Nell’opera “Ibidem” il filosofo napoletano Giambattista Vico afferma che il compito della “scienza nuova” sarà quello di indagare la storia alla ricerca di quei principi costanti che fanno presupporre nell’azione storica l’esistenza di leggi che ne siano a fondamento. La storia quindi, come ogni altra scienza, presenta dei principi universali che si ripetono costantemente allo stesso modo e che costituiscono il punto di riferimento per la nascita ed il mantenimento delle nazioni. La teoria dei corsi e ricorsi storici trova conferme nella lettura della storia europea dell’ultimo secolo. Nel cuore del Vecchio Continente, che in verità oggi appare ancora più decrepito della sua vetusta età, vi sono una nazione ed un popolo che da sempre, in virtù di uno squilibrato complesso di superiorità, aspirano alla guida egemonica d’Europa. In verità questa visione germanocentrica ha una precisa datazione storica che coincide con la Riforma luterana del XVI secolo e la sua teoria giustificazionista. Nella visione luterana l’uomo, nel suo rapporto con il Divino, non necessita di alcuna intermediazione perché il favore di Dio non è qualcosa che si possa guadagnare ma viene concesso per immeritata benignità a coloro che manifestano la fede. Se noi avremo fede saremo giustificati da Dio per i meriti di nostro Signore Gesù Cristo. Da qui deriva, nei secoli, la convinzione dei germani di una sorta di “predestinazione” in grazia di una superiorità etica e spirituale che discende da questo rapporto “personale” con Dio. Per ben due volte nell’ultimo secolo i tedeschi hanno tentato, con la forza delle armi e degli eserciti, di imporre il pangermanesimo in Europa facendo pagare al mondo intero costi spaventosi in termini economici e di vite umane. Ed ogni volta la solidarietà umana delle popolazioni continentali è andata in soccorso della Germania aiutandola a risollevarsi cancellando i suoi debiti di guerra. Alla fine degli anni ottanta il legittimo anelito dei tedeschi di riunificarsi in un’unica nazione è stato fatto proprio dalle nazioni europee che si sono fatte carico di gran parte dei costi economici di questa riunificazione. Oggi la mai sopita volontà egemone teutonica ritorna ad essere una grave minaccia per il Vecchio Continente, ancora più pericolosa delle precedenti perché i tedeschi la stanno attuando con le armi sporche della finanza e della tecnocrazia. Nel 1939 l’invasione tedesca cominciò dalla Cecoslovacchia, oggi è partita dalla Grecia che, se dovesse domenica sera decidere di restare nell’area euro, sarà schiava di Berlino e di Francoforte. E secondo voi quale sarà il paese successivo a subire l’invasione? La mia speranza è che i greci si riapproprino della sovranità e del proprio destino rigettando i diktat di questa Idra chiamata Troika che sta divorando popoli e nazioni. Forse è l’ultima occasione che ci viene offerta per abbattere la follia di questa Unione Europea delle banche e la sua falsa moneta. Comunque vada dovremo essere grati alla Grecia e al suo popolo perché, a distanza di 2500 anni, continua a darci lezione di civiltà e di democrazia.