Conoscete l’Avv. “Benaltro Piuttosto”? L’Avv. Piuttosto è gran maestro di illogicità, decimo dan di sofistica applicata, nonché dottore in futilità all’Università di Gallarate. Se vi imbattete in Benaltro, mi raccomando, non osate fiatare. Non manifestate emozioni, limitatevi a muovere brevi passi felpati lungo l’immacolata parete della mera sopravvivenza. Tradire questo precetto, esprimere un qualsiasi pensiero o scelta, equivarrebbe all’immediata condanna a morte.
Benaltro infatti è inflessibile, contro ogni forma di apparizione della materia che provi timidamente a dire la sua nell’universo. Nulla gli sfugge, niente riesce a superare il vaglio, sottilissimo e arzigogolato, del possente leguleio. Qualsiasi contraddizione insita nella vita è preda del Piuttosto, che azzanna, si avventa, scuote il capo con violenza, provando a staccare grossi bocconi di carne, come il più maestoso dei leoni. Un momento, non come un leone, mi scuso, perché parliamo pur sempre di un assassino di gazzelle. Piuttosto una mucca. Ecco, ci sono cascato persino io, che lo conosco benissimo. Come mi sono permesso di includere il leone tra le bestie monde? L’ostracismo legato ai suoi crimini è ben giustificato e passi che il povero leone dovrà pur arrangiarsi per campare. Benaltro proprio non vede perché il grosso felino non possa accontentarsi di una sana dieta vegetariana.
Per Benaltro funziona così. Assomiglia alla caricatura di un film comico. Un giorno uno degli idoli della mia vita, il geniale fisico americano R. P. Feynman, si recò ad un convegno. La discussione fu caotica, inconcludente, sfibrante. Quando fu il suo turno di tirare le conclusioni del dibattito, Dick fu schietto come sempre: “credo che questo convegno non abbia prodotto alcuna sintesi, che non ci sia stato nessun passo avanti, che nessuno si sia sforzato di venire incontro al punto di vista degli altri. In poche parole, credo che questo convegno abbia prodotto soltanto caos”. Era presente la cugina dell’Avv. Piuttosto, la Prof. Benaltra Piuttosto, la quale provò a ribattere, con aria dotta e professorale: “non crede che dal caos possa nascere l’ordine?” Sì, magari… potrebbe… ma… che c’entrava? Niente, appunto, però faceva tanto intellettuale.
Benaltro è contro la solidarietà. Specialmente se espressa da un soggetto colpevole di vita. Il suo mito è il poverello di Assisi, che si spogliò di tutto per donarlo ai poveri, diventando egli stesso poverissimo. Il Santo di Assisi viveva infatti di elemosine ed era Santo. Benaltro no, non ci riesce, però studia da anacoreta. Sorseggia vino scadente e lo chiama modesto, indossa pensieri banali, ma per lui sono espressioni di profonda cultura popolare. Perché dunque l’uomo comune ha l’ardire di indossare una maglietta rossa, se non ha nemmeno costruito una missione in Africa? Quale contributo può dare al bene il bieco rappresentante di una vita normale?
Credevate di farla franca, nevvero? Sciocchi, pazzi e vanagloriosi. Benaltro è lì, a richiamarvi alla possibilità di donare “ben altro”. Voi adottate un bambino a distanza? Bah… e perché non due? Piuttosto, ci sono i poveri della parrocchia di fronte: perché non date nulla a loro? E se provate a difendervi, a dire che date anche a loro, vorreste avere la decenza di spiegargli perché siete andati in vacanza in Trentino Alto Adige? Nessuna vergogna? Sappiate che mentre prendete il sole, in una delle verdi valli del Trentino, in un paese lontano si combatte una guerra cruenta. Malattie, malnutrizione, inquinamento globale, è tutto un immenso oceano di possibilità, che dovrebbe distogliere chiunque dalla propria misera esistenza. Benaltro lo sa, ma non lo fa. Del resto, Piuttosto che lui, perché non cominciate a farlo voi?