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CHI E´ SENZA PECCATO…

Pubblicato da: Categoria: EDITORIALI

12
GIU
2015
“I partiti non fanno più politica. I partiti hanno degenerato e questa è l’origine dei malanni d’Italia. La questione morale non si esaurisce nel fatto che, essendoci dei ladri, dei corrotti, dei corruttori in alte sfere della politica e dell’amministrazione, bisogna scovarli, bisogna denunciarli, bisogna metterli in galera. La questione morale, nell’Italia di oggi, fa tutt’uno con l’occupazione dello stato da parte dei partiti governativi e delle loro correnti, fa tutt’uno con la guerra per bande, fa tutt’uno con la concezione della politica e con i metodi di governo di costoro, che vanno semplicemente abbandonati e superati. Ecco perché dico che la questione morale è il centro del problema italiano. Ecco perché gli altri partiti possono provare ad essere forze di serio rinnovamento soltanto se aggrediscono in pieno la questione morale andando alle sue cause politiche. Quel che deve interessare veramente è la sorte del Paese. Se si continua in questo modo, in Italia la democrazia rischia di restringersi, non di allargarsi e di svilupparsi; rischia di soffocare in una palude.” Era il 28 luglio del 1981 quando Enrico Berlinguer sintetizzava in questa frase la sua visione per la moralizzazione della vita pubblica italiana, assumendo come esempio di virtù etiche il proprio partito ribattezzato ne “il partito degli onesti”. Sono trascorsi 34 anni e, se fosse ancora vivo, vorrei conoscere il parere dell’icona Berlinguer sugli scandali che stanno travolgendo, insieme agli altri, i figli “degeneri” di quel ”immacolato” (ma non troppo) Partito Comunista Italiano. Per più di 70 anni, dalla nascita della Repubblica, gli opinion leader nazionali ci hanno fatto bere la panzana che vuole la politica onesta a sinistra e la politica truffaldina a destra. La vicenda di questi giorni di Mafia Capitale, ma prima ancora gli scandali veneziani del Mose e milanesi dell’Expò, stanno dimostrando incontrovertibilmente che non ci sono zone franche dalla delinquenza politica e, tantomeno, differenze genetiche in politica. Più semplicemente, e banalmente, ci sono uomini onesti e uomini disonesti, indipendentemente dalle casacche politiche che indossano. Qualcuno informi il giullare fiorentino che le ombre del malaffare del Campidoglio stanno per allungarsi anche su Palazzo Chigi e che è patetico da parte sua applicare la legge per i “nemici” ed interpretarla per gli “amici”. Ho aperto la mia riflessione settimanale con la questione morale, ma altri due avvenimenti dominano le cronache di questi giorni: l’emergenza migranti e la riunione del G7 in Baviera. Gli effetti più macroscopici dell’esodo biblico che ci sta travolgendo sono noti a tutti ed i mass media stanno dedicando ad essi migliaia di pagine e di ore di trasmissioni, spesso pretestuose ed inutili, sicché trovo pletorico ripetere qui dati, cifre e posizioni politiche. Vi è però una questione “giuridica” che mi lascia perplesso. Secondo i famigerati accordi di Dublino i migranti devono restare e chiedere asilo nel primo Paese sul quale approdano. Ora la missione Triton, altrettanto famigerata, è composta di navi militari di molti Paesi europei che vanno a raccogliere i migranti in mare o addirittura quasi sulle coste della Libia per trasportarli nei nostri porti. In questo modo si lavano la coscienza e, contestualmente, scaricano il problema sulle nostre spalle. A mio avviso è una palese violazione del diritto internazionale. Da che mondo e mondo una nave o un aereo ricade sotto la giurisdizione del Paese di cui è proprietà e quindi, tecnicamente, è parte integrante del territorio del suo Paese. Ergo i migranti che salgono su una nave francese o inglese toccano per primo il suolo francese o inglese e pertanto dovrebbero essere presi in carico dai rispettivi paesi. Ma, ne sono certo, il nostro giullare è troppo pavido per sollevare la questione. Infine due parole sul G7. Due giorni di “lavori” e, nella miriade di gravi problemi che attanagliano il mondo, l’unico risultato è stata una dichiarazione d’intenti per ridurre la temperatura globale del pianeta. Penoso! La cosa più interessante letta sul “buen retiro” bavarese è il menù della cena di gala. Inutili ormai, dannosi e perniciosi, è giunto il tempo di pensionare questa triste riedizione del circo Barnum. So che l’idea non sarà gradita al giullare fiorentino, ma si sa il circo è il suo elemento naturale.          
 


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