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Tommaso Scatigna/Non voglio essere l'esattore dello Stato centrale

Pubblicato da: Categoria: POLITICA

5
SET
2014

 

E' stanco di imporre tasse ai suoi cittadini per "contribuire al sostentamento e quindi al finanziamento delle casse di quei Comuni non virtuosi"; così Tommaso Scatigna, sindaco di Locorotondo, interviene duramente sul tema della pressione fiscale che i Comuni, compreso il suo, sono costretti a imporre ai propri cittadini. 

"La storia insegna, nei suoi corsi e ricorsi, che la presenza di una “insostenibile pressione fiscale” sia causa di una “rivoluzione sociale”. Il fisico di turno, con estrema semplicità, definirebbe la cosa molto logica, in quanto sarebbe solo la conferma che “ad una azione corrisponde una reazione uguale e contraria”.

Non è certo il caso di organizzare una rivoluzione per dirla breve “alla francese”, ma una cosa è certa e che l’acclarata e crescente insostenibilità della attuale pressione fiscale da una parte e una crisi socio economica(vedasi perdite di lavoro, chiusura di attività siano esse artigianali piuttosto che commerciali e chi più ne ha più metta senza preoccuparsi tanto di essere smentito), dall’altra, crea una situazione di insostenibilità che sta facendo cadere la Nazione nel baratro. E’ ormai nella condizione di stallo, molto vicina ad una caduta perpendicolare, che gli economisti definiscono “stato di deflazione”.

Passi la rabbia di un popolo che già per la propria sopravvivenza quotidiana deve ritornare indietro nei tempi e riscoprire vecchi espedienti tipo quelli in “Totò Truffa”, famoso film di Totò, ma che addirittura attraverso i tanti sacrifici tesi a pagare le proprie tasse locali, fra l’altro mascherate da Tasse, ma che di fatto sono vere e proprie “patrimoniali”, e molto spesso tutte “sull’unico bene posseduto”, debba contribuire al sostentamento e quindi al finanziamento le casse di quei Comuni non virtuosi, magari anche in dissesto non rispettosi del patto di stabilità a causa di cattive e scellerate gestioni elaborate alla bella faccia di quelli virtuosi, rispettosi delle leggi “Romane”.

Si!! Di fatto i miei cari concittadini, con il pagamento della propria IMU, hanno contribuito e continuano a contribuire al finanziamento dei bilanci di quei comuni disonesti e scarsamente rispettosi delle leggi.

La dimostrazione di quanto detto innanzi, di cui me ne assumo tutte le responsabilità, è confermata dall’attività di prelievo operata unilateralmente dalla Stato, sulle somme versate per l’IMU dai contribuenti di questo Comune, “trafugata”, dallo stesso, attraverso l’Agenzia delle Entrate, che, sfruttando la disponibilità concessa loro dalla gestione dei pagamenti dell’Imposta, attraverso l’utilizzo dei modelli F/24, trattiene annualmente una somma pari ad € 1.067.000,00 sul totale gettito IMU di questo Comune pari a circa € 3.550.000,00.

Non ho alcuna perplessità nell’affermare, inoltre, che senza questo prelievo, ritenuto ingiusto ed illegittimo, e che di fatto confluisce in un “fondo di solidarietà comunale” destinato nelle casse di altri comuni, l’Amministrazione da me rappresentata non avrebbe avuto la necessità di aumentare, neanche per questo anno, l’aliquota IMU. Parimenti e per lo stesso motivo si asterrà dal prendere decisioni diverse da quelle già previste dallo Stato in merito alla determinazione delle aliquote Tasi.

Non è certo questa giustizia sociale e fiscale e non certo si addice il ruolo di Sindaco a “puro esattore dello stato centrale”, quando, oltre a motivare ai propri concittadini le ragioni della pretesa fiscalità locale destinata al funzionamento del proprio ente, deve inventarsi giustificazioni anche per conto di esso, che risultano, tra l’altro, non sempre difendibili."



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