tua forza, il tuo riferimento, la tua sicurezza?”. Cara ANNA, me lo chiedo di continuo anch’io, ogni qualvolta guardandomi attorno auspico di incrociarne di costoro lo sguardo. Credo, con amara rassegnazione e forte rammarico, che il prototipo di uomo da te descritto, ricordo onirico del passato, e ancestrale modello sconosciuto a questa generazione, si sia ormai del tutto estinto. E me ne convinco, mio malgrado, ogni giorno, sempre di più, osservandone i loro gesti, parole e comportamenti, nonché la fragilità, l’insicurezza e il senso di inferiorità e paura che esprimono a noi donne. Il mito del forte e temerario guerriero o quello del cavaliere cortese dalla nobiltà dei sentimenti e dalla purezza del cuore, è confinato, ormai, nell’oblio di polverosi e vetusti libri fiabeschi. La realtà è un'altra, purtroppo: non siamo più candide dame, non siamo più indifese principesse da salvare, piuttosto siamo guerriere disincantate che hanno combattuto la guerra per l’agognata parità, sfiancandone il proprio nemico, consapevoli che, se pure lo desideriamo ancora, non ci sarà più nessun eroe pronto a immolarsi per noi, ad anteporre la nostra vita alla sua.
Degli uomini abbiamo ormai l’ardore, l’impeto, molte di noi anche la forza fisica, ovvero, l’indipendenza, nonché il potere economico e sessuale. In passato, infatti, non era pensabile per le nostre mamme (e giammai per le nostre nonne) l’amplesso come forma di piacere, ancorchè, occasionale. Per quanto le donne si dica siano diverse dall’uomo, in realtà, ci sono molte di noi che trattano attualmente gli uomini alla loro stessa stregua, in maniera quasi testosteronica, come involucro, mero strumento di sfogo e appagamento del proprio piacere sessuale.  La conquista erotica di una notte al grido “Wilma la clava!”, dunque, non è più appannaggio maschile.
Un incontrovertibile dato di fatto è che i giovani non credono più al “per sempre”, perché temono di essere ingabbiati nella definitività di rapporti e legami che non hanno più neppure voglia di tessere e coltivare, che preferiscono al matrimonio la convivenza, la quale assume connotazioni e forme del tutto nuove e non necessariamente più di coppia, a riguardo, basti pensare al fenomeno del Lat – later (living apart together).  Sono numerosissime le mail di doglianze e cordoglio che ricevo da donne anche giovanissime, volte a deprecare la fuggevolezza di virtual-boys che rifuggono i rapporti veri, fatti di incontri, e, talune volte, anche di scontri e confronti, di sguardi, carezze e tenerezze e che, assurdamente, prediligendo il sesso virtuale a quello reale. Che, da veri epicurei, rifuggono le relazioni perché hanno paura di amare e di soffrire. Tra le tante, scrive SOFIA: “È la seconda volta che frequento un ragazzo, il primo un trentenne, dieci anni più piccolo di me, il secondo quarantenne, mio coetaneo che, all’atto di concludere, scappano. Il primo dicendomi di essersi innamorato e avendo paura di soffrire, dichiarandosi non pronto ad una relazione ma al tempo stesso non disposto a rinunciare all’amicizia, il secondo senza addurre alcuna spiegazione, probabilmente per gelosia, poiché sono molto corteggiata. In conclusione sono scappati entrambi prima di fare l’amore. Li ho conosciuti entrambi su facebook, hanno fatto il diavolo a quattro per conoscermi e frequentarmi. Ci siamo baciati con trasporto, abbiamo fatto petting, tutto meraviglioso e poi, d’incanto, scomparsi!. Entrambi, però manifestavano appagamento nel sesso virtuale”. SERENA, invece, scrive di avere 28 anni e di essere libera ed indipendente economicamente e di non desiderare nessuna stabile relazione. È stanca di ragazzi che cercano rapporti occasionali e che siano incapaci di legarsi emotivamente: “Quando capiscono che gli piaci veramente scappano per paura di amare e di soffrire … preferisco restare sola!”. Ed ancora, scrive LUCIA: “Ho conosciuto per caso un ragazzo, un quarantenne, ci siamo piaciuti immediatamente, ci siamo baciati appassionatamente, abbiamo avuto un primo approccio sessuale strepitoso, per la chimica, per il trasporto emotivo. Lui sembrava molto preso, al punto da portarmi a casa sua e presentarmi ai suoi. All’improvviso scomparso, subito dopo però avermi detto che secondo sua mamma non andavo bene per lui”. Uomini che fuggono! In America, questo fenomeno, lo chiamano ghosting, oggetto di un serio e recente studio sociologico. Il loro comportamento mi fa venire in mente i versi di una canzone di Luigi TENCO: “Mi sono innamorato di te ed adesso non so cosa fare, il giorno mi pento di averti incontrato la notte ti vengo a cercare”. Credo che in parte questi uomini sfuggenti siano l’emblema della fragilità, figli delle proprie madri, di donne forti, volitive, ed eccessivamente iperprotettive ed iperpresenti, castranti le di loro vite relazionali, emotive ed affettive. Questi uomini sono ancora affetti dall’irrisolto complesso di Edipo, vivendo da Peter Pan il sogno di una vita sull’isola che non c’è e bramando una donna “surrogata” che, magari, possa prendere il posto della propria madre. Per converso, invece, noi donne abbiamo ancora bisogno, purtroppo, di continuare a credere nell’amore, in quello vero, di essere travolte dalla passione, da quell’atavico fuoco sacro di cui eravamo custodi e vestali. Di quell’amore che ti folgora il cuore e che ti fa divampare l’anima di passione.
Appartengo a quella schiera di donne che apprezzano e auspicano ancora l’esistenza di veri uomini, degli uomini alfa, coloro che, intelligentemente, non si sentono a disagio di fronte all’esuberanza fisica, culturale ed intellettuale della propria partner, ovvero perché più brillante o più affermata socialmente, lavorativamente e/o economicamente di loro. Appartengo a quella schiera di donne che, seppur combattive, determinate e volitive, non hanno perso di vista e dimenticato il proprio essere donna, che, sessualmente, amano pure dominare ma nel contempo essere dominate, che ricercano e inseguono l’amore tantrico, ma che, nel loro intimo, sognano ancora l’amore eterno, il proprio principe azzurro, che non sono più l’angelo del focolaio domestico ma che, nell’intimità della camera da letto, sanno essere angelo e demone per il proprio uomo, perché amano nutrirsi di quell’amore che direbbe SHAKESPEARE “guarda non con gli occhi ma con l’anima”. Mi è sobbalzata alla mente la magnifica poesia di Frida KAHLO, “Ti meriti un amore”, che voglio dedicare a noi donne: “Ti meriti un amore che ti voglia spettinata/con tutto e le ragioni che ti fanno alzare in fretta,/ con tutto e i demoni che non ti lasciano dormire./ Ti meriti un amore che ti faccia sentire sicura,/ in grado di mangiarsi il mondo quando cammina accanto a te,/ che senta che i tuoi abbracci sono perfetti per la sua pelle./ Ti meriti un amore che voglia ballare con te,/ che trovi il paradiso ogni volta che guarda nei tuoi occhi,/ che non si annoi mai di leggere le tue espressioni./ ti meriti un amore che ti ascolti quando canti,/che ti appoggi quando fai la ridicola,/ che rispetti il tuo essere libera,/ che ti accompagni nel tuo volo,/ che non abbia paura di cadere./ Ti meriti un amore che ti spazzi via le bugie/ che ti porti il sogno,/ il caffè/ e la poesia.”
Non abbiate fretta di “cercare” e di “trovare”, aspettate e, soprattutto, diffidate degli uomini che per lungo tempo sono single. A riguardo riecheggia, come un brocardo, nella mia mente una frase che una mia cara amica era solita ripetermi, ossia, “gli uomini sono come i parcheggi, i migliori sono sempre occupati e quelli che restano sono per diversamente abili”.  Sono convinta che nella vita di ciascuna donna, arriverà prima o poi l’“Uomo”, il “Vero Uomo”, quell’ultimo e unico esemplare, quel qualcuno di speciale che ci farà capire perché fino a quel momento non ha funzionato con nessun altro e del perché tutte le altre  persone non erano giuste per noi. E se quella persona, quel vero uomo, care ANNA, SOFIA,  SERENA e LUCIA non dovesse mai giungere, amatevi del grande, sincero ed autentico amore che solo voi potrete dare a voi stesse, perché come direbbe Frida “innamorati di te, della vita e dopo di chi vuoi!”. Aggiungo, però : “ricordando sempre che l’uomo che tratta una donna come una principessa è colui che è  stato cresciuto da una regina!”

 



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