MENU

Fascista è chi il fascista fa / A proposito della professoressa sospesa

Pubblicato da: Categoria: ATTUALITA'

20
MAG
2019

L’11 maggio scorso, Rosa Maria Dell’Aria, docente d’italiano da quarant’anni, ha subito un provvedimento disciplinare dall’Ufficio Scolastico Regionale per la Sicilia – ambito territoriale di Palermo, consistente nella sospensione dell’insegnamento per due settimane con dimezzamento dello stipendio. L’insegnante è stata considerata rea di non aver vigilato sulla condotta dei suoi alunni dell’istituto Vittorio Emanuele III nel capoluogo trinacrio, in merito alla realizzazione di un loro lavoro scolastico.

Alcuni ragazzi della II E, al termine di un percorso di studi sui diritti umani e sui casi di privazione, in occasione del 27 gennaio, Giornata della Memoria, hanno prodotto un video nel quale accostavano la pagina di una copia del Corriere della Sera del 1938 nella quale si annunciava la promulgazione delle leggi razziali, a Matteo Salvini, Ministro dell’Interno che, sorridente, mostrava un volantino di propaganda del “Decreto Sicurezza” da lui voluto. Un'altra diapositiva mostrava una foto della conferenza di Évian del 1938, con la quale si tentò di stabilire le quote di accoglienza dei profughi ebrei provenienti dalla Germania nazista, raffrontandola a quel del vertice dei ministri della Giustizia e dell’Interno dell’UE, tenutosi a Innsbruck nel 2018 per discutere sulla migrazione in atto.

Si trattava, quindi, di un’analisi eseguita dagli studenti su quanto fosse accaduto nel passato e quanto accade oggi in merito al fenomeno sociale della migrazione. Questo è stato sufficiente a stimolare le velleità comunicative di un giovane attivista di estrema destra, Claudio Perconte, che ha affidato a Twitter tutto il suo disappunto, prontamente colto dalla sottosegretaria leghista ai Beni culturali, Lucia Borgonzoni. Questa, profondamente indignata e all’oscuro dei fatti, ha dato inizio all’azione punitiva contro l’insegnante, poi culminato con la sospensione. Premesso che ai docenti compete soltanto la vigilanza degli studenti in merito alla loro sicurezza fisica, il provvedimento dispensato dall’Ufficio Scolastico di Palermo si è rivelato palesemente stridente con la realtà dei fatti, contro ogni logica e obbiettività, oltre a dimostrarsi totalmente piegato alle volontà ministeriali. I fatti parlano, al contrario, di un’insegnante che dota i propri alunni di notevoli capacità di discernimento così come di spirito critico utile a formare opinioni libere da qualsiasi condizionamento. Un ottimo lavoro, quindi, che fornisce ai ragazzi le capacità di esprimere le proprie considerazioni alla luce dei fatti. Punire Rosa Maria Dell’Aria è stato come affermare che i giovani siano incapaci di elaborare pensieri critici alla pari dei fantocci. L’azione disciplinare dimostra una precisa volontà di censurare e soffocare, direttamente o indirettamente, i pensieri che contrastino con il regime di governo.

Da questa vicenda e dalle recenti iniziative repressive adottate a sfavore chi dimostri dissenso emerge qualcosa di molto più subdolo. Contro ogni coerenza, chi in Italia anela a gestire il potere con metodi impositivi, vorrebbe farlo senza che questo sia evidenziato. Ciò che altera la loro suscettibilità è l’immediato e logico accostamento fra le azioni costrittive attuate al presente con quelle dei passati regimi totalitari, Fascismo compreso, quali tendono ad assomigliare. In breve, si reclama il diritto di reprimere ma è proibito costatarlo per il semplice motivo che il modus fascista, in Italia, è un crimine.

Definire un individuo fascista non è un’offesa gratuita ma è l’appellativo scaturito da uno stato di fatto. Fascista è chi esercita iniziative tipiche del fascismo e, come afferma la scrittrice e critica Michela Murgia: “Fascista è chi il fascista fa”. Chi vive di spirito nostalgico deve avere la coerenza e il coraggio di identificarsi, specie durante il tentativo di capovolgere il sistema democratico del Paese. Non è istigando la violenza e abusando dell’intervento della polizia politica che si può impedire agli italiani di riconoscere azioni contro la democrazia e definirle con il loro vero nome. È proprio attraverso il coraggio, il convincimento delle proprie idee e la coerenza, che questa nazione è passata da secolari regimi totalitari alla Democrazia anche a costo della vita. Chi in Italia desidera reprimere le libertà, compresa quella di pensare, acculturarsi, crescere e dissentire, abbia il coraggio di farlo senza adottare subdoli espedienti.



Lascia un commento

Nome: (obbligatorio)


Email: (obbligatoria - non sarà pubblica)


Sito:
Commento: (obbligatorio)

Invia commento


ATTENZIONE: il tuo commento verrà prima moderato e se ritenuto idoneo sarà pubblicato

Sponsor