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Milano-Taranto: ospitalità, questa sconosciuta

Pubblicato da: Categoria: ATTUALITA'

26
LUG
2018

La storica corsa motociclistica, ideata da un tarantino, ha vissuto alterne fortune ma è indubbiamente un evento di grande fascino che si rivela anche un formidabile attrattore turistico. Allora perchè facciamo di tutto per farcela scippare?

Se vi dicessi "Milano - Taranto" sono sicuro che pensereste o a un treno iper veloce o l'omonimo tracciato autostradale. Non è di questo che desidero parlarvi ma della celebre corsa motociclistica che tanta importanza ebbe in epoche passate e che ancora riceve interesse, consensi e iscrizioni in Italia e all'estero. Fu un tarantino a idearla dal nome Mario D'Eintrona nel 1937 pensando a un prolungamento della "Coppa Mussolini" del 1932 conosciuta come raid Nord-Sud, che aveva non solo una valenza come corsa motociclistica ma quella di voler unire ideologicamente l'Italia, cosa questa a cui il Duce era sempre attento, per colmare anche il divario istituzionale, tecnologico dell'epoca. Nulla è cambiato negli anni nel divario dall'epoca, forse modicamente peggiorato! La gara come la conosciamo ai nostri giorni, ebbe inizio dal '37 al '40, poi lo stop della guerra e la ripresa nel 1950, sino al 1956, anno in cui, dopo un gravissimo incidente nei pressi di Guidizzolo, persero la vita oltre il pilota e il coopilota, anche undici spettatori, tra cui cinque bambini. Questo incidente decretò la fine delle corse di velocità delle gare su strada. Tutto tacque sino al 1987 anno in cui un appassionato riprende con una rievocazione storica di regolarità della gara. Perché mi affanno a darvi questi cenni storici? La gara, anche ai giorni nostri, ha un grande fascino oltre che storico anche coreografico, portando nella nostra ancora bella città, nonostante tutto, motociclisti di tutte le nazioni, con delle motociclette per me e tanti altri appassionati e non, veramente stupende. A questa cornice non corrisponde da anni però un eguale accoglienza, in quanto, udite udite, la premiazione con relativa festa viene fatta dove? Ma a Bari, che diamine! La precedente disastrosa amministrazione degli "Ippazzidi" non è stata mai in grado non solo di offrire una bottiglia d'acqua ai partecipanti stremati, ma di far nostro l'evento con una degna ospitalità enogastronomica, cosa affidata spesso a un chiosco mobile di incerta origine. Anche quest'anno si è ripetuto l'odioso copione con la mancanza assoluta del sindaco (anonimous emiliano melucci) e relativo assessore. Non credo che Taranto e i suoi abitanti possano andare avanti con questa inedia totale e mancanza di qualsiasi organizzazione, regalando di fatto a Bari eventi storici in cui non c'entrano una "cippalippa". Una cosa è andata molto peggio e cioè, mentre l'anno scorso delle mani pietose (Vespa club) hanno offerto almeno l'acqua all'arrivo dei concorrenti, quest'anno neanche quello, perchè ho saputo, come me indignati. VERGOGNA! Se è così che si vuole incrementare il turismo, allora è meglio buttarsi in mare! Sogno un arrivo per il prossimo anno a un'ora decente, magari la sera con relativi festeggiamenti e premiazioni sullo sfondo mirabolante della rotonda. La miopia anche di questa amministrazione è mostruosa, incapacità mascherata da abulia, vera e propria "mancanza di sangue" che si riversa su questa martoriata città che non chiede altro che di rialzarsi. Chiedo a questa amministrazione insediatasi da oltre un anno, pur essendo, purtroppo, la prosecuzione dell'altra, di avere più accortezza e spirito storico per far questa, una manifestazione di Taranto e per i tarantini. Ci vuole così poco per aggregare.
Il turismo passa anche da queste manifestazioni facendo vedere, in questo caso ai motociclisti ai meccanici e ai parenti al seguito, in che posto meraviglioso sono approdati. La mancanza di cultura storica e generale porta a sottovalutare fatti invece molto importanti. Spero che il Sindaco con tutta la sua amministrazione, preda del gossip più estremo, si dedichino in maniera più approfondita, valutando maggiormente, dando il ruolo che meritano, a fatti che hanno scritto la storia di Taranto.



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